Quante volte alla settimana ti capita di sentire la sveglia suonare e avere una voglia irrefrenabile di rimanere ancora un po’ sotto le coperte? Non sei la sola. Moltissime persone hanno l’abitudine di posticipare la sveglia di qualche minuto. Sperano così di guadagnare un po’ di sonno in più e di rendere meno traumatico il risveglio. Ma questa pratica è davvero utile, oppure può avere effetti negativi sulla salute e sul benessere?

Secondo alcuni studi scientifici, posticipare la sveglia non solo non ti fa alzare più riposata, ma può addirittura peggiorare la qualità del sonno e le tue performance cognitive durante la giornata. Vediamo perché.

Il sonno è ciclico

Il sonno non è un processo uniforme, ma si compone di diverse fasi che si alternano in cicli di circa 90 minuti ciascuno. Le fasi principali sono due: il sonno non-Rem, che comprende quattro stadi di sonno profondo, e il sonno Rem, che è la fase in cui si sogna. Il sonno Rem è anche la fase in cui il cervello elabora le informazioni apprese durante il giorno e consolida la memoria.

Quando la sveglia suona, interrompe uno di questi cicli e ci costringe a svegliarci. Se ci alziamo subito, il nostro cervello si adatta rapidamente al cambiamento e si prepara ad affrontare la giornata. Se, invece, posticipiamo la sveglia, incoraggiamo il corpo a iniziare un nuovo ciclo di sonno, che però non avrà il tempo di completarsi. Questo crea una sorta di inerzia del sonno, ovvero una sensazione di stanchezza, confusione e intontimento che può durare anche per diverse ore.

Posticipare la sveglia manda in tilt l’orologio biologico

Il sonno è anche regolato da un orologio biologico interno, chiamato ritmo circadiano, che sincronizza i nostri processi fisiologici con il ciclo giorno-notte. Il ritmo circadiano è influenzato da diversi fattori, tra cui la luce, la temperatura, gli ormoni e le abitudini. Per dormire bene, è importante avere una routine regolare, che preveda di andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora, anche nei fine settimana.

Quando posticipiamo la sveglia, mandiamo in tilt il nostro orologio biologico, che non riesce più a distinguere tra il momento di dormire e quello di svegliarsi. Questo può causare problemi di insonnia, difficoltà di addormentamento, sonnolenza diurna e disturbi dell’umore.

Il sonno è strategico

Il sonno non è solo un bisogno fisiologico, ma anche una risorsa preziosa per il nostro benessere psicofisico. Dormire bene ci permette di riposare il corpo e la mente, di rafforzare il sistema immunitario, prevenire malattie, migliorare la concentrazione, la creatività, la memoria e l’apprendimento.

Per sfruttare al meglio i benefici del sonno, dobbiamo dormire il numero di ore adeguato alle nostre esigenze individuali, che variano a seconda dell’età, dello stile di vita e delle condizioni di salute.

Quando posticipiamo la sveglia, non facciamo altro che rubare tempo prezioso al nostro sonno, che non recuperiamo con quei pochi minuti in più. Anzi, rischiamo di compromettere la qualità del sonno e di ridurre le nostre capacità cognitive durante la giornata.

Uno studio del 2018 ha dimostrato che chi posticipava la sveglia aveva una performance peggiore in diversi test cognitivi rispetto a chi si alzava subito.

No a posticipare la sveglia: ecco come svegliarsi bene

Se vuoi svegliarti bene al mattino, senza ricorrere alla tentazione di posticipare la sveglia, ecco alcuni consigli pratici:

  • Vai a letto presto e cerca di dormire almeno 7-8 ore per notte.
  • Evita di usare dispositivi elettronici prima di dormire, perché la luce blu che emettono può inibire la produzione di melatonina, l’ormone del sonno.
  • Scegli una sveglia che ti piace, magari una musica rilassante o una voce gentile, e posizionala lontano dal letto, così da essere costretta ad alzarti per spegnerla.
  • Esposti alla luce naturale appena sveglia, per aiutare il tuo ritmo circadiano a sincronizzarsi con il giorno.
  • Fai una colazione sana ed equilibrata, che ti dia l’energia necessaria per affrontare la giornata.
  • Fai un po’ di attività fisica, anche solo una passeggiata o qualche esercizio di stretching, per attivare la circolazione e il metabolismo.