Per un neonato non c’è alimento migliore del latte della mamma, ci spiegano le ricerche, perché è l’alleato ideale per lo sviluppo psicofisico del bambino e lo aiuta a difendersi dai primi malanni. Ma allora perché, nella letteratura scientifica il latte materno è un argomento così poco trattato? È la domanda che si pone Katie Hinde, scienziata americana che si occupa dei temi della maternità e dell’allattamento, e a cui cerca di dare risposta in un Ted Talk (una nota serie di conferenze sulle più disparate tematiche d’attualità) di grande successo.
Abbiamo così raccolto sei principali proprietà e curiosità che vale la pena sapere su questo preziosissimo nutrimento, alleato della crescita e della salute dei neonati, per approfondire un tema molto dibattuto, come quello dell’allattamento, da un diverso punto di vista.
1. Per un bambino appena nato, il latte materno è l’alimento più completo: garantisce tutti gli elementi nutritivi indispensabili allo sviluppo non solo del suo corpo ma anche delle parti del suo cervello. Il latte materno infatti aiuta l’accrescimento delle sue connessioni neurali e nutre la flora batterica presente nell’intestino, permettendone lo sviluppo.
2. Il latte materno protegge il neonato da malattie e allergie: l’allattamento al seno infatti fornisce al piccolo importanti sostanze come probiotici e immunoglobuline, che aiutano a fortificare le difese immunitarie utili a combattere patogeni e virus.
3. Inoltre, l’incontro del latte materno con la saliva del neonato produce, a seguito di una reazione chimica, una sostanza simile all’acqua ossigenata che ha il potere di uccidere stafilococco e salmonella. Per questo l’allattamento è estremamente importante nelle comunità in cui il rischio di infezioni e malattie è molto alto, come quelle vittime di catastrofi naturali, in crisi umanitaria o dove le condizioni igienico sanitarie sono particolarmente delicate.
4. Il latte prodotto da una madre è diverso a seconda che il neonato sia maschio o femmina. Quando si compra il latte al supermercato si tende a non pensare a quanto in realtà ogni bambino cresca ad una velocità diversa, ed in modi diversi: il corpo di una mamma lo sa istintivamente, e per natura si comporta di conseguenza. Oltre a cambiare nel corso dei mesi, adattandosi progressivamente alla crescita del piccolo, il latte materno cambia composizione anche nel corso della stessa poppata: all’inizio è più ricco di acqua e lattosio, alla fine più ricco di grassi.
5. Anche se l’allattamento è spesso considerato una parte naturale del nostro essere donne e mammiferi non significa che sia sempre facile e immediato da realizzare. Alcune donne non producono (abbastanza) latte: obesità, disordini endocrinologici e nascite pretermine, ma anche un parto difficile o traumatico, possono mettere a rischio la possibilità di allattare i propri figli. È importante che il sistema sanitario informi e aiuti le famiglie per tutto il periodo dell’allattamento, soprattutto quando questo è difficoltoso, per garantire alle mamme (e non solo!) un supporto e una corretta educazione sul tema.
6. Cosa mangiare durante l’allattamento? È una domanda che si pongono in molte, ma sfatiamo un mito: non esistono cibi che rendono il latte cattivo. Anzi: se la mamma continuerà a mangiare come faceva in gravidanza il piccolo sarà già abituato a quei sapori. Sarà la mamma poi a dover fare attenzione: se nota che qualche alimento che consuma disturba il bambino, potrà decidere di eliminarlo dalla sua dieta.