HPV: la prevenzione anche a 40 anni
Nonostante la diffusa idea che con l’aumento dell’età anagrafica e il raggiungimento della maturità psicologica e sessuale le donne diventino più responsabili, più attente e consapevoli del proprio corpo e della propria sessualità, i dati ci dicono esattamente il contrario. Sembrerebbe infatti che, proprio per quanto riguarda le donne attorno ai quarant’anni, si stiano registrando dei preoccupanti incrementi nelle percentuali di infezioni da Papilloma virus umano (HPV) che peraltro rientra nei nuovi Lea e nel Piano Nazionale Vaccini, così come l’endometriosi.
Le visite mediche che le donne devono fare per ogni fascia d’età
Gli ultimi dati ufficiali descrivono una situazione alquanto allarmante rispetto a questa malattia sessualmente trasmissibile. Come ha puntualizzato Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano è stato registrato “un picco massimo di contagi tra le giovani dai 15 ai 24 anni“. Inoltre, “dai 16 ai 19 anni queste infezioni sono 2-3 volte più frequenti nelle donne che negli uomini, sia perché le ragazzine sono più precoci dei loro coetanei sia perché hanno un apparato genitale più vulnerabile. Successivamente la curva cala e le percentuali maschili e femminili si pareggiano”.
Le perdite marroni: cosa sono e perché si verificano
La constatazione più grave é però un’altra. “Poi – continua l’esperta – intorno ai 40-50 anni, compare un nuovo picco di infezioni in rosa”. Ma perché si registra questo aumento nell’insorgenza del Papilloma virus attorno ai quaranta anni? A spiegarlo è il cambiamento stesso che la società ha subito al suo interno, con il numero sempre crescente di divorzi delle coppie italiane, con il tradimento femminile sempre più comune attorno e dopo i 35 anni, con l’incremento delle relazioni parallele o successive al divorzio e alla separazione. I rapporti sessuali dopo i quaranta tendono ad essere percepiti incomprensibilmente come più sicuri e meno pericolosi di quelli in giovane età”.
La candida nell’uomo e nella donna
“Le donne mature – va avanti la Graziottin – tendono a non proteggersi. Nella nuova coppia si ritengono al sicuro perché non più giovanissime, invece rischiano la salute. (…) Di fronte a campagne di prevenzione e informazione indirizzate per lo più alle giovanissime credono di non avere più nulla da temere“. Le donne che hanno raggiunto già una certa età dovrebbero essere in grado di comprendere da sole, grazie all’esperienza e alla maturità acquisite con il tempo, che un’attività sessuale controllata e sicura é un obbligo a 16 come a 50 anni, così come fare il pap test. Soprattutto nel caso delle infezioni trasmesse sessualmente nulla va preso alla leggera perché, come nel caso del Papilloma virus, non c’è solo la salute in causa ma la vita.
Un altro aspetto collegato all’importanza del sesso sicuro anche in età più avanzata é quello del ‘dubbio‘ che spesso porta alla nascita di problemi ed equivoci all’interno della coppia. “La donna si domanda ‘da chi l’avrò preso?’ Il sospetto – avverte la sessuologa – si insinua nella coppia e se c’è crisi la frattura definitiva è un pericolo concreto”. Le donne dovrebbero esigere dal partner di “usare sempre il preservativo – insiste la Dottoressa – e pensare alla vaccinazione quadrivalente anti-Hpv, che nei trial clinici ha dimostrato efficacia fino ai 45 anni di età”. In questo modo ci si può proteggere al contempo sia dalle temute lesioni tumorali sia dai meno insidiosi ma per nulla piacevoli condilomi, spesso causa di prurito intimo.
La Graziottin spiega che nulla va sottovalutato. Infatti proprio i condilomi “hanno un alto rischio di recidive post-intervento. Le infezioni si trascinano quindi una lunga coda di complicazioni, che spesso compromettono il benessere psicologico personale, l’intesa sessuale e di coppia”.
A cura di Lucia D’Addezio