Alghe a tavola ma a piccole dosi
Rimineralizzanti, antiossidanti e a ridotto apporto calorico, le alghe sono sempre più apprezzate a tavola. Ma sono anche un alimento a rischio per il forte apporto di iodio potenzialmente dannoso per la salute, in particolare per le persone con problemi alla tiroide. In Francia l’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria (Anses), in un parere ad hoc, ne ha sconsigliato l’uso – anche come integratore e ingrediente di preparazioni – alla popolazione con particolari problemi di salute. In particolare il consumo è sconsigliato: alle persone con disfunzione tiroidea, con malattie cardiache o renali; alle persone che usano farmaci a base di iodio e litio; alle donne incinte o in allattamento. Anche alle persone che hanno carenza di iodio l’Anses sconsiglia di tentare di correggere la carenza con il ‘fai-da-te’, utilizzando questi alimenti.
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Alghe: eccesso di sodio, i rischi
Il contenuto di iodio in questi prodotti (puri o derivati) è, infatti, molto variabile, a secondo delle modalità di produzione delle alghe, dei processi di trasformazione e del tipo di forma (polvere, estratto). Questo rende difficile, al consumatore più esposto ai danni da iodio in eccesso, di sapere con certezza se si è superata la dose massima giornaliera. Importante, inoltre, comprare questi prodotti da rivenditori di fiducia, evitando l’acquisto on line che non permette di verificare la filiera di produzione. L’Agenzia francese ha anche individuato due alghe particolarmente ricche in iodio: Laminaria e Saccharina (alghe brune) e Gracilaria verrucosa (alga rossa).