Masticare il chewing gum è un’abitudine diffusa e per lo più considerata innocua. I più piccoli adorano quelli al gusto di frutta, con i quali si divertono a fare grandi palloni. Gli adulti generalmente preferiscono quelle dai sapori più freschi e balsamici, utili soprattutto a rinfrescare l’alito. Quelle allo xilitolo vengono addirittura consigliate per un’igiene orale veloce quando si è fuori casa e non si ha la possibilità di lavare correttamente i denti. Eppure, secondo lo studio che Sanjay Mohanty dell’Università della California ha presentato al meeting di primavera dell’American Chemical Society, le gomme da masticare contengono una quantità impressionante di microplastiche che vengono rilasciate nella bocca e in questo modo entrano in circolo nell’organismo.

Chewing gum e microplastiche, la scoperta degli scienziati

Quello che hanno scoperto i ricercatori è che una singola gomma da masticare può liberare fino a 3mila particelle di microplastica in bocca. Di queste, il 94% viene rilasciato entro i primi 8 minuti di masticazione. «Ciò non avviene a causa degli enzimi presenti nella saliva. È piuttosto l’atto di masticare ad essere sufficientemente abrasivo da staccare i frammenti» ha affermato Sanjay Mohanty. Sorprendentemente, tra gomme naturali e sintetiche non sono emerse grosse differenze relativamente alla quantità di microparticelle rilasciate.

L’esperimento

Durante lo studio sono state testate cinque marche di gomme sintetiche e altrettante di gomme naturali, tutte reperibili in commercio. Al fine di limitare le variabili relative alla masticazione e alla saliva, l’esperimento è stato condotto su una singola persona, alla quale sono stati fatti masticare sette pezzetti di ciascun tipo per 4 minuti, producendo campioni di saliva ogni 30 secondi. In un secondo test, i vari campioni di saliva sono invece stati raccolti separatamente per 20 minuti. In questo modo è sia stato osservato il tasso di rilascio di microplastiche da ogni chewing gum sia misurato il numero di microplastiche presenti in ogni campione di saliva.

I risultati

I ricercatori hanno rilevato in media per ogni grammo di gomma da masticare 100 particelle di microplastiche, con picchi fino a 600 particelle per grammo. Considerando un peso tra 2 e 6 grammi, un normale chewing gum potrebbe rilasciare anche 3mila particelle di microplastica. Una persona che ne mastica 160-180 all’anno, secondo i ricercatori potrebbe ingerire circa 30mila microplastiche.

Nessun allarmismo, ma attenta a come smaltisci i chewing gum

Gli scienziati che hanno condotto o studio ci tengono a non creare allarmismi: «Non ci sono studi sull’uomo. Ma sappiamo che siamo esposti alla plastica nella vita di tutti i giorni ed è questo che volevamo esaminare». Quindi non è necessario che tu smetta di masticare gomma, ma è importante avere questa nuova consapevolezza. Ciò a cui devi fare attenzione è di smaltire le gomme da masticare correttamente: «La plastica rilasciata nella saliva è una piccola frazione di quella contenuta nella gomma. Quindi, siate attenti all’ambiente e non buttate i chewing gum dove capita» conclude Mohanty.

Cosa sono le microplastiche e gli effetti che hanno sulla salute

Le microplastiche sono particelle di plastica piccolissime, con dimensioni inferiori ai 5 millimetri. La loro origine è spesso legata ad attività umana e industriale e si trovano praticamente ovunque, non solo nei chewing gum. Difficili da filtrare, possono finire negli oceani e rappresentare una minaccia per gli ecosistemi acquatici e la salute umana. Si stima che entro il 2040 la presenza possa addirittura raddoppiare. Molti studi hanno evidenziato i loro effetti negativi sulla salute e in particolare una correlazione con problemi respiratori, alterazioni della flora intestinale ed effetti di interferenza endocrina. Si pensa anche che possano avere effetti riguardanti l’Alzheimer e l’infertilità.