A dirlo è il risultato di una ricerca norvegese che conferma l’importanza del movimento e di alcuni ormoni, che aiutano a sentire meno dolore. Ma vanno “allenati”
Più sport fai, meno dolore senti. No, non è il mantra di un maratoneta né di uno sportivo incallito, ma è quanto emerso da una ricerca norvegese che conferma l’importanza dell’attività fisica. Non solo perché migliora la salute generale, ma perché permetterebbe di ridurre il dolore cronico. Ecco perché.
Lo studio: l’attività fisica riduce il dolore
A condurre lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata PLOS ONE, sono stati i ricercatori dell’Ospedale Universitario del Nord della Norvegia, Tromsø. Secondo il coordinatore Anders Årnes aumentare l’attività fisica può contribuire al trattamento del dolore cronico. Gli esperti, infatti, hanno analizzato un campione molto vasto, pari a oltre 10.732 adulti, osservando il nesso tra la pratica regolare di attività fisica e la maggior sopportazione del dolore cronico. In particolare sono stati messi a confronti i risultati di due precedenti rilevazioni (una condotta dal 2007 al 2008 e l’altra dal 2015 al 2016). Il test impiegato era l’immersione della mano dei soggetti in acqua fredda. In realtà non è la prima volta che si individua un collegamento tra il movimento regolare e la minor percezione del dolore. Ma perché?
Cosa si sapeva finora del dolore
«I meccanismi della analgesia e ipoalgesia (cioè il non provare dolore o provarne meno, NdR) indotti dall’attività sportiva si conoscono da anni e consistono essenzialmente in un aumento dei livelli degli oppioidi endogeni, cioè le endorfine, indotto dall’esercizio fisico», spiega l’endocrinologo Roberto Valcavi, già Direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia presso l’Arcispedale di Reggio Emilia. «Le endorfine agiscono esattamente come gli oppioidi esogeni (il capostipite di questi è la morfina) legandosi a recettori neuronali specifici. Lo studio è condotto sotto condizioni sperimentali controllate e ciò lo rende interessante, ma non nuovo», conferma l’esperto.
Perché è importante l’attività fisica per il dolore
La ricerca, dunque, arriva come conferma. Gli ormoni possono svolgere un ruolo importante sulle emozioni e le endorfine non sono da meno, anzi. Proprio queste ultime sono considerate degli “antidolorifici naturali”, in grado di ridurre i livelli di stress oltreché di dolore. Il nesso con l’attività fisica è dato dal fatto che lo sport e il movimento ne favoriscono il rilascio, permettendo di alleviare la stanchezza. I recettori delle endorfine sono gli stessi della morfina, che è tra i più potenti antidolorifici. Il movimento fisico in sé, però, ha ricadute importanti anche per un altro motivo.
Attività fisica contro le posture scorrette, fonte di dolore
«Dobbiamo ricordare che il movimento, e quindi l’attività fisica eseguita con regolarità, è un antidoto naturale. Questo perché attiva la muscolatura e le sue fasce, i tendini e le ossa a svolgere la funzione per le quali sono fisiologicamente nate. Noi siamo fatti per muoverci, anche se la società attuale ci ha portato a una vita più sedentaria», spiega Fulvio Borromei, medico esperto in cure palliative. «L’attività, però, non va fatta nella fase di dolore acuto, ma in condizione di normalità e ci permette di tenere la muscolatura attiva costantemente. Il movimento, inoltre, può avere funzione protettiva nei confronti delle posture scorrette che assumiamo per molte ore al giorno, per esempio seduti alla scrivania o sul divano mentre guardiamo la tv o ancora in auto alla guida. Purtroppo queste posizioni mettono in tensione fasci e muscoli in modo non fisiologico e possono diventare causa essi stessi di dolore che poi diventa cronico», aggiunge Borromei.
Quali movimenti fare contro il dolore
Ma quali sono gli sport o le attività più indicate per prevenire o limitare i dolori, specie legati al passare degli anni? «La più semplice è camminare, mentre una delle più indicate è il nordic walking: è la ginnastica ideale per l’età matura, quando iniziano a comparire i primi dolori, anche se può essere praticata anche da giovani. Fare 45 minuti al giorno è un vero anti-dolorifico, perché riabilita il corpo e la circolazione, oltre alla mente. Anche questa, infatti, si deprime quando viene limitata la capacità fisica di muoversi: con il movimento, invece, rimettiamo in moto i processi biochimici», spiega Borromei.
Le donne sopportano meglio il dolore?
Si è soliti pensare che le donne sopportino meglio il dolore, ma è davvero così? «È un luogo comune», commenta Valcavi. «Diciamo che lo stile di vita che conduciamo oggi pareggia le differenze fisiologiche di genere, uniformando vantaggi e svantaggi», aggiunge Borromei. La menopausa, comunque, porta le donne a soffrire maggiormente di dolori articolari. Il motivo è legato al calo fisiologico degli estrogeni che, tra le altre cose, svolgono un ruolo fondamentale nella stimolazione della produzione di collagene, la proteina fondamentale per garantire elasticità ai muscoli e alle articolazioni. Questi ormoni, inoltre, insieme agli androgeni permettono la crescita di muscoli e ossa, contribuendo a proteggere dall’osteoporosi. Una loro riduzione legata alla menopausa, quindi, può portare a rigidità muscolare e alle classiche infiammazioni a schiena, spalle, articolazioni delle ginocchia, dei polsi e delle mani. Una condizione che porta gli esperti a esortare, a maggior ragione, a non far venir meno una quota di movimento costante e giornaliero.