La malattia venosa cronica: cosa è?
Gambe gonfie, dolore e pesantezza alle gambe non sono solo legati al caldo o a cattive abitudini di vita quotidiane, ma possono nascondere una patologia cronica che, se non trattata, peggiora nel tempo. E' la malattia venosa cronica (Mvc), patologia che coinvolge il sistema circolatorio e che peggiora se non trattata fin dalle prime avvisaglie.
Una malattia che colpisce 19 milioni di italiani, e si verifica quando le vene delle gambe non funzionano più in modo corretto e hanno difficoltà a far defluire il sangue dalla periferia del corpo al cuore perdendo elasticità.
Gambe gonfie e pesanti in estate: tutti i rimedi
La campagna di sensibilizzazione
Per sensibilizzare la popolazione e invitarla a controllare lo stato di salute delle proprie gambe, prende il via la campagna "Ama le tue gambe", promossa da Servier, con la validazione e il supporto scientifico della Società italiana diagnostica vascolare (Sidv) della Fondazione italiana vascolare onlus (Fiv).
Per tutto il mese di maggio – riferisce una nota – chiamando il numero verde 800 042 650, sarà possibile fissare una visita gratuita con i medici della Sidv. Tutte le informazioni sulla campagna, sulla patologia e sulle regole della prevenzione saranno disponibili sul sito www.amaletuegambe.it e nelle principali farmacie italiane.
I consigli per prevenire e curare questa patologia, che compromette fortemente la qualità di vita del paziente, sono stati definiti da un board di esperti della Sidv, della Simg e di Federfarma, e riassunti in un vademecum che contiene tutte le indicazioni pratiche sulla prevenzione, diagnosi e trattamento farmacologico della malattia. Il consiglio degli esperti, dunque, è farsi controllare soprattutto prima dell’estate, periodo dell’anno in cui i sintomi si possono accentuare, in particolare in caso di familiarità, se durante il giorno si tende a stare molto in piedi fermi o seduti, se si è in sovrappeso e se ci si espone a fonti di calore.
Creme rinfrescanti contro le gambe gonfie
I sintomi e la diagnosi
"Dolore, gonfiore, bruciore alle gambe e crampi notturni possono essere i primi sintomi legati alla malattia venosa cronica – spiega Pier Luigi Antignani, presidente Fiv e presidente onorario Sidv. Questa patologia, la terza più diffusa, dopo allergie e ipertensione, colpisce 19 milioni di italiani: dal 10 al 50% degli uomini e oltre la metà delle donne (dal 50 al 55%). Solo una persona su tre, però, sa di essere malata e segue una corretta terapia farmacologica.
A queste prime avvisaglie si accompagnano gonfiore e pesantezza durante il giorno. A livello visivo i primi segni che si notano sulle gambe sono piccoli capillari in vista, di colore rosso o verdastro di circa 3 millimetri: non si tratta solo di inestetismi ma dei primi campanelli d’allarme delle branche varicose".
"Per malattia venosa cronica si intende ogni anormalità morfologica e funzionale che riguarda il sistema venoso, di lunga durata ed espressa da sintomi e segni che indicano la necessità di indagini o di cure – aggiunge Leonardo Aluigi, presidente della Sidv -. Viene distinta dall’insufficienza venosa cronica, che è invece una fase più avanzata della Mvc e che si riferisce alle alterazioni emodinamiche del sistema venoso, che si manifestano con edemi, alterazioni della pelle e addirittura con le ulcere, nei casi più avanzati".
"Considerando che circa il 20% della popolazione soffre di Mvc, le richieste al medico di medicina generale sono numerose e non vanno assolutamente trascurate. Già i primi sintomi vanno presi in considerazione dal medico che in quel caso può prescrivere alcuni farmaci – precisa Ovidio Brignoli, Vicepresidente della Socità italiana di medicina generale (Simg)-. Anche l’indicazione di presidi adeguati è fondamentale come l’elastocompressione".
La malattia viene diagnosticata tramite una valutazione angiologica e se necessario con l’ausilio dell’ecocolordoppler che mette in evidenza sia una incontinenza del sistema venoso superficiale sia il diametro della vena.
Prevenzione e cure
Per prevenire il peggioramento della Mcv si suggerisce di praticare attività fisica, indossare calze elastiche, evitare l’esposizione al calore eccessivo, limitare l’utilizzo di tacchi alti e ricorrere all’uso di farmaci con evidenze cliniche riconosciute dalle linee guida.
"Nei casi in cui è necessario intervenire, oltre alla terapia farmacologica si ricorre a una tecnica innovativa, la scleromousse – aggiunge Elia Diaco, angiologo e medico vascolare, esperto in terapia sclerosante, ecocolordoppler vascolare – una tecnica che si esegue in ambulatorio con iniezione di un liquido schiumoso che in pochi secondi sclerotizza, in maniera indolore ed irreversibile, tutte le strutture varicose e incontinenti. Questa tecnica nel 80-90% dei casi può efficacemente sostituire la tecnica tradizionale chirurgica di stripping e crossectomia in assenza di rischio chirurgico e di anestesia".
Ma anche il farmacista ha un ruolo cruciale nel percorso del paziente con Mvc. Rappresenta, infatti, il primo punto di riferimento sul territorio: "Il farmacista – spiega Daniele Dani, farmacista e consigliere Federfarma – può rispondere alle richieste della persona che gli descrive i sintomi e può consigliare il presidio più adatto in base alle sue esigenze oppure indirizzarla verso il medico di medicina generale. Una volta che il paziente si è rivolto al proprio medico o allo specialista, il farmacista può fornire validi consigli e supportarlo nel suo percorso di aderenza alla terapia, per fare in modo che non la interrompa improvvisamente".