Mammografia: utile o no per la prevenzione?
Non è la prima volta che si discute dell’effettiva utilità della mammografia, ma uno studio pubblicato l’11 febbraio 2015 sul British Medical Journal ha riaperto più decisamente il dibattito. La ricerca in questione è stata condotta in Canada e dimostrerebbe che il tasso di mortalità del cancro al seno non sarebbe inferiore quando le donne eseguono con regolarità questo screening. Anzi, sempre secondo lo studio, l’unico dato ad aumentare sarebbe stato quello delle sovradiagnosi, ovvero le occasioni in cui la paziente si è sottoposta a chiemioterapia, redioterapia o anche ad intervento chirurgico senza che ce ne fosse realmente bisogno, se ne contano 1 ogni 424 donne diagnosticate. In una intervista la Dottoressa Antonietta Ancona, dell’Ospedale Santa Maria di Bari, ha risposto a 10 domande sulla mammografia e sul perché sia così importante per prevenire il tumore al seno.
Cancro al seno, una storia vera per capire l’importanza della prevenzione
Il campione esaminato
Sono state circa 90,000 le donne coinvolte in questa importante ricerca, tutte di un’età compresa fra i 40 e i 59 anni e lo studio si è protratto per ben 25 anni. Il campione comprendeva sia donne che si sono sottoposte regolarmante alla mammografia, esattamente 44,925, sia donne che invece hanno optato per l’esame condotto dal ginecologo tramite osservazione, anamnesi e palpazione, 44,910.
I risultati
Delle 44,925 donne che hanno effettuato regolarmente la mammografia, 3,250 hanno ricevuto la diagnosi di cancro al seno, contro le 3,133 delle appartenenti al secondo gruppo. Dei casi diagnosticati tramite mammografia 500 si sono rivelati letali, ma un numero praticamente identico di donne è deceduto fra coloro che non includevano la mammografia nella routine di controlli, ovvero 505. Appare evidente che non c’è uno scarto trascurabilissimo, tanto i due dati sono vicini
Le conseguenze dello studio
Naturalmente ancora non si parla di cambiare le linee guida per la prevenzione del tumore al seno, perché lo studio è uscito di recente e sono necessari approfondimenti da parte dell‘American Cancer Society. Una prima cosa è stata però già detta proprio dal responsabile dell’ACM, ovvero che secondo altri studi (che verranno valutati e messi a confronto con questo recentissimo) sembrerebbe che la mammografia salvi il 15% delle donne giovani diagnosticate e il 20% delle donne nella terza età.