Perdere i figli in vacanza

“Tesoro, ho dimenticato il bambino!”. Potrebbe essere l’esclamazione più ricorrente in spiagge, piscine e parchi durante l’estate: da un’indagine emerge, infatti, che ben una famiglia italiana su quattro perde un bambino durante le vacanze estive.
Fortunatamente – precisano gli autori del sondaggio condotto dal motore di ricerca di voli e hotel jetcost.it – di solito “i piccoli vengono ritrovati dopo poco tempo, in media sette minuti”. Il sondaggio ha coinvolto 3.000 genitori (500 di ogni nazionalità tra inglesi, spagnoli, italiani, tedeschi, portoghesi e francesi), maggiorenni e con almeno un figlio di età compresa tra i 3 e i 10 anni, che fossero stati in ferie con la famiglia nei mesi di luglio e agosto almeno una volta negli ultimi due anni.
 
A tutti gli intervistati è stato chiesto se avessero mai “perso” i figli durante le vacanze di luglio e agosto anche per un breve periodo di tempo, e un genitore su quattro ha risposto di sì (il 25%). Nella ‘geografia’ degli smarrimenti, al primo posto c’è la spiaggia, seguita da “piscina o dintorni”, “in un centro commerciale”, “in un parco a tema” e “presso l’hotel in cui alloggiavo”.
Ai genitori è stato anche chiesto quanto tempo fosse passato prima di ritrovare il proprio figlio, e la durata media di questo intervallo è risultata di sette minuti. Il 73% ha dichiarato di aver chiesto aiuto ad altri familiari o amici, quasi la metà (49%) ha detto di aver chiesto aiuto a sconosciuti e solo il 13% ha affermato di essersi rivolto alla polizia o ai dipendenti del luogo in cui avevano smarrito i bambini.
A chi ha dichiarato di non aver allertato la sicurezza è stato chiesto il perché, e la risposta più comune è stata: “Perché il bambino si è presentato prima che potessi avvisarli” (69%). Ma quasi la metà non lo ha fatto perché ha ammesso di “essersi vergognato” (47%).
Nella classifica europea, gli italiani (24%) non escono bene, secondi solo agli spagnoli (25%) nel perdere i bambini durante le vacanze estive. A seguire i tedeschi 22%; portoghesi 20%; britannici 18%; francesi 15%