La ricerca di una gravidanza, spesso, tende quasi a diventare ossessiva e patologica. Infatti gli esperti sottolineano quanto sia necessario ricordare che il concepimento è un “meccanismo” naturale (a meno che non vi siano complicazioni) e, dunque, richiede comunque pazienza.
Quando è lecito, invece, iniziare a interrogarsi su una possibile condizione di infertilità? Le indicazioni parlano di sei mesi di “prove senza esiti”, se si ha più di 35 anni. Invece, se l’età della donna è inferiore ai 35 anni, il tempo limite è di circa un anno di tentativi. Esistono alcuni consigli e strategie utili a favorire il concepimento. La prima regola d’oro, però, è imparare a conoscere il proprio corpo: ciclo e ovulazione in primis.
Come restare incinta facilmente
Per rimanere incinta, è necessario favorire il concepimento adottando una serie di strategie parallele. Per esempio, iniziando a non farsi prendere dall’ansia e dalle paure: lo stress, infatti, ha un impatto decisamente negativo sulla regolarità del ciclo. E quest’ultima è una condizione importante per riuscire a individuare con maggior facilità i giorni fertili del mese.
Un’indicazione importante riguarda l’ovulazione: per restare incinta facilmente, è necessario avere rapporti nei giorni cosiddetti fertili. Per individuarli, ci si può affidare sia a un calcolo (l’ovulazione avviene a circa metà ciclo), sia a veri e propri test per l’ovulazione (si acquistano in farmacia ma anche al supermercato). Vi sono poi donne che riescono a percepire con nitidi sintomi il periodo ovulatorio: seno dolente, dolori al basso ventre, perdite. Infine, è importante adottare uno stile di vita che sia il più possibile sano: ridurre un eventuale sovrappeso, abolire alcol e fumo, fare attività fisica.
Non riesco a rimanere incinta, sono sterile?
Non riuscire a rimanere incinta, nonostante i numerosi tentativi di concepire: non è detto che si tratti di sterilità, anzi la maggior parte delle volte le cause sono da ricercare “altrove”. Per esempio, una semplice motivazione potrebbe essere la mancata individuazione del picco ovulatorio. In tal senso, è consigliabile procedere con specifici test per l’ovulazione e misurazione della temperatura basale.
Ma non solo: alla base di questa ricerca senza esito, può esserci anche una disfunzione di tipo ormonale, rintracciabile attraverso il cosiddetto “dosaggio ormonale” prescritto dallo specialista. O, ancora, il mancato concepimento si potrebbe ascrivere alla presenza di cisti ovariche, endometriosi oppure di un’infezione.
In quest’ultimo caso, per esempio, sia la candida sia la clamidia sono due patologie che interferiscono in modo importante con la fertilità.
Esami da effettuare prima di una gravidanza
Prima di concepire, sono necessari check-up o esami particolari? Gli esperti consigliano di evitare costosi controlli medici prima della gravidanza, a meno che non vi sia una specifica indicazione del medico (ad esempio, in presenza di patologie croniche e/o acute).
Vi sono casi particolari in cui è necessario effettuare controlli specifici: per esempio, se entrambi i partner sono portatori di anemia mediterranea. Oppure, quando la donna non ha mai contratto la rosolia e non è vaccinata.
In quest’ultimo caso, però, la ricerca degli anticorpi della rosolia deve essere tempestivamente seguita dalla somministrazione del vaccino (che dovrebbe precedere il momento del concepimento, qualora il risultato fosse negativo). Il vaccino per la rosolia è consigliato soprattutto se si lavora a contatto con bambini o se in casa ci sono bimbi piccoli non vaccinati. Ricordiamo che la rosolia contratta in gravidanza è molto pericolosa per la salute del feto.
Infine, per quanto riguarda la toxoplasmosi, non ha molto senso effettuare gli esami di ricerca degli anticorpi prima della gravidanza. A meno che non si tratti del momento appena prima del concepimento, impossibile però da individuare. Gli esami relativi alla toxo vanno effettuati non appena si resta incinta e rientrano tra quelli previsti dal protocollo all’inizio della gravidanza.
Calcolo ovulazione e giorni fertili
Un calcolo corretto dell’ovulazione permette di sapere quali siano i giorni più fertili, dunque i più adatti per avere rapporti e alzare le probabilità di una gravidanza. Innanzitutto, si consiglia di iniziare il monitoraggio ovulatorio con qualche mese d’anticipo proprio per imparare a conoscere al meglio il proprio corpo.
La prima cosa da fare è sapere quanto sia lungo il ciclo e per ciclo intendiamo l’intero ciclo mestruale e non soltanto i giorni delle mestruazioni. Se consideriamo un ciclo “normale” della durata di 28 giorni, l’ovulazione si può verificare dall’undicesimo sino al sedicesimo giorno dall’inizio del ciclo (inizio della mestruazione).
Il picco ovulatorio, in questo caso, si attesta invece attorno al quattordicesimo giorno del ciclo. E se il ciclo dura meno o più di 28 giorni? Si può comunque individuare il periodo ovulatorio, considerando che la prima parte del ciclo mestruale (estrogenica) è variabile ma la seconda (progestinica) è fissa e dura per tutte 14 giorni. Dunque, il picco fertile si verificherà sempre 14 giorni prima dell’arrivo delle mestrazioni (da qui si potranno calcolare i giorni fertili immediatamente precedenti o seguenti al picco).
Come riconoscere i sintomi dell’ovulazione
L’ovulazione è spesso asintomatica e, per individuarla con certezza, sono necessari calcoli e test specifici (stick per l’ovulazione). Ma non sono rari i casi in cui l’ovulazione si manifesta con una sintomatologia tipica, che varia da donna a donna.
Con l’aiuto della dott.ssa Francesca Testa, ginecologa, abbiamo individuato i sintomi più comuni dell’ovulazione: una possibile perdita ematica (più o meno abbondante, rosso scuro o rosso vivo, che dura fino a 2-3 giorni), dolore al basso ventre di tipo mestruale, gonfiore addominale, tensione al seno, rialzo della temperatura basale.
App per calcolare l’ovulazione e i giorni fertili
Per rimanere incinta, è importante individuare i giorni fertili attraverso la ricerca del picco ovulatorio. Se si ha un ciclo regolare, è possibile calcolare l’ovulazione con un semplice calcolo (tra l’undicesimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale o 14 giorni prima dell’inizio della successiva mestruazione). Non tutte le donne, infatti, durante l’ovulazione hanno sintomi ben precisi: perdite, muco vaginale denso, dolori al basso ventre.
Valide alleate per il calcolo dei giorni fertili, sono le app specifiche. Tra le preferite (e più performanti) delle donne in cerca di un bebé, troviamo WomanLog e iPeriod. La prima è una vera manna per chi desidera avere un quadro completo della situazione ovulatoria: grazie a questa app, infatti, è possibile ottenere una visione d’insieme dei cicli e riuscire, così, a stabilire anche una perfetta strategia pro-concepimento.
La seconda, invece, è essenziale ma semplicissima da utilizzare (molto intuitiva e rapida). Inoltre, iPeriod si collega a un’altra app in grado invece di seguire l’andamento dell’eventuale, successiva gravidanza (iPregnant).
Rimanere incinta durante il ciclo
Solitamente si tratta di un dubbio che attanaglia le donne più giovani, in particolare le adolescenti: posso rimanere incinta durante il ciclo? In questi casi, si tratta di una domanda dettata dalla paura di una gravidanza. Quando invece si desidera un bebé, è importante sapere quali siano i giorni fertili per poter favorire proprio la gravidanza.
Considerando un ciclo regolare e di durata normale (28 giorni), il periodo più fertile è quello ovulatorio che va dall’undicesimo giorno di ciclo (inizio mestruazione) sino al sedicesimo. Ma non è escluso che l’ovulazione si verifichi anche nei giorni immediatamente prima o durante le mestruazioni. Questo può succedere più frequentemente quando i cicli sono caratterizzati da irregolarità o quando si sta attraversando un forte periodo di stress e tensione emotiva.
Rimanere incinta subito dopo il ciclo
Il ciclo ha una durata media di 28-30 giorni. Ovviamente, la sua durata e le sue modalità sono legate alla specificità di ogni singola donna. Ciò che conta, quando si cerca un bebé, è la regolarità del ciclo proprio per poter capire quali siano i giorni più fertili, ovvero quando si verifica l’ovulazione. In un ciclo “normale”, il picco ovulatorio si ha attorno al quattordicesimo giorno (e i giorni fertili sono comunque anche quelli immediatamente prima del picco e quelli seguenti).
Non è però impossibile rimanere incinta durante le mestruazioni, nonostante ciò sia più difficile. Infatti, se la durata del ciclo è breve (circa 21 giorni), anche l’ovulazione anticipa i tempi e, dunque, può verificarsi persino durante le mestruazioni, subito prima o anche immediatamente dopo e mestruazioni. Questa eventualità è più frequente nelle donne che hanno un ciclo irregolare, in chi è giovane o sta vivendo periodi di forte stress.
Posizioni per rimanere incinta subito
Esistono posizioni che permettano di restare incinta più velocemente? Questo tema suscita pareri contrastanti: di certo, non esistono posizioni “miracolose”poiché gli spermatozoi possono arrivare a fecondare l’ovulo anche contro la forza di gravità. Diciamo, però, che ci sono posizioni meno indicate quando si è alla ricerca di una gravidanza perché non facilitano il lavoro dello sperma o perché non permettono una penetrazione profonda (in piedi, per esempio).
Tra le posizioni più indicate per il concepimento, troviamo invece quella sul fianco e quella classica del missionario. In ogni caso, uno dei fattori più importanti e favorenti sembra essere il relax, unitamente al piacere (l’orgasmo femminile provoca utili contrazioni uterine).
Come rimanere incinta velocemente
Tra i consigli per agevolare una gravidanza, si annovera sicuramente il monitoraggio attento dell’ovulazione attraverso l’uso di stick specifici associati al rilevamento della temperatura basale, tutto ciò permetterà di evidenziare con certezza i giorni più fertili del mese. Ma non solo, è importante anche che il ciclo sia il più possibile regolare e, dunque, si consiglia di seguire uno stile di vita il più possibile sano: tenere sotto controllo il peso, adottare una dieta sana e bilanciata, smettere di fumare, praticare costantemente attività fisica.
Inoltre, si consiglia di effettuare tutti i controlli ginecologici previsti e di intervenire tempestivamente su eventuali infezioni. Da non dimenticare, infine, l’integrazione di acido folico (utile anche prima del concepimento) e la riduzione di stress o tensione.
Non riesco a rimanere incinta
Quando (nonostante i tentativi) il test non riesce a essere positivo, le cause possono essere diverse e non sempre si tratta di infertilità. Anzi, prima di parlare di infertilità, è necessario valutare anche altre variabili. Per esempio, si potrebbe aver sbagliato il calcolo dei giorni fertili. Ciò accade soprattutto quando i cicli sono irregolari o quando non avviene l’ovulazione.
Per ovviare a questo tipo di difficoltà, è consigliabile ricorrere all’uso dei test per l’ovulazione, associati alla misurazione della temperatura basale. In questo modo, si può ottenere una sorta di “grafico” personalizzato utile per verificare i giorni effettivamente fertili. Tra le altre possibili cause, troviamo anche la presenza di infezioni come la candida, ma non solo.
Quando si cerca una gravidanza è importante effettuare i controlli ginecologici previsti con regolarità, per intervenire tempestivamente su eventuali problematiche (tra cui cisti ovariche e squilibri ormonali) e curare infezioni che potrebbero ostacolare il concepimento e la gravidanza.
Aumentare la fertilità dopo i 40 anni
Al raggiungimento dei fatidici “anta”, inizia spesso una sorta di attesa ansiogena se si cerca una gravidanza che non è ancora arrivata. Premettiamo che, oggi, sono numerose le primipare con un’età superiore ai 40 anni. Però, i numeri ci dicono che sotto i 35 anni le donne hanno una probabilità di circa il 14% di andare incontro ad aborti spontanei, invece questa possibilità aumenta nettamente con l’avanzare dell’età: a 40 anni la possibilità di avere ovociti imperfetti si attesta attorno al 40% circa.
Per aumentare la fertilità dopo i 40 anni, è importante sottoporsi regolarmente a tutti gli screening previsti (ecografie, visite, esami) e intervenire su eventuali problematiche come cisti ovariche o, per esempio, la presenza di infezioni quali candida o clamidia (oggi in crescita preoccupante). È sempre necessario, e ancora di più superati gli “anta”, monitorare lo stile di vita, il peso corporeo e il livello di stress.
Come aumentare la fertilità con l’omeopatia
Come sottolinea la dott.ssa Gabriella Maggi, specialista in Ginecologia ed esperta in Medicina Complementare, l’omoepatia non rappresenta una cura per l’infertilità ma può aiutare al donna a trovare o ritrovare il ritmo giusto per agevolare il concepimento e la gravidanza. In questi casi, si agisce proprio sulla regolarità del ciclo: uno dei rimedi più usati è Folliculinum 9CH in un’unica dose globuli il settimo giorno del ciclo mestruale (assunzione da ripetere, se prescritto, anche il ventunesimo giorno).
L’esperta sottolinea che, per aumentare la fertilità, sono indicati i medicinali omeopatici di terreno: terapie che agiscono sull’intero spazio biopatologico del soggetto e si basano sulle diverse”tipologie” di donna in omeopatia (costituzione e caratteristiche fisiche, inclinazioni emotive e temperamento). I tre esempi emblematici (tipi di donna e associati medicinali omeopatici di terreno) sono Thuja, Sepia e Pulsatilla. Anche se si tratta di medicinali omeopatici, è sempre necessario rivolgersi a uno specialista per ottenere la prescrizione più indicate ed evitare assolutamente il fai da te.
Erbe e piante che aumentano la fertilità
Come si è detto per l’omeopatia, nemmeno in fitoterapia esistono rimedi miracolosi per favorire il concepimento. Vi sono, però, alcune piante che possono preparare al meglio l’utero, aumentare il desiderio sessuale e la lubrificazione, aiutare a regolarizzare il ciclo. Abbiamo chiesto consiglio alla dott.ssa Sara Pratelli, naturopata.
In fitoterapia, le piante e le erbe più efficaci per aumentare la fertilità sono: l’agnocasto (che regolarizza il ciclo e agisce positivamente su iperprolattinemia e cisti ovariche), l’olio di enotera (molto utile in fase di preconcepimento), le foglie di lamponi (sotto forma di decotto, aumentano la libido e il desiderio sessuale) e l’olio di semi di lino (antinfiammatorio).
Inositolo e gravidanza
Tra gli integratori più efficaci per aumentare la fertilità, troviamo l’inositolo detto anche molecola della fertilità. Si tratta della vitamina B7, che si assume in parte attraverso la dieta e, in parte, viene prodotta dall’organismo.
Una recente ricerca, condotta in sinergia dall’Università Ipus di Chiasso in Svizzera e dalla Commonwealth University della Virginia (USA), ha rivelato il ruolo positivo dell’inositolo sulla fertilità. Lo studio ha considerato un campione di donne con Sindrome dell’Ovaio Policistico (Pcos) evidenziando proprio l’effetto positivo dell’inositolo sulla funzionalità ovarica e sui disturbi di tipo endocrino-metabolico.
Dove si trova l’inositolo? In natura, lo si assume con: lecitina di soia, cereali integrali, lievito di birra, agrumi, tuorlo d’uovo, fegato, noci, arance e banane. In accordo con il medico, infine, si può prevedere un’integrazione specifica di questa molecola in caso di carenze o bisogni particolari.
Come rimanere incinta naturalmente
Per favorire naturalmente il concepimento, si consiglia di adottare alcune strategie in sinergia. La prima è il monitoraggio dei giorni fertili, attuabile grazie all’uso di specifici stick per l’ovulazione e alla misurazione della temperatura basale. Una volta evidenziati i giorni clou, si potranno concentrare i rapporti in quel momento del mese.
Anche lo stile di vita e la riduzione dello stress possono influire positivamente sulla fertilità femminile. Sì a una dieta ricca di vegetali, acido folico, ferro e Omega 3 e no, invece, a eccessi di zuccheri o cibi grassi. No anche ad alcol e fumo, colpevoli di pesare negativamente sulla probabilità di concepire.
Importante è anche il controllo del peso (no a sovrappeso e a sottopeso) che inciderà positivamente sulla regolarità di ciclo e ovulazione.
Dieta per rimanere incinta
L’alimentazione ha un ruolo importante per ciò che riguarda la fertilità, sia maschile sia femminile. Innanzitutto, una dieta equilibrata garantisce il controllo del peso ed evita che si creino condizioni di sovrappeso e obesità o di sottopeso. In questi casi, infatti, a risentirne è la regolarità del ciclo e, dunque, ovulazione e probabilità di concepire.
Esistono, poi, alcuni cibi particolarmente indicati per aumentare la fertilità: questi alimenti sono, infatti, ricchi di vitamine e minerali preziosi per mantenere in buona salute tutto l’organismo e, di conseguenza, anche l’apparato riproduttivo. Per favorire il concepimento, si consiglia quindi di seguire una dieta ricca di: vegetali (soprattutto a foglia verde, fonte di acido folico), proteine magre, pesce azzurro, frutta secca, semi oleosi, olio EVO a crudo.
Parallelamente, è bene limitare o abolire il consumo di alcolici, zuccheri semplici e grassi saturi.
I cibi nemici della fertilità
Lo stile di vita è fondamentale per chi cerca una gravidanza. Le indicazioni sono: seguire una dieta equilibrata e sana, abolire alcolici e fumo, praticare attività fisica. Per dieta equilibrata di intende un’alimentazione non ipercalorica (il controllo del peso è cruciale per la fertilità), ricca di alimenti benefici e povera di cibi quali i grassi saturi, lo zucchero e le farine raffinate.
No, dunque ai grassi saturi contenuti in: carni grasse, burro, strutto, margarina, grassi vegetali idrogenati, fritture, panna, formaggi grassi. Sì, invece, ai grassi buoni (che aumentano il colesterolo buono, HDL e riducono le infiammazioni): pesce azzurro, frutta secca, semi oleosi, olio EVO. È altresì consigliabile limitare drasticamente il consumo di carboidrati raffinati e di zuccheri semplici: questi alimenti, infatti, raddoppiano la possibilità di avere cicli senza ovulazione (fonte: Chavarro et al, Eur J Clin Nutr. 2009).
Infertilità maschile
L’infertilità maschile è sostanzialmente una riduzione della capacità di procreare dell’uomo. Ovvero, può sussistere una produzione insufficiente di spermatozoi oppure può essere presente un problema relativo alla qualità degli spermatozoi (riguardante motilità, morfologia o alterazioni genetiche). I numeri parlano chiaro (fonte: Humanitas): oggi, il 7% degli uomini è infertile e, in un caso su due, la responsabilità dell’infertilità è esclusivamente maschile.
Ma quali possono essere le cause dell’infertilità maschile (che è diversa dalla sterilità)? Innanzitutto, le cause possono essere genetiche o relative a difetti funzionali come in caso di criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli entro il primo anno di vita) o di varicocele (dilatazione delle vene testicolari).
Ma l’infertilità dell’uomo può essere dovuta anche a infezioni uro-seminali, febbre, epididimite, traumi testicolari, fattori ambientali, terapie farmacologiche, interventi chirurgici, malattie sessualmente trasmesse come la clamidia, la sifilide e il Papilloma virus (anche per questo motivo, è importante vaccinare gli adolescenti maschi). La diagnosi di infertilità maschile si effettua con lo spermiogramma e con i test di funzionalità spermatica (TUNEL; SCSA, HALO e il MAR TEST).
Come aumentare la fertilità maschile
I casi di infertilità al maschile sono in costante aumento e le cause possono essere diverse: pochi spermatozoi o spermatozoi poco attivi, geneticamente alterati o morfologicamente inadatti al concepimento. Infertilità, però, non significa sterilità e, quindi, spesso si può curare (per esempio, quando è causata dalla presenza di infezioni uro-genitali e malattie veneree).
Per aumentare la fertilità maschile, si consiglia prima di tutto uno stile di vita sano. No ad alcol e fumo. Il consumo di alcolici, secondo un recente studio, influirebbe in modo estremamente negativo sulla produzione di spermatozoi. Addirittura, si attesta che il rischio di infertilità sarebbe più elevato già con il consumo di cinque unità di alcolici alla settimana (un’unità equivale a un bicchiere di vino o di birra).
Si consiglia invece un aumento del consumo di cibi ricchi di Omega 3 (pesce azzurro, frutta secca, olio EVO) e una parallela diminuzione di alimenti fonte di grassi saturi. Infine, più di una ricerca ha dimostrato che un’attività sessuale costante favorirebbe la produzione di spermatozoi: più si hanno rapporti e più aumentano gli spermatozoi prodotti, dunque le probabilità di concepire.
Come rimanere incinta se lui non vuole
Può succedere che il desiderio di avere un bambino non sia condiviso dal partner. Infatti, non sono rari i casi in cui è solo la donna a nutrire un forte desiderio di maternità. E da questa divergenza, possono sorgere gravi crisi di coppia se non vere e proprie rotture.
In questi casi, è opportuno essere oneste e sincere con il partner cercando di comprendere a cosa sia dovuta la reticenza ed eventualmente può essere utile intraprendere insieme un percorso di psicoterapia di coppia. Questa via, più difficile di altre, rappresenta però la strada migliore per far crescere la relazione e, magari, decidere insieme il momento migliore per avere un bambino.
Come rimanere incinta, verità e dicerie
Sulle modalità per rimanere incinta e sui relativi “trucchi”, si sono accumulate nel tempo vere e proprie leggende: da cibi particolari a riti quasi magici per favorire il concepimento. Diciamo che, in nome della scienza e dell’anatomia, è importante sfatare tutto ciò che sappia di trascendentale o soprannaturale.
Tra le credenze “delle nonne” sul concepimento, che possono ritenersi valide, ci sono forse le posizioni da favorire nel rapporto sessuale. Anche se non si tratta di un assioma, esistono infatti alcune posizioni che, se assunte durante l’amplesso, possono favorire il concepimento. Tra queste, si evidenziano la posizione del missionario (con l’uomo sopra la donna) e la posizione del cucchiaio (in cui l’uomo è dietro alla donna, sdraiati sul fianco).
Il calcolo dell’ovulazione, la cura della salute (attraverso controlli periodici) e uno stile di vita sano restano i modi più efficaci (e gli unici) per riuscire ad avere maggiori probabilità di concepire.
Trucchi per rimanere incinta
Esistono “trucchetti” per restare incinta più rapidamente? Forse sì ma nulla di magico o di assolutamente certo. Il primo trucco consiste nel monitorare da subito i giorni del picco ovulatorio e, per rendere il tutto più rapido e preciso, farlo usando gli stick per l’ovulazione.
Quindi, si concentrano i rapporti sessuali in questi giorni e si prediligono alcune posizioni: posizioni del missionario e del cucchiaio in primis. Ovvero, le posizioni che permettono una penetrazione più profonda e un “soggiorno” più lungo degli spermatozoi nell’ambiente vaginale.
Anche l’assunzione di integratori di acido folico e inositolo (molecola della fertilità) può facilitare il concepimento.
Come rimanere incinta di una femmina
Non esiste un modo per scegliere prima il sesso del nascituro, fortunatamente. Ma ci sono alcune strategie che potrebbero favorire la nascita di una femmina o di un maschio. Infatti, a decidere il sesso del nascituro è il tipo di spermatozoo. A determinare il concepimento di una femmina è lo spermatozoo di tipo X. Quest’ultimo ha caratteristiche ben precise: è lento ma molto resistente all’ambiente vaginale.
Dunque, per favorire la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo X, si consiglia di avere rapporti appena prima del picco ovulatorio e di prediligere le posizioni che prevedano un “soggiorno” più prolungato degli spermatozoi in vagina (per esempio, la posizione del missionario).
Pare che anche il tipo di dieta possa influire sulla determinazione del sesso del nascituro, sempre partendo dall’assunto che si debba favorire lo spermatozoo X. In questo caso, è consigliata una dieta a prevalenza vegetariana, ricca di calcio e latticini.
Come rimanere incinta di un maschio
Per favorire il concepimento di un maschio, invece bisognerebbe puntare tutto sull’azione dello spermatozoo di tipo Y. Gli spermatozoi Y sono più veloci e più piccoli degli spermatozoi X, ma hanno vita più breve in vagina. Dunque, in questo caso, vanno favoriti i rapporti nei giorni di massimo picco ovulatorio. Aiutandosi sempre con i test per l’ovulazione, le app specifiche (che monitorano il ciclo) e la misurazione della temperatura basale.
Inoltre, pare che un’alimentazione a base alcalina possa creare un ambiente vaginale favorevole allo spermatozoo Y. Dunque, sì a cibi che limitino l’acidità e siano quindi alcalinizzanti: limone, tè, lamponi, pesche..
No, invece, a un consumo elevato di latte e derivati.