Nasce LImitless, un murale a Milano per sensibilizzare sull’importanza di vaccinarsi contro la meningite, patologia invalidante che non è stata ancora sconfitta.

Limitless e il progetto Nulla virtus

Limitless rappresenta il primo step del progetto più ampio di arte urbana Nulla Virtus, con altre opere volte a riqualificare aree diverse nella città, realizzate da SMOE Studio.

Il progetto, patrocinato dal Municipio 4 e Municipio 5 del Comune di Milano e supportato dall’Agenzia Brand For the City con il ruolo di Advisor e Partner di SMOE Studio, è dedicato agli sport invernali con l’intento di creare un percorso basato sui temi dello sport, dell’integrazione, del rispetto verso l’ambiente e del coraggio di superare se stessi.

Limitless è la prima delle cinque opere previste ad essere realizzata. È stata ideata e realizzata da SMOE Studio, grazie al contributo non condizionante di Sanofi, ed è dedicato ai valori fondamentali dello sport come il coraggio di superare se stessi e i propri limiti, la determinazione. L’opera ritrae uno sciatore senza un arto inferiore. Perché?

Meningite: il significato del murale Limitless

Perché questo sciatore rappresenta idealmente i 2 milioni e mezzo di persone colpite ogni anno nel mondo dal batterio della meningite: la meningite infatti non è stata ancora sconfitta, nonostante il vaccino. È la sesta malattia infettiva mortale più diffusa al mondo e colpisce non solo i piccolissimi, ma anche i giovani tra i 15 e i 24 anni. I vaccini ci sono, sono diversi e in alcune regioni sono gratuiti.

Sul casco dello sciatore è rappresentata la Bandiera della Lotta alla Meningite: un simbolo di impegno e di determinazione per sconfiggere la patologia entro il 2030. Il simbolo è nato dalla collaborazione fra associazioni di pazienti, atleti paralimpici interessati dalla patologia, e Sanofi – tutti impegnati nella battaglia contro la malattia.

La bandiera rappresenta un semicerchio giallo, il sole della speranza dentro ciascuno di noi. Un triangolo viola, appuntito come una freccia lanciata verso il futuro, veloce come devono essere le diagnosi. Due triangoli blu, per rappresentare la calma e la determinazione verso l’obiettivo di sconfiggere la malattia entro il 2030.

Andrea Lanfri e la meningite

Un obiettivo il cui primo strumento è sicuramente la prevenzione, prevenzione che si può e si deve attuare anche con lo sport. Come testimonia Andrea Lanfri, alpinista ed ex atleta paraolimpico, colpito dalla meningite a 29 anni. Era il 2015 e in pochi mesi, trascorsi in coma, la malattia gli ha portato via le gambe e sette dita delle mani. «I medici mi dicevano che non sarei mai potuto ritornare in montagna. Io non ci ho creduto. Nel giro di un anno grazie a un crowdfunding ho comprato le prime protesi in fibra di carbonio e sono diventato atleta paralimpico della Nazionale italiana di atletica leggera» racconta Lanfri. Che di lì a poco dà vita al progetto from0to0, un evento sportivo di endurance che unisce bici e corsa in montagna con partenza e ritorno dal livello del mare, senza mai fermarsi.

Le imprese limitless di Andrea Lanfri

Andrea Lanfri incarna lo spirito Limitless: sul suo sito campeggia il mottoThe limits are just in our mind – Ho sempre creduto in questa frase, ho sempre pensato che i veri limiti fossero mentali prima che fisici. Tantissime le imprese realizzate: ha scalato le vette piu alte del mondo, dal Monte Bianco al Monterosa, dal Civetta alla Marmolada, e poi il Chimborazo. Ma il 13 maggio 2022, insieme alla guida alpina Luca Montanari, compie l’impresa delle imprese: la vetta dell’Everest. Per Andrea, la conquista della montagna più alta del Pianeta è la metafora perfetta della sua nuova vita. «Quando ero in ospedale mi dicevo che sarei tornato a fare ciò che facevo prima. Oggi posso dire che mi sbagliavo, perché mi sono spinto oltre, pratico sport che non avrei mai immaginato di poter fare». 8.849 metri l’altitudine massima raggiunta. E continua a macinare progetti: il prossimo è 7 summit: sette cime di cui per ora ne ha scalate quattro. «Tra poco partiremo per il Denali, in Alaska, che con i suoi 6.190 metri d’altezza, è la vetta più alta del Paese e dell’intero continente nordamericano, la terza al mondo per prominenza» dice Lanfri.

«Ho sempre avuto un carattere forte, la malattia lo ha accentuato. È stata un ostacolo, certo, ma come un bravo alpinista ho semplicemente cercato delle varianti che mi permettessero comunque di arrivare sulla vetta. Oggi la mia forza arriva dagli altri, dal sapere che posso essere un esempio per qualcuno». Quando un evento come la meningite passa nella tua vita, tutto diventa una sfida: ed è lì che la forza della mente si impone sul corpo. «Dal mio letto d’ospedale ho capito che tutto si può fare, però a tutti dico: la prevenzione è l’unica arma efficace che abbiamo contro la meningite».