Il miglior modo per iniziare un programma per dimagrire è vedere i primi risultati rapidamente: la motivazione a continuare, infatti, va alimentata da piccole soddisfazioni quotidiane in termini di forma e centimetri persi, anche se questo non vuol dire per forza dimagrire velocemente. Ma, spesso, per la maggior parte dei casi non va così.
Infatti, può succedere che, nonostante ore di allenamenti e alimentazione controllata, il risultato sia decisamente al di sotto delle aspettative.
L’importante, in questi casi, è non demordere ma semplicemente cambiare tipologia di fitness così come modo di praticarlo. La soluzione sta tutta in due parole: metabolismo basale. E quasi sempre il nodo è proprio accelerare il metabolismo. Vediamo allora cosa si può fare
1. Prova a ingannare il tuo corpo
Credenza comune è che la corsa migliore per dimagrire sia quella a basso impatto ma prolungata. Questo tipo di allenamento risulta molto utile ed efficace quando la circolazione è rallentata e si soffre di ritenzione idrica o cellulite.
Risulta, invece, di poco effetto per chi desidera smaltire grasso (soprattutto se si tratta di adipe a livello addominale) e bruciare molte calorie. Se il problema è il sovrappeso, dunque, meglio correre con furbizia ovvero ingannando il nostro corpo.
Infatti, se compiamo sempre lo stesso sforzo, alla stessa velocità e per lo stesso intervallo di tempo, i nostri muscoli si “setteranno” su questo standard e, dopo poco, il metabolismo si sarà abituato a tali circostanze e si rilasserà, diminuendo progressivamente il numero di calorie bruciate durante la sessione di running.
Questo è il motivo per cui molte donne corrono ogni giorno lentamente e per molto tempo ma i risultati tardano a vedersi. La soluzione è alternare la corsa a basso impatto a veri e propri scatti in cui si aumenta di colpo la velocità, per poi ritornare alla corsa “normale”, e così via.
2. Camminata, scale e attrezzi on the road
Camminare fa benissimo, ormai è verità assoluta e confermata dalla comunità scientifica. Una camminata a velocità sostenuta, per mezz’ora ogni giorno, ha un effetto benefico sulla circolazione e sulla salute in generale, nonché sul tono dell’umore.
Se, però, i chili da smaltire si fanno sentire ma si detesta la palestra o non si può correre (sovrappeso eccessivo, problemi alle articolazioni), allora è necessario trasformare la camminata in qualcosa di più.
A questo proposito, da qualche tempo gli “addetti ai lavori” consigliano l’Interval Training, tecnica applicata al fitness in generale ma ottima anche per il walking. Di cosa si tratta?
L’Interval Training è un allenamento che prevede continui cambiamenti di sforzo, in grado di velocizzare il metabolismo e mantenerlo molto attivo per ore, anche in condizioni di riposo. Nel caso della camminata, si tratta di intervallare il walking ad altre tipologie di esercizio.
Se ci si allena all’aperto: rampe di scale, flessioni, addominali e poi di nuovo camminata. In questo modo, basteranno anche solo 20 minuti per conquistare un super metabolismo.
Per rendere ancora più divertente il tutto, prova ad allenarti in un parco dotato di attrezzi e “percorsi vita” come spalliere, ostacoli o travi per l’equilibrio.
3. Corsa, capoeira e arrampicata: benefica confusione
Lo sanno bene i personal trainer di attrici e modelle: quando il cliente vuole perdere peso velocemente (per esempio, dopo essere ingrassato molto per un film) è necessario un programma fitness che sia il più possibile variato.
Per cui, sì alla corsa ma solo se alternata ad un’attività completamente diversa. Meglio ancora: per perdere peso velocemente, è consigliabile cimentarsi in uno sport mai provato, in questo modo sia i muscoli sia il metabolismo si “confonderanno”, trovandosi a fare i conti con sforzi che non fanno parte della routine di fitness abituale.
Bisogna sempre ricordare, a questo proposito, che anche i muscoli e il metabolismo hanno una “memoria” e che tendono ad adagiarsi quando si trovano di fronte ad attività ormai conosciute. Se, invece, si passa da uno sport all’altro o si prova qualcosa di nuovo, ecco che il circolo virtuoso metabolico si attiva in tempi record!
Questo spiega il perché molte star del cinema riescano a dimagrire in fretta dandosi a insolite attività fisiche come capoeira o arrampicata.
4. Giorno pigro obbligatorio
Sfiancarsi ogni giorno non è una buona idea se si desidera attivare il metabolismo. La strategia giusta è quella di concedere a muscoli e mente riposo costante alternato alle sessioni di allenamento.
Senza il riposo, infatti, il metabolismo non avrà modo per riattivarsi-disattivarsi e, abituandosi allo sforzo continuo, rallenterà la sua attività rendendo vani tanti sacrifici in termini di tempo e sudore.
Dunque, il programma di allenamento ideale prevede 3-4 sessioni a settimana con i rimanenti giorni dedicati al riposo e ad altre attività. Ciò significa, in termini di funzionalità metabolica, che una giornata di fitness continuerà ad agire sullo smaltimento di grassi e calorie anche mentre starete comode sul divano a leggervi un libro.
Persino di notte, mentre si dorme, il metabolismo attivato continuerà a bruciare calorie e a lavorare “di pialla” sulla pancetta che sembrava non volersene andare più.
5. L’utilità dello yoga
L’avresti mai detto che lo yoga, che sembra statico, in realtà sia una bomba per riattivare il metabolismo lento e per smaltire chili che sembravano sempiterni? Ebbene sì, lo yoga è tutt’altro che statico, questa antichissima disciplina non fa bene soltanto alla mente ma è decisamente efficace anche sul corpo.
Gli effetti delle asana si notano sia in termini di agilità e coordinazione sia in quanto ad aumentata tonicità muscolare e chili persi. Infatti, le posizioni dello yoga vanno ad agire in modo potente sugli organi interni, compresa la tiroide, attivando così il metabolismo e facendo consumare calorie come gli sport apparentemente più dinamici.
Inoltre, esistono molte tipologie di yoga tra cui scegliere: per chi ha diversi chili “resistenti” a tutto, si consigliano il Bikram Yoga e il Budokon Yoga. La prima disciplina prevede 26 posizioni e 2 esercizi di respirazione, praticati in una sala riscaldata (a circa 40° di temperatura), il calore ha la funzione di aumentare l’afflusso di sangue ai muscoli e, con esso, il numero di calorie bruciate in una sessione di pratica.
Il Budokon Yoga, invece, miscela le asana dello yoga con tecniche ispirate alle antiche arti marziali orientali, mettendo alla prova muscoli che solitamente non lavorano e dando quindi una sferzata al metabolismo.
6. Attivare il metabolismo basale
Quando si corre o si pratica una qualsiasi altra attività aerobica per tempo prolungato, il metabolismo durante l’esercizio si attiva (bruciando calorie durante l’allenamento) ma non si attiva altrettanto efficacemente quello basale.
Quest’ultimo, infatti, è il metabolismo che lavora anche quando siamo a riposo ed è proprio il “supereroe” che va a intaccare gli accumuli di adipe più difficili da smaltire. Il metabolismo basale è tanto più attivo quanta più massa magra abbiamo sviluppato. La massa magra corrisponde al peso dei muscoli, mentre la massa grassa è indicativa dei chili costituiti da adipe: questa differenza spiega perché, dopo allenamenti corretti, si indossano 1-2 taglie in meno ma l’ago della bilancia non segna grandi cambiamenti.
La massa magra brucia anche a riposo e, dunque, è da incrementare il più possibile. Come? Facendosi i muscoli, ma in modo furbo. In questo caso, non servono tante ripetizioni con pesi leggeri ma una sessione che vari sia in quanto a carico sia rispetto al numero di ripetizioni.
L’ideale sono le ripetizioni a scalare: carichi più pesanti e meno ripetizioni (ad esempio 6 invece di 12) per un paio di settimane e per altre due settimane carichi più leggeri e maggior numero di ripetizioni.