Gli italiani bevono l’acqua del rubinetto: economica, eco e salutare

‘L’acqua del sindaco’ piace agli italiani. Una grossa fetta di connazionali infatti beve acqua di rubinetto, soprattutto tra gli abitanti del Nord-Est e dell'Emilia, mentre fra chi la consuma sporadicamente (o mai) spiccano gli abitanti del Sud. E' quanto emerge da una ricerca, presentata da Aqua Italia in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, dalla quale risulta che il 73,7% dichiara di avere bevuto acqua del rubinetto nell'arco dell'ultimo anno.

Le aree geografiche più inclini a farne uso sono appunto il Nord-Est e l'Emilia (87,9%) mentre quelli chi ne fanno uso sporadicamente o mai si concentra al Sud e in Sicilia (47,7%).

Dicono sì all'acqua del rubinetto maggiormente gli uomini (74,9%) rispetto alle donne (72,6%), ma tra chi dichiara di berla sempre le differenze si appianano con un 31,6% per gli uomini e un 31,2% per le donne. Gli adulti fra i 35 e i 44 anni sono fra i principali utilizzatori (76,3%), mentre i più restii hanno un'età compresa tra i 55 e i 64 anni (39,9%). Dal punto di vista professionale, i più fedeli all'acqua di rubinetto sono i lavoratori autonomi (78,4%), mentre le casalinghe dichiarano di farne un uso molto sporadico (44,9%).

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Se analizziamo poi gli intervistati in base al livello di istruzione, più il titolo di studio è alto e più è diffuso il consumo di acqua del rubinetto, trattata e non: 80,7% per i laureati, 73,5% per i diplomati degli istituti medi superiori e 71,6% per le licenze di media inferiore. Rompono il trend coloro i quali non hanno un titolo di studio o hanno la licenza elementare, che dichiarano di berla nel 73,7% dei casi.

I motivi che spingono gli italiani a bere acqua del rubinetto sono la comodità (31,4%), seguita dal gusto (24,3%) e dal minor costo rispetto alla cugina in bottiglia (19,2%). Nell'ottica di preservare il pianeta per le generazioni future, Aqua Italia ricorda che bere acqua del rubinetto è una scelta green e salutare, che permette di risparmiare l'utilizzo di oltre 450 mila tonnellate di petrolio e l'emissione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2