Igiene intima: le cose da sapere

L’igiene intima dovrebbe essere un momento fondamentale nella cura di noi stesse. Eppure in Italia solo una donna su 2 utilizza un detergente specifico per le parti intime: è quanto emerge dalle ultime ricerche condotte in ambito ginecologico. Un dato piuttosto basso, che fa pensare quanto le informazioni sull’igiene intima corretta siano poco chiare. Ne approfittiamo per sciogliere tutti i dubbi insieme alla ginecologa, la dottoressa Fabiana Savoia, che lavora presso il Policlinico universitario Luigi Vanvitelli di Napoli.

Cosa vuol dire igiene intima e perché è importante

Il significato dell’espressione “igiene intima” è intuitivo, ma il punto fondamentale è che va effettuata con prodotti specifici per le zone intime. Non vanno bene quelli abitualmente adoperati per l’igiene corporea, come saponi per le mani, bagnoschiuma e saponette varie. Il motivo? «Molti fastidi intimi riportati dalle donne sono facilmente prevenibili attraverso una corretta ed accurata igiene intima» – spiega la dottoressa Savoia.

In primis l’igiene intima corretta è una questione di salute. A tal proposito è importante differenziare i detergenti per le parti intime da quelli del resto del corpo, in quanto «la mucosa vaginale subisce delle modifiche periodiche sia durante il ciclo mestruale che nel corso della vita riproduttiva della donna, assumendo caratteristiche e, quindi, esigenze diverse. Ne consegue il suggerimento di usare prodotti che rispettino l’acidità, il grado di idratazione e la microflora vaginale» – continua la dottoressa.

Quali prodotti usare per l’igiene intima

«Un buon detergente intimo dovrebbe possedere una moderata azione antisettica per lenire bruciori e irritazioni, nonché un’azione deodorante e rinfrescante per renderne piacevole l’utilizzo. Dovrebbe, inoltre, assicurare il massimo potere detergente con la minima aggressività, rispettando la mucosa vaginale e la sua acidità» – spiega l’esperta.

Il pH vaginale è più acido rispetto al resto delle superfici corporee, e varia con gli anni: « nelle donne in età fertile, gli estrogeni favoriscono la crescita di specifici lactobacilli responsabili dell’aumento dell’acidità del pH, che è intorno a 4. Pertanto un buon detergente deve avere un’acidità compresa tra 3.5 e 5.5. Infine deve essere privo di conservanti e profumi».

Quali prodotti non vanno usati

Bagnoschiuma e saponi generici per le mani non vanno bene per l’igiene intima per motivi di salute. «Contengono tensioattivi troppo aggressivi che non rispettano la flora microbica vaginale, e che possono così indebolire la mucosa, provocando sensazioni sgradevoli di secchezza, prurito oppure irritazioni» – specifica la ginecologa Savoia.

Inoltre, i detergenti troppo alcalini (cioè con un pH superiore a 7) o neutri (pari al pH 7) possono rendere inattivi i lactobacilli normalmente presenti nell’ambiente vaginale, che hanno un’azione protettiva dalle infezioni. Cosa comporta? «Se la flora microbica è alterata (anche dall’uso di detergenti sbagliati), non riesce a mantenere un pH acido inospitale dei confronti della maggior parte dei batteri e miceti (funghi ndr), responsabili di infezioni varie».

Un altro falso mito riguarda i detergenti che fanno molta schiuma: sono più o meno efficaci? «L’azione pulente non è proporzionale alla quantità di schiuma prodotta da un detergente; inoltre, gli agenti schiumogeni, quali il sale di ammonio, aggrediscono le mucose vaginali e ne alterano l’acidità».

Allo stesso modo i detergenti troppo profumati possono causare allergie e arrossamenti: meglio optare per detergenti privi di profumazioni sintetiche.

Come lavarsi e con quale frequenza: la corretta igiene intima quotidiana

Idealmente bisognerebbe lavarsi un paio di volte al giorno, e sempre con un detergente intimo specifico. Come si usa? «Suggerisco di non esagerare con le quantità: è sufficiente una noce di prodotto da applicare localmente oppure disciolta in acqua a seconda delle preferenze. E poi sciacquare abbondantemente. Quando si sente il bisogno di lavaggi più frequenti – come ad esempio durante il ciclo mestruale o nei mesi più caldi in estate– è possibile il lavaggio solo con l’acqua.

Fondamentale, inoltre, è la manovra di pulizia: “da davanti a dietro”, quindi dalla vulva verso la regione anale, e non viceversa. Serve a evitare la contaminazione vaginale da parte di microorganismi intestinali.

Infine, è importante asciugare bene, poiché l’umidità favorisce la proliferazione batterica. A tal proposito l’asciugamano deve essere sempre asciutto e cambiato spesso».

Igiene e biancheria intima

In genere, le parti intime non amano la biancheria sintetica e molto colorata! L’ideale è indossare il classico cotone o altri tessuti naturali traspiranti (e possibilmente in colori chiari). «Viceversa i capi troppo stretti e di fibra sintetica sfregano sulle parti intime, favorendo la sudorazione e l’umidità, condizioni ideali per lo sviluppo di germi e di irritazioni». In alternativa, è bene sempre fare caso al fatto che gli slip siano “rinforzati” di un tessuto naturale che vada a contatto con la regione vulvare.

Quando usare ovuli o lavande

Gli ovuli vaginali non sono da intendersi come “supplementi” per potenziare la propria igiene intima, ma sono delle cure da adottare in presenza di processi infiammatori o infettivi. «In tutti gli altri casi, si possono usare quelli a base di fermenti lattici o prebiotici suggeriti dalla propria ginecologa o dal farmacista di fiducia». Sconsigliato il fai-da-te, quindi.

Per quanto riguarda le lavande, bisogna distinguere tra quelle medicate che vanno usate solo in caso di infezioni batterica o micotica e su prescrizione ginecologica. Esistono poi lavande non medicate che possono andare bene per esempio dopo il ciclo mestruale per rimuovere eventuali residui di fine ciclo.

Conseguenze di una scarsa igiene intima

Lavare correttamente le proprie parti intime significa salvaguardarne la salute. «Da un recente studio è infatti emerso che a causa della scarsa, o inadeguata igiene, il 52% delle donne soffre di prurito e fastidio intimo, il 48% di bruciore, e il 33% di perdite vaginali. Inoltre una donna su due rinuncia al sesso a causa di disturbi vaginali da scarsa igiene» – precisa la dottoressa.

Cosa fare in caso di cattivi odori (anche se l’igiene intima è corretta)

Se nonostante l’igiene intima frequente e corretta, i cattivi odori persistono, bisogna valutare se sono presenti altri fastidi, come secrezioni, bruciore e prurito. In caso affermativo, è bene chiedere al proprio ginecologo di eseguire un tampone vaginale per indagare su eventuali infiammazioni e infezioni.

Se, invece, l’unico fastidio è “solo” l’odore intimo sgradevole «può trattarsi di un’alterazione del pH o della flora microbica presente a livello vaginale. È bene, quindi, continuare con la normale igiene quotidiana, adottando un detergente con pH più acido, cioè pari a 3,5. Si può aggiungere, inoltre, un ciclo di ovuli con fermenti vaginali».

Le salviettine intime sono utili?

Le salviettine intime sono degli alleati utili quando si è fuori casa, cioè quando non è possibile lavarsi con acqua e detergente intima. Non sono da intendersi come “sostitutivi” quotidiani, ma solo come degli strumenti di igiene in più in casi di emergenza.

Assorbenti e salvaslip: consigli per l’uso

Il consiglio principale riguardo agli assorbenti e i salvaslip è di cambiarli con frequenza, appena si sporcano. E di verificare se non provochino irritazioni a pelle e mucose. In caso contrario, è bene ricorrere a prodotti in tessuti ipoallergenici come il cotone, ad alto tasso di traspirabilità.

Domande e risposte

Come effettuare una corretta igiene intima?
La regola principale dell'igiene intima è osservare ogni giorno (meglio se due volte al giorno) il lavaggio delle zone intime con un detergente apposito
Qual è un buon detergente intimo?
Per l'igiene intima è bene non usare saponi per il corpo, ma scegliere un detergente specificamente formulato, che abbia caratteristiche che rispettino la delicatezza delle mucose delle zone intime.
Quante volte si usa il detergente intimo?
Il detergente intimo va usato mattina e sera. Se si avverte la necessità di ulteriori lavaggi in uno stesso giorno si può utilizzare solo l'acqua.
Come deve essere il pH del detergente intimo?
Il detergente intimo deve avere un pH che va da 3.5 a 5.5