Tradizionalmente, il colesterolo è stato considerato uno dei principali indicatori di rischio per malattie cardiovascolari come infarto e ictus. Tuttavia, una recente ricerca su oltre 28mila donne statunitensi, condotta dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha scoperto che esistono altri fattori, spesso trascurati, che potrebbero essere predittori più affidabili per la salute del cuore. Tra questi, la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) si è rivelata un indicatore cruciale per valutare il rischio di eventi cardiovascolari gravi.

Il ruolo della proteina C-reattiva

La proteina C-reattiva ad alta sensibilità è una sostanza che il corpo produce in risposta a un’infiammazione. Gli esperti hanno scoperto che livelli elevati di hsCRP sono fortemente correlati a un aumento del rischio di infarto e ictus, in particolare nelle donne. Lo studio ha evidenziato che le partecipanti con alti livelli di questa proteina avevano un rischio del 70% maggiore di subire un evento cardiovascolare rispetto a quelle con livelli normali. In confronto, un aumento del colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) ha mostrato un aumento del rischio di solo il 36%, mentre un’altra sostanza, la lipoproteina (a), legata alla genetica, ha mostrato un incremento del 33% nel rischio di malattie cardiache. Questi risultati evidenziano come sia essenziale considerare diversi fattori di rischio, e non solo il colesterolo, per una valutazione più completa della salute cardiovascolare.

L’importanza della prevenzione

Julie Buring, epidemiologa e coautrice dello studio, ha descritto i risultati come un “campanello d’allarme” per i medici e le donne. La prevenzione delle malattie cardiovascolari non dovrebbe iniziare tardivamente, intorno ai 60 o 70 anni, ma molto prima. Questo studio ha monitorato le partecipanti a partire dai 45 anni, e ha dimostrato che un approccio precoce può fare la differenza nel prevenire eventi potenzialmente fatali.

Colesterolo buono e colesterolo cattivo

Sebbene lo studio abbia evidenziato l’importanza di nuovi fattori come l’hsCRP, ciò non significa che il colesterolo debba essere ignorato. Esistono due tipi di colesterolo: quello LDL, noto come “colesterolo cattivo”, che può accumularsi nelle arterie formando pericolosi depositi di grasso, e quello HDL, il “colesterolo buono”, che aiuta a rimuovere il colesterolo in eccesso dal corpo. Mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL è ancora fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiache. Le strategie preventive tradizionali, come seguire una dieta sana, fare esercizio fisico e smettere di fumare, rimangono quindi essenziali.

L’impatto sulla salute cardiovascolare

Secondo lo studio, le donne con livelli elevati di colesterolo, hsCRP e lipoproteina (a) avevano un rischio 2,6 volte maggiore di subire un evento cardiovascolare maggiore, come un infarto, rispetto a coloro con livelli normali di queste sostanze. Il rischio di ictus, in particolare, è risultato ancora più elevato: le donne con alti livelli di tutte e tre le sostanze erano a rischio 3,7 volte maggiore di subire un ictus nei successivi 30 anni.

Interventi precoci

Una delle implicazioni più significative di questa ricerca è la necessità di intervenire precocemente e in modo aggressivo per ridurre i fattori di rischio cardiovascolare. Il controllo dell’infiammazione è un aspetto chiave di questo nuovo approccio. Ad esempio, è stato scoperto che alcune statine, farmaci comunemente prescritti per abbassare il colesterolo, possono anche ridurre i livelli di hsCRP, offrendo così una doppia protezione contro le malattie cardiovascolari.

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