Prurito Intimo
Il prurito vaginale è un sintomo molto comune fra le donne che può avere diverse cause ed essere di intensità variabile. La sensazione di prurito intimo può rimanere confinata sulla parete esterna dei genitali femminili, ovvero riguardare unicamente la vulva, oppure coinvolgere anche la parte interna e quindi estendere la sensazione di formicolio dentro la vagina. Il prurito può essere davvero leggero oppure trasformarsi in un fastidioso bruciore intimo difficile da ignorare. Naturalmente questo prurito intimo non è appannaggio unicamente dell’universo femminile e anche gli uomini possono soffrirne. Vediamo insieme che cosa può essere il prurito intimo, quali sono le cause e naturalmente i vari rimedi. Ecco l’indice di tutti gli argomenti trattati in questo articolo di approfondimento sul prurito intimo.
- Prurito intimo esterno ed interno
- Prurito intimo in gravidanza
- Prurito intimo senza perdite
- Prurito che diventa bruciore
- Prurito intimo rimedi
- Creme contro il prurito intimo
- Rimedi naturali per il prurito intimo
- Rimedi naturali bicarbonato
- Prurito intimo nell’uomo
- Prurito intimo e perdite bianche
1. Prurito intimo esterno ed interno
Qual é la differenza fra prurito intimo esterno ed interno? Il prurito intimo esterno coinvolge, come già accennato, la zona esterna dei genitali femminili, ovvero la parte relativa alla vulva. Attenzione, si parla di parte esterna rispetto al canale vaginale che si trova interamente all’interno, ma anche la vulva ha delle parti che potremo definire interne, come ad esempio le grandi e piccole labbra. Questo vuol dire che il prurito intimo esterno può avere diverse cause, localizzazioni e sintomi.
I sintomi del prurito intimo esterno
- Pizzicore
- Formicolio
- Perdite bianche
- Piccoli fruncoli
- Rossori
- Irritazione
- Cattivo odore delle perdite vaginali
Le cause del prurito intimo esterno
Le cause del prurito intimo esterno possono essere molte. In linea generale possiamo dire che se ci sono perdite bianche è molto probabile che si tratti di una infezione micotica, ovvero dovuta a un fungo, come ad esempio è tipico il prurito da candida. Bisogna comunque sottolineare che malgrado si sospetti un’infezione è sempre bene recarsi dal ginecologo per ottenere la conferma tramite il tampone vaginale. Se il prurito si estende solo alla parte “visibile” della vulva è invece possibile che si tratti di un’irritazione meccanica, ovvero dovuta ad un‘allergia o a una particolare sensibilizzazione rispetto al tessuto della nostra biancheria intima, o anche all’assorbente che forse non abbiamo cambiato con sufficiente frequenza.
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I sintomi del prurito intimo interno
- Dolori durante il rapporto sessuale
- Arrossamento
- Formicolio
- Perdite maleodoranti
- Edema
- Bruciore
Le cause del prurito intimo interno
Quali cause possono esserci dietro il prurito intimo interno? In moltissimi casi il prurito intimo interno è dovuto a una vaginite o a una infiammazione da funghi, ma il prurito interno può anche avere un’origine batterica. In ogni caso è d’obbligo la visita specialistica dal ginecologo per eseguire un tampone e determinare la causa scatenante del bruciore intimo senza possibilità di errore, così da seguire da subito la giusta cura.
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2. Prurito intimo in gravidanza
Non è raro avere episodi di prurito intimo quando si è incinta. Il prurito intimo in gravidanza può essere dovuto a diversi fattori e pur non essendo generalmente un sintomo di una situazione preoccupante, ne va indagata la natura seguendo le indicazioni e sottoponendosi agli esami indicati dalla ginecologa. Quali cause può avere il prurito intimo in gravidanza?
Le cause del prurito intimo in gravidanza
- Candidosi
- Cistite
- Herpes genitale
- Vaginiti batteriche
- Vaginosi da gardanella
Candidosi
Quando si è in dolce attesa si è protagoniste di importanti oscillazioni ormonali e come molte sapranno già, tanto basta per sviluppare una candidosi. La candida albicans è pertanto una delle ragioni del bruciore vaginale durante la gravidanza. Va ricordato che nel corso del parto se il bambino entra in contatto con il liquido vaginale può a sua volta contrarre la candidosi che in genere interessa il tratto oro-faringeo.
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Cistite
Capita a moltissime donne di soffrire di cistite in gravidanza, sempre per via dei cambiamenti ormonali che lasciano campo libero ai batteri. Chi ha già avuto la cistite sa che è fastidiosa, ma non grave e tuttavia occorre fare alcune precisazioni relativamente alla cistite in gravidanza perché essa può essere causa di parto prematuro. Fondamentalmente la cistite è una delle ragioni per cui le donne incinta si sottopongono all’urinocoltura ogni mese. In questo modo è anche possibile determinare quale sia il batterio responsabile della cistite e curarlo tempestivamente.
Herpes genitale
Quando si parla di herpes si fa spesso riferimento a quello del labbro, ma la verità è che è molto diffuso anche l’herpes genitale. L‘herpes simplex di tipo I è il virus responsabile dell’herpes genitale che crea sostanzialmente delle fastidiose vesciche che scatenano fra le altre cose anche un prurito intenso. In questo caso specifico è molto importante che il virus venga individuato perché la possibilità del contagio durante il parto è davvero alta, di conseguenza se la mamma sviluppa l’herpes genitale in gravidanza in genere si predispone il parto cesareo.
3. Prurito intimo senza perdite
Si parla spesso di perdite bianche associate al prurito intimo, tuttavia non è affatto detto che queste due sintomatologie debbano presentarsi ogni volta insieme. In realtà l’assenza di perdite non offre particolari indicazioni riguardo la patologia dell’apparato genitale, perché anche la candidosi può manifestarsi con il solo prurito, invece che accompagnata dalle classiche perdite bianche. Questa considerazione deve spingerci ad andare sempre e comunque dal nostro ginecologo, evitando le autodiagnosi. E’ molto importante nel caso delle vulvovaginiti agire con tempestività scegliendo da subito la cura più adeguata. La domanda che potrebbe sorgere è la seguente: come farà il ginecologo ad eseguire il tampone se non ci sono le perdite? E’ molto semplice: le perdite, seppure minime, ci sono all’interno della cervice uterina e con un tampone ben praticato non sarà affatto difficile recuperarle e farle quindi analizzare in modo da trovare il batterio o il virus responsabile del prurito intimo.
4. Prurito che diventa bruciore
Il bruciore vaginale è più intenso del prurito e in quanto più fastidioso subito richiama la nostra attenzione. Non è infrequente del resto che in presenza di bruciore vaginale si rendano fastidiose anche azioni generalmente semplici, come ad esempio urinare. Naturalmente se da un semplice prurito passiamo ad un vero e proprio bruciore significa che molto probabilmente non è stata correttamente identificata la causa iniziale dell’infiammazione.
Le cause del bruciore vaginale
- Vaginosi batterica
- Vaginite
- Malattie sessualmente trasmissibili
- Menopausa
- Allergie o sensibilizzazione ai tessuti
La vaginosi batterica, come suggerisce il nome, si sviluppa quando i batteri normalmente presenti nella flora vaginale aumentano a seguito di uno squilibrio. I batteri infatti fanno normalmente parte dell’ambiente della vagina, ma basta una variazione del pH ad esempio a far si che l’equilibrio si modifichi e permetta ai patogeni di riprodursi.
La vaginite può avere diverse cause scatenanti, anche se il trigger, ovvero ciò che fa scattare l’infezione è quasi sempre un’alterazione della flora presente in vagina. I funghi come la comunissima candida albicans possono essere responsabili della vaginite, ma anche i batteri come streptococco, stafilococco, gardernella vaginalis, così come i virus, ad esempio l’herpes simplex di tipo I. Proprio perché la vaginite è riconducibile a varie cause è sempre necessario effettuare un tampone.
L’herpes genitale, la gonorrea e anche la clamidia sono tre infezioni di natura sessualmente trasmissibile che possono provocare fastidiosi bruciori intimi.
Per quanto riguarda la menopausa, l’insorgere del bruciore vaginale è da collegarsi all’abbassamento dei livelli di estrogeni. Il calo degli estrogeni è responsabile dell’indebolimento delle pareti della vagina, indebolimento che può avere come conseguenza la secchezza vaginale, bruciori e pruriti intimi.
5. Prurito intimo rimedi
- Terapia antibiotica (solo se prescritta da un medico)
- Terapia antimicotica (solo se prescritta da un medico)
- Lavande vaginali per trovare sollievo dal prurito intimo
- Ristabilire il pH fisiologico della vagina
Il rimedio per curare il bruciore intimo deve essere stabilito dal medico dopo la diagnosi. Poiché il bruciore e il prurito intimo, sia esterno che interno, sono riconducibili a diverse cause, dai virus ai batteri passando per i funghi, prima è necessario effettuare delle analisi che accertino la natura dell’infiammazione. Per quanto riguarda le lavande vaginali va invece specificato che si rivelano utili soprattutto quando il prurito è abbastanza leggero. Più che utili le lavande vaginali sono piacevoli, perché sono pensate per attenuare i sintomi, ovvero proprio il prurito. Quando al pH possiamo ristabilirlo stando attente ai detergenti da utilizzare, che devono essere rispettosi della nostra flora vaginale.
6. Prurito intimo creme
- Clotrimazolo (per la candidosi)
- Miconazolo (per la candidosi)
- Corticosteroidi (per alleviare il prurito)
Sempre in virtù delle numerose cause che possono scatenare il prurito intimo, esistono diversi rimedi per curarlo a seconda che si tratti di un’infiammazione, di una infezione da funghi o di un virus. In alcuni casi è suggerito un trattamento topico, ovvero che si applica direttamente sulla zona che prude ed è generalmente una crema. Le creme sono molto utili soprattutto quando l‘infezione è fungina, ma possono essere anche un valido supporto, se abbinate ad un trattamento specifico, per limitare il prurito intimo.
7. Rimedi naturali
- Foglie di basilico
- Aloe vera
- Acqua e sale
- Aceto di mele
- Rosmarino
- Olio essenziale di camomilla
- Olio di malaleuca (tea tree oil)
- Miele pastorizzato
- Erica
- Amido di riso
- Avena
- Impacchi freddi
Sono davvero tanti i rimedi naturali che si possono impiegare per attenuare il prurito intimo. Ciò che questi rimedi naturali possono regalarci infatti è un po’ di sollievo, mentre in nessun caso hanno effetto curativo. Teniamo quindi presente che non si tratta di soluzioni definitive, ma di palliativi che ci aiutano a stare meglio, mentre solo i farmaci prescritti dal nostro ginecologo fanno effetto.
- Foglie di basilico – Con le foglie di basilico è possibile preparare un decotto che si può usare per fare delle fresche lavande. Basta prendere qualche foglia e metterla a bollire in circa 1.5 l di acqua, poi toglierle e utilizzare solo l’acqua in cui si saranno disciolte le sostanze antibatteriche e antifungine presenti nel basilico
- Aloe Vera – Per alleviare il prurito intimo si può fare ricorso al gel di aloe vera. Non dobbiamo estrarlo noi, possiamo acquistare il gel nella versione “pura” nelle parafarmacie o in erboristeria e impiegarlo per un uso topico
- Acqua e sale – E’ un rimedio naturale che si usa per molte cose, compreso il prurito o il bruciore intimo. Quando prepariamo l’acqua per il bagno o per fare un bidet, prendiamo un po’ di sale grosso e aggiungiamolo affinché si sciolga completamente. Se sono presenti delle escoriazioni questo rimedio non è assolutamente adatto.
- Aceto di mele – E’ molto adatto per le lavande vaginali. Ne basta poco più di un cucchiaio da aggiungere al bidet per trovare un po’ di sollievo.
- Rosmarino – Sono proprio gli aghi del rosmarino ad esserci utili nella nostra lotta al prurito intimo. Lasciamo bollire l’acqua e quindi aggiungiamo qualche ago facendo sobbollire il tutto per 15 minuti
- Olio essenziale di camomilla – Per alleviare il prurito l’olio essenziale di camomilla va usato in maniera topica, va cioè applicato solo sulla parte interessata. Usiamo una garza sterile, in modo da non portare ulteriori batteri nella zona colpita
- Olio di malaleuca – Ne bastano appena 2 gocce nel bidet per effettuare una lavanda vaginale che renda meno intenso il prurito intimo
- Miele pastorizzato – Il miele può essere utilizzato come se fosse una pomata, naturalmente senza esagerare
- Erica – Se abbiamo raccolto delle foglie di erica dobbiamo farle essiccare e quindi impiegarle per preparare un decotto. L’alternativa è ricorrere alla tintura di erica da utilizzare disciolta nell’acqua della vasca o del bidet
- Amido di riso – L’amido di riso è un potente lenitivo e un paio di cucchiai sciolti nell’acqua del bagno bastano per regalarci una pausa dal prurito
- Avena – L’avena svolge un’importante azione decongestionante, non a caso i bagni di avena si fanno anche ai bambini che hanno contratto la sesta malattia. La possiamo sciogliere sempre nell’acqua del bagno o nel bidet
- Impacchi freddi – Un po’ di ghiaccio, mai a contatto con la parte infiammata, applicato sulla zona che brucia aiuta a far passare il prurito
8. Rimedi naturali bicarbonato
Il bicarbonato ha moltissimi usi, si può impiegare per le pulizie domestiche, ma è anche un prezioso alleato quando si parla di igiene intima. Il bicarbonato di sodio si usa spesso perché ha una funzione antibatterica e perché aiuta a mantenere in equilibrio il pH dell’organismo grazie alla sua azione alcalinizzante. Come si utilizza il bicarbonato per far passare il prurito intimo?
Lavaggio intimo con il bicarbonato di sodio
- 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
- 1 lt d’acqua
L’acqua si può far intiepidire, possiamo metterla in una bacinella o riempire il bidet direttamente. Prendiamo un cucchiaio di bicarbonato di sodio e sciogliamolo quindi nell’acqua. Aspettiamo che si sia sciolto perfettamente. Ora possiamo fare il lavaggio vaginale. Non utilizziamo troppe volte questo rimedio, perché il bicarbonato, per quanto ricco di benefici, può dare secchezza e di conseguenza creare un secondo problema oltre al prurito. Questo rimedio naturale con il bicarbonato può anche essere utilizzato con regolarità per una corretta igiene intima.
9. Prurito intimo nell’uomo
Il prurito intimo non è un sintomo esclusivamente femminile, anche gli uomini possono provare prurito o bruciore interno ed esterno. In alcuni casi le cause possono essere le stesse del prurito intimo femminile, in altre invece sono da ricondurre a specifiche patologie dell’apparato genitale maschile. Il significato del prurito intimo nell’uomo dipende anche dalla zona genitale in cui esso è localizzato: glande, testicoli, scroto o parte interna del pene, possono indicare una diversa origine del fastidioso malessere.
Prurito intimo maschile ai testicoli
Il prurito intimo nell’uomo può riguardare la sola zona dei testicoli e dell’inguine senza necessariamente interessare il pene vero e proprio. Cosa può scatenare questo fastidioso sintomo? Le cause scatenanti sono essenzialmente due: allergia o sensibilizzazione nei confronti di tessuti o di prodotti per la pulizia del corpo o una dermatite da acari. Naturalmente l’unico modo per assicurarsi che si tratti davvero di una di queste due ipotesi è recarsi dal proprio medico curante o da un dermatologo per eseguire i necessari accertamenti.
Prurito intimo maschile allo scroto
La pelle dello scroto è particolarmente sottile e sensibile e per questa ragione va spesso soggetta a infiammazioni e dermatiti. Spesso dietro un prurito intimo allo scroto c’è il lichen simplex cronico, una dermatite che genera intenso prurito anche durante il riposo notturno. Se sullo scroto compaiono invece delle macchie untuose di colore giallastro o bianco è più probabile che si tratti di dermatite seborroica. In caso si sviluppi un’allergia o una sensibilizzazione ad un particolare tessuto si può invece sviluppare una dermatite da contatto. In ogni caso è sempre meglio non sperimentare rischiose autodiagnosi e affidarsi alla guida di un medico. Fra le altre cause conosciute del prurito allo scroto ci sono le infezioni da fungo, come ad esempio la candida o la tinea cruris, le piattole (pidocchi del pube) e la scabbia.
Prurito intimo maschile sul glande
Da cosa dipende invece il prurito intimo nell’uomo quando si manifesta nella zona del glande? In alcuni casi la ragione del prurito è la balanite, un’infiammazione che può essere scatenata da vari agenti, compresi i funghi, e che determina un arrossamento e gonfiore del glande, sempre accompagnato da prurito. Un’altra ipotesi è la presenza del Lichen planus che sviluppa sul glande una forma di dermatosi; oltre al prurito sarà quindi possibile la presenza sul glande di macchie gialle e biancastre e di punti di desquamazione. La gonorrea e le verruche del pene (codilomi acuminati), sono due patologie a trasmissione sessuale che vanno poi a colpire soprattutto la zona del glande. La gonorrea può portare macchie e perdite maleodoranti, dolore mentre si urina oltre ai sintomi classici del prurito; anche le verruche del glande si comportano in maniera simile.
Prurito intimo maschile da candida
Anche gli uomini possono soffrire di candidosi, ovvero l’infiammazione dovuta al fungo candida albicans. La candidosi genera prurito nella zona genitale e va trattata con pomate o altri rimedi antifungini stabiliti dal medico curante.
10.Prurito intimo e perdite bianche
Le perdite bianche sono molto comuni nelle donne e se si presentano in quantità contenuta sono da ritenersi assolutamente normali. Tuttavia le perdite bianche da sole o associate ad altri sintomi come il prurito intimo, possono essere anche una spia di patologie in atto nel sistema genitale femminile. La natura delle perdite bianche e del prurito o bruciore intimo va indagata eseguendo specifici esami medici, come ad esempio il tampone, perché visto che può essere causata da diversi agenti patogeni bisogna identificare quello giusto affinché la cura sia immediatamente efficace. E’ possibile stilare una breve lista delle cause più comuni per cui si soffre di prurito e perdite bianche ma, lo ripetiamo, è una lista puramente indicativa che in alcun modo vuole spingere ad un’autodiagnosi che si rivela spesso dannosa.
- Clamidia – si tratta di un’infezione batterica che si trasmette sessualmente. Se diagnosticata con tempismo non presenta particolari problemi, ma è un’infezione che tende a diffondersi anche a livello delle ovaie causando anche infertilità
- Tricomoniasi – si tratta di un’infezione batterica che può essere contratta per via di un’igiene personale carente. L’unico modo per debellarla è l’uso di antibiotici
- Sifilide – E’ una malattia sessualmente trasmissibile attualmente meno diffusa che in passato, ma comunque presente. Anche la sifilide può causare prurito intimo e perdite bianche
- Gonorrea – E’ sempre una malattia sessualmente trasmissibile che può però passare dagli organi genitali ad altri organi del corpo e per questa ragione è particolarmente insidiosa
- Vaginosi batterica – Spesso causata dal batterio della Gardnerella vaginalis che può essere contratto in diversi modi. La vaginosi non va presa sotto gamba, appena si avvertono sintomi come perdite e prurito è bene recarsi dal ginecologo per un’accurata diagonsi
- Herpes vaginale– Infezione sessualmente trasmissibile che si passa facilmente da un partner all’altro e che può dare prurito e perdite biancastre
- HPV – Il papilloma virus è uno dei principali nemici della salute delle donne. Una delle manifestazioni del papilloma virus sono proprio le perdite bianche
- Candida – La candidosi, infezione dovuta al fungo della candida albicans, può portare sia prurito che perdite bianche
Gonorrea
La gonorrea è una malattia che si trasmette per via sessuale. Chiamata anche blenorrea, blenorragia o scolo, la gonorrea si contrae nel caso in cui si abbiano rapporti sessuali non protetti, tramite secrezioni che finiscono nelle mucose. Il periodo di incubazione può essere brevissimo, appena due giorni, oppure protrarsi fino a circa 10 giorni. Generlamente la gonorrea interessa l’apparato genitale, femminile e maschile, ma può anche infettare la zona rettale e la gola. Per diagnosticare la gonorrea non c’è altro rimedio che recarsi dal medico e sottoporsi ai necessari esami diagnostici, indispensabili per poi avere una cura che debelli questa malattia.
Malattia infiammatoria pelvica
La malattia infiammatoria pelvica si trasmette per via sessuale. E’ necessario sottoporsi ad una serie di esami diagnostici per appurare che il contagio sia avvenuto, perché i sintomi sono riconducibili anche ad altre malattie. Una volta individuata la malattia infiammatoria pelvica è indispensabile seguire la cura, generalmente antibiotica, proposta dal medico per evitare che questa patologia danneggi ulteriormente l’organismo.