Qualche tempo fa mi è capitato per le mani un articolo sul masturbation gap. Diceva che grazie a una recente indagine, condotta da un noto brand produttore di succhiaclitoridi (un nome troppo sinistro per un oggetto tanto prezioso), si era giunti a una clamorosa scoperta: le donne si masturbano meno degli uomini! Thanks to the dick, diremmo, se volessimo essere volgari senza rinunciare all’anglofilia.
Perché le donne provano disgusto per la propria vulva?
Per carità, va riconosciuto che negli ultimi 20 anni si è avviato un processo di normalizzazione della masturbazione femminile (del cui inizio forse dovremo per sempre ringraziare Darren Star); così come molte aziende del settore dei giocattoli per adulti si sono impegnate nella creazione di campagne di marketing accattivanti. Resta il fatto che molte donne non si masturbano, spesso perché provano disgusto per la propria vulva, sono convinte che sia puzzolente (posto che certi odori sono fisiologici e non cattivi e che il pene non profuma esattamente di Jean Paul Gaultier).
La masturbazione è incompatibile con la vita di coppia?
Altre praticano la masturbazione ma si sentono in colpa e non lo ammetterebbero mai. Alcune pensano che la masturbazione sia incompatibile con la vita di coppia. Oppure lo fanno un casino, ma con un approccio più performativo che liberatorio e in queste numerose opzioni si perde sempre il focus della questione: la consapevolezza del nostro piacere. Una delle ragioni per cui da ormai 10 anni raccomando caldamente la masturbazione a tutte le donne con cui mi confronto, è che essa è un modo per sentirsi padrone del proprio corpo, capire cosa ci piace, scoprire che le nostre carni non sono un ingombro nel mondo ma un luogo di benessere, appagamento e stupore. E poi per condividere questo know how (…) con i partner con cui ci ritroviamo gioiosamente intrecciate. Sapendo cosa ci piace. Imparando a comunicarlo.