Dopo il semaglutide, usato anche da vip come Kim Kardashian, Elon Musk e Robbie Williams, ecco un nuovo farmaco che consente di perdere in media almeno 10 kg, con punte fino a 15/20 kg. Si tratta di risultati che finora si potevano ottenere in genere solo con un intervento chirurgico. Il tirzepatide fa parte della stessa famiglia di molecole, è appena stato autorizzato dalla Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco statunitense, e avrebbe meno effetti collaterali. Ma è pensato per curare il diabete, quindi il suo uso per dimagrire va valutato attentamente da parte di un medico specialista.
I vip e i farmaci anti diabete per perdere peso: da Robbie Williams a Kim Kardashian
L’ultima star in ordine di tempo ad aver ammesso di aver fatto ricorso a un farmaco anti-diabete per dimagrire è stato Robbie Williams. In una intervista il cantante ha infatti ammesso di avere problemi di peso, ma di essere riuscito a perdere qualcosa come 18 kg grazie al semaglutide. L’ex Take That ha persino parlato di “miracolo di Natale”. Prima di lui anche Elon Musk e Kim Kardashian erano finiti nella lista dei vip che hanno ammesso di aver assunto il medicinale per tornare in forma. Adesso, però, arriva un nuovo prodotto.
Cos’è il nuovo farmaco contro il diabete
«Si chiama tirzepatide ed è una molecola della stessa famiglia del semaglutide che in Italia è autorizzato solo per il controllo del diabete. L’uso contro l’obesità, invece, è ancora off label, cioè non è indicato nel bugiardino. Al momento il tirzepatide ha ottenuto il via libera negli Stati Uniti ed è presente anche in alcuni Paesi europei come il Regno Unito e la Svizzera, ma non ha ancora ricevuto l’autorizzazione al commercio da parte dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. La prima e unica molecola che può essere somministrata anche contro l’obesità nel nostro Paese, invece, è la liraglutide», chiarisce Daniela Dellepiane, medico specialista in Scienze dell’alimentazione, consulente presso l’Istituto Auxologico di Piancavallo.
Come funziona il farmaco contro il diabete
«Il tirzepatide rappresenta la nuova generazione della prima molecola, la liraglutide appunto, ma è un composto che permette di ridurne gli effetti collaterali. Tutti questi prodotti simulano l’azione di ormoni digestivi che noi normalmente produciamo, con la differenza che ne prolungano di molto l’azione: mentre gli ormoni naturali hanno una vita media di meno di un minuto, la liraglutide per esempio, è attiva per quasi 24 ore», spiega Dellepiane. L’azione è duplice: «Questo vuol dire che da un lato riduce l’appetito fin quasi a eliminarlo, dall’altro lavora sul metabolismo, di fatto aumentando la quantità di calorie bruciate», aggiunge l’esperta.
Un farmaco per gli obesi: perché
Anche il nuovo farmaco, dunque, nasce con l’obiettivo di aiutare i pazienti diabetici e obesi: «Funziona, infatti, in modo contrario all’insulina: i diabetici in passato erano costretti a ricorrere all’insulina, che però è un ormone con l’effetto negativo di far ‘ingrassare’. Quindi i diabetici in qualche modo erano in un circolo vizioso, perché per controllare il glucosio, che spoinge a mangiare, prendevano più peso. Con le nuove molecole, invece, si ottiene un controllo del glucosio e si aiuta il calo ponderale», spiega Dellepiane.
Non è una “pillola magica”
Come ogni farmaco, però, occorre cautela nell’assunzione, specie di fronte a un uso potenzialmente scorretto o un abuso. Per questo anche in Italia nei mesi scorsi sono scattate misure per evitare, ad esempio, che si facesse riscorso al semaglutide da parte di persone che vogliono perdere pochi chili o che soffrono di anoressia. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), infatti, ne ha temporaneamente “sospeso” l’uso se non per le persone diabetiche. Esistono anche effetti collaterali indesiderati, seppure contenuti, legati all’assunzione corretta del farmaco: «I più comuni sono a livello gastroenterico: possono dare nausea e, a seconda dei soggetti, alternativamente anche stipsi o diarrea. Va anche considerato che non si possono prescrivere subito al dosaggio desiderato, ma occorre un aumento progressivo di circa 3 o 4 mesi proprio per evitare i disturbi indicati», chiarisce la dietologa.
Serve la prescrizione del medico specialista
In ogni caso non si tratta di farmaci da banco, men che meno comprabili online: «Occorre la prescrizione del medico. Fino a qualche tempo fa potevano farla solo endocrinologi, cardiologi, internisti e dietologi, mentre adesso l’autorizzazione è stata estesa a tutti gli specialisti, ma si tratta pur sempre di medici che avvallino la terapia – sottolinea Dellepiane – La somministrazione, infatti, è indicata in persone che abbiano un indice di massa corporea di 27: per intenderci significa una donna di 1,60 mt di statura con un peso di 70 kg. Insomma, non è indicato in chi voglia perdere pochi chili prima della prova costume estiva».