Le vacanze al mare sono l’ideale per rilassarsi e riprendersi dalle fatiche dei mesi che ci si stanno lasciando alle spalle, siano essi stati densi di studio o lavoro. La spiaggia, oltre ad essere il posto perfetto per prendere un po’ di sole, stare in compagnia delle persone amate, ascoltare musica e leggere un buon libro, può essere anche usata per dedicarsi alla meditazione.
Quando fare meditazione in spiaggia
Negli orari di punta la spiaggia in estate è spesso piuttosto affollata. Famiglie, giovani, bambini e animali da compagnia sono lo sfondo ideale per divertirsi e passare giornate spensierate ma non rappresentano la base di partenza idonea per dedicarsi alla meditazione, che per essere davvero efficace e portare benefici al corpo e alla mente deve essere svolta in un luogo rilassante e che permetta di connettersi con la propria interiorità.
Proprio per questo, se si vuole praticare la meditazione, così come lo Yoga, è bene scegliere orari strategici.
I migliori sono quelli dell’alba e del tramonto, prima di tutto per il numero di persone solitamente ridotto che le popola, che non consente solo di concentrarsi molto meglio ma anche di farsi guidare dai suoni del mare e della brezza quasi sempre presente nelle località marine.
Un altro motivo per cui l’inizio e la fine delle giornate sono i momenti migliori per praticare la meditazione in spiaggia è che il sole che sorge e tramonta può essere integrato alla routine e divenire anch’esso fonte di sensazioni positive.
Come praticarla
La meditazione può essere concepita come parte di una sessione yoga o come esercizio a se stante. Non esiste un unico modo per farla, c’è chi trae il meglio da questa pratica svolgendola in modo statico, seduto in un luogo in cui si sente a proprio agio, e chi invece riesce a implementare il momento della meditazione ad altre azioni.
Come dicevamo la spiaggia in determinati momenti dalla giornata si presta senza alcun dubbio a fare da scenario a momenti di meditazione, mindfulness o yoga.
A prescindere dalla tecnica che si intende portare avanti, il primo consiglio è di approcciarsi al momento meditativo in costume perché togliersi i vestiti ascoltando le sensazioni che il corpo libero nello spazio genera aiuta a connettersi con la propria interiorità.
Una volta liberatisi degli abiti superflui, si può scegliere il modo di praticare la meditazione che più si preferisce.
Meditazione camminata
Molte persone amano camminare in riva al mare alle prime luci dell’alba quindi se si è già soliti compiere questa attività si può approfittare del momento e praticare la meditazione camminata.
Per farla, camminare lentamente a piedi nudi, concentrandosi sulle sensazioni che arrivano dal contatto della pelle con la sabbia e con l’acqua, qualora ci si spinga a ridosso del mare. Nessun movimento deve essere lasciato al caso e ogni sensazione vissuta a pieno, comprese quelle date dal vento nei capelli e dai primi raggi del sole che colpiscono il viso.
Camminare sulla spiaggia è un’esperienza che infonde energia e vitalità e se aggiunta alla meditazione diventa una grandissima fonte di benessere.
Meditazione seduta
Chi non ama camminare o non riesce a concentrarsi mentre è in movimento può invece praticare la classica meditazione seduta, rivisitata in versione spiaggia.
Per farlo è fondamentale trovare un luogo tranquillo e creare con la sabbia o i sassi un rialzo sul quale sedersi in una posizione che si reputi comoda e che favorisca la concentrazione e il rilassamento. Se sono presenti sono perfetti anche gli scogli.
Una volta seduti non serve più compiere nessuna azione ma limitarsi ad ascoltare il corpo e a prestare attenzione al respiro e alle sensazioni che si provano.
Meditazione a nuoto
Anche nuotando si può meditare e se al mattino o alla sera, quando il mare si svuota quasi completamente, si è soliti compiere qualche bracciata si può cogliere l’occasione per praticare al contempo un po’ di meditazione.
Riuscirci è piuttosto semplice. Mentre si entra in acqua e durante tutta la nuotata è sufficiente concentrarsi sui movimenti del corpo, sul respiro e sul contatto con l’acqua, cercando di imprimere nella mente le sensazioni speciali che questa attività da compiere immersi nella natura già di per sé rilassante è in grado di infondere.
Anche farsi cullare dal movimento delle onde, osservandone forme, dimensioni e movimenti aiuta a fondersi con la natura e con il proprio io più profondo.
Questo elemento naturale, infatti, ha molto da insegnare ad ognuna di noi perché anche se apparentemente le onde hanno una forma e dimensione ben definita, e una fine ed inizio, in realtà osservandole bene raramente si riesce a distinguerle in modo nitido dal resto dell’acqua. Sanno quindi come interagire con l’ambiente che le circonda senza snaturare se stesse, esattamente come dovrebbe fare ogni persona, e come insegna la meditazione.
Se non ci si è mai approcciati a questa disciplina ma si è curiosi, approfittare delle vacanze e della spiaggia è quindi indubbiamente un’opzione valida.