Come capire quante ore devi dormire?
Dormire il giusto numero di ore è importantissimo, ma chi ha detto che quel numero sia uguale per tutti? E soprattutto come fare a capire quale è per te la giusta quantità di ore in cui dormire?
Durante le prime settimane di vita un essere umano può dormire fino a 18 ore al giorno, con cicli di sonno di 3-4 ore a cui si intervallano momenti di risveglio per poppata e cambi pannolini. In questa fase è la fame a svegliarci, mano a mano che i mesi passano impariamo a distinguere dì e notte: si allunga il tempo delle fasi di veglia, così come del sonno, che inizialmente è più breve e frammentato. Gradualmente, va definendosi il ritmo del nostro orologio biologico, che si regolerà in base alla luce, alle differenti stagionalità e alle abitudini familiari. Anche da piccoli, ognuno di noi è diverso. Ecco perché il numero di ore di sonno va considerato in modo attento, su misura per te. Impara a capire i segnali del tuo corpo.
“Non conosco maggior piacere del sonno, la cancellazione totale della vita e dell’anima, il commiato dall’essere e dagli uomini, la notte senza memoria e senza illusione, la mancanza di passato e di futuro”
Fernando Pessoa
Quanto dormire? Perché ognuno è diverso
Se Albert Einstein dormiva una media di 11 ore a notte, l’insonne Pirandello da ragazzo non arrivava a 5. Con lui una folta schiera di personaggi celebri, passati alla storia, oltre che per le imprese, per l’abitudine di dormire pochissimo: un paio d’ore Nikola Tesla, quattro ore a notte Thomas Edison, quattro Leonardo da Vinci, sei Wiston Churchill. Questi ultimi, tuttavia, con un’abitudine preziosa: il sonnellino.
Sembra, infatti, che il geniale Leonardo da Vinci usasse interrompersi, durante la giornata, con brevissime pause di sonno. Ad ammetterlo pubblicamente il politico inglese Winston Churchill, che considerava una siesta pomeridiana una medicina per arrivare più riposato a cena e un antidoto per l’insonnia che a metà notte gli rubava il sonno. Compensare le ore di sonno della notte con un break durante la giornata può essere una strategia vincente, in grado di aumentare la concentrazione e abbassare lo stress.
“Dio benedica chi ha inventato il sonno, mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio”
Miguel de Cervantes
Quante ore di sonno sono davvero necessarie?
Troppo o troppo poco: il danno è uguale secondo i ricercatori del Brain and Mind Institute della Western University, in Canada. L’indagine ha osservato per tre giorni oltre 10mila volontari sottoponendo test cognitivi e neurologici così da valutare l’impatto delle abitudini del riposo sulla vita quotidiana. È ancora un mistero il meccanismo alla base, ma chi aveva dormito un numero eccessivo di ore mostrava le stesse performance di coloro che avevano dormito poco. Il nostro corpo per riposare a sufficienza avrebbe bisogno di un numero fra 7 e 8 ore per notte. Ma forse ancora più importante è dormire bene.
Strategie utili: il sonnellino e le coccole della buonanotte
Stai vivendo un momento impegnativo o particolarmente denso sul piano emotivo? Insomma, se hai bisogno di decomprimere, può rivelarsi un’ottima strategia predisporre nell’arco della giornata delle brevi pause in cui dormire, almeno durante il week end o nei momenti in cui ti è possibile.
Ricorda che un buon sonno ha bisogno di una preparazione adeguata. Inizia dall’ambiente: abbassa le luci e durante la notte fai in modo che il buio sia totale. La presenza di distrazioni, dalle luci dei lampioni fuori dalla finestra agli schermi di computer e smartphone, possono allontanare in maniera fatale il sonno. Per aiutare il corpo a rilassarsi crea un rito della buona notte tutto tuo: tisana calda, il libro preferito, doccia, una luce con effetto cromoterapia. Sì a 5 minuti di stretching ogni giorno, utile per sciogliere le tensioni della giornata ed evitare che le piccole contratture date da posture sbagliate nel tempo possano diventare dolori cronici.
Se di solito corri tutto il giorno come una trottola, sappi che dovresti rivedere, per quanto possibile, le tue abitudini. Il rito antico del sonnellino in alcuni Paesi è davvero un’istituzione e non a caso.
Le ricerche hanno dimostrato che la siesta è salutare a ogni età. Interrompere la frenesia della giornata con un break è rigenerante per il corpo e per la mente. Sono sufficienti 20 minuti di sonno: ritroverai lo slancio per il pomeriggio evitando il completo sfinimento a fine giornata. Da uno studio effettuato nel 2014 presso l’Università di Lubecca, Sleep inspires insight, emerge che chi sfrutta una pausa per dormire aumenta le probabilità di trovare intuizioni creative per la soluzione di problemi perché dormire contribuisce al processo di ristrutturazione delle connessioni cerebrali.
Ascoltare i messaggi del corpo
Il nostro corpo parla, ma di frequente non lo si ascolta fino a quando, poi, crolliamo tutto d’un colpo. Sei spesso nervosa e di malumore? I cali di umore possono segnalare che… stai tirando troppo la corda. Un sintomo di stanchezza tipico è l’herpes, che può apparire sulle labbra e in genere tende a ritornare nei momenti di down nei soggetti che ne sono affetti.
Qual è il tuo punto debole? Ognuno di noi ne ha uno. Può essere quel mal di gola o la tonsillite che arriva all’improvviso, i dolori cervicali o il mal di pancia, l’intestino che fa i capricci. Prestando attenzione al calendario è facile accorgersi che disturbi di questo tipo fanno la loro comparsa in momenti particolari del mese, per esempio nelle settimane finali quando si avvicinano le scadenze, oppure nei momenti in cui abbiamo “fatto troppo”.
Sono segnalatori di stanchezza e ci avvertono che stiamo chiedendo troppo al corpo e alla mente. Facci caso la prossima volta in cui ti troverai a prendere qualcosa per far passare in fretta la febbre o il raffreddore in vista di un appuntamento che credi imperdibile. Prendersi un giorno per dormire e recuperare energia potrebbe essere la miglior medicina ed evitarti disturbi peggiori. Quando l’organismo ha una buona risposta immunitaria ci riprendiamo più in fretta, reagendo meglio a stress e malanni di stagione.