I disturbi primaverili
Ci avviciniamo alla primavera e come ogni anno sentiamo parlare dei classici disturbi primaverili, che in verità non sono ben definibili in quanto non riscontrati dalla scienza, ma piuttosto riconducibili a malesseri soggettivi. Alcuni possono risentire di fenomeni allergici, debolezza, irritabilità, insonnia mentre altri possono sentirsi di contro pieni di energie proprio grazie alle ulteriori ore di luce a disposizione e al clima più mite. Secondo la medicina tradizionale cnese, il carattere principale della primavera è il vento, mentre l’organo maggiormente stimolato in questa stagione è il fegato, la cui energia è correlata alla collera.
Da qui, l’irritabilità ricondotta al periodo primaverile. Al vento, elemento fortemente mobile, si associano gli sbalzi d’umore e l’acutizzarsi dei disturbi. Nella medicina tradizionale cinese abbiamo la teoria dei cinque movimenti energetici e il nostro organismo è in perfetta sintonia con le energie della natura quando ci troviamo in uno stato di buona salute. Ogni stagione è correlata ad un elemento:
- all’autunno corrisponde il metallo
- all’inverno l’acqua
- il fuoco all’estate e
- la terra per la tarda estate
- infine troviamo il legno, che corrisponde alla primavera
Fegato, cistifellea, occhi, tendini e muscoli sono gli organi corrispondenti all’elemento legno. Se dunque non siamo in armonia con le energie della natura, in primavera possiamo avvertire dei disturbi a questi organi.
Analizziamo ora l’elemento vento, anche dal punto di vista meteorologico: lo scontro tra le calde masse d’aria provenienti dall’Africa Settentrionale e quelle fredde del Labrador e della Groenlandia, genera condizioni climatiche instabili che influiscono negativamente sul nostro organismo, cambiamenti climatici che agiscono a partire dal nostro ipotalamo e aumentano in modo rilevante disturbi somatoformi come ipertensione ed irritabilità, ulcere e cefalee.
Ai suggerimenti più classici, possiamo consigliare di prendere in esame questi disturbi anche da un punto di vista psicologico; partiamo dalla cefalea. Può avere diverse cause, tra le quali, oltre alle variazioni climatiche, anche un accumulo di preoccupazioni.
Utile si rivela l’olio essenziale di basilico che aiuta ad alleggerire la mente e per potenziare la sua azione. E’ sufficiente scrivere quotidianamente su un quaderno le proprie preoccupazioni, per guardarle dall’esterno. Quando la cefalea insorge invece a seguito di disturbi gastrici, possiamo utilizzare l’olio essenziale di origano. Per la cefalea che esplode al mattino è utile l’olio essenziale di menta.
In tutti i casi citati si intendono oli usati mediante applicazioni cutanee.
Passiamo ai disturbi del fegato: i migliori naturopati consigliano di iniziare un’azione depurativa a partire da 15 giorni prima dell’equinozio di primavera. Un ottimo rimedio offerto dalla stagione primaverile sono le ciliegie: in Giappone gli alberi di ciliegio sono il simbolo della primavera, rappresentano la rinascita della natura; le ciliegie depurano efficacemente il sangue e il fegato, e contengono antociani, potenti antiossidanti che combattono dolori e infiammazioni. Sono un frutto gustosissimo e ideale anche per chi segue diete dimagranti, grazie al loro alto quantitativo di fibre solubili che infondono un senso di sazietà.
Concludiamo con la stanchezza muscolare e nervosa: il primo consiglio è sempre quello di stare il più possibile all’aria aperta, anche quando fa un po’ freddo, per sfruttare al massimo le ore di luce che regalano benessere e migliorano il tono dell’umore. Ricordo anche che l’avena è un ottimale ricostituente, tonico e stimolante, per il facile recupero di stati depressivi, disturbi del sonno e il ripristino delle energie psichiche e muscolari
A cura di Antonella Marchisella