Il sambuco, che comprende diverse specie, possiede numerose virtù terapeutiche.

Facile da avvistare fra le siepi, in campagna o in prossimità dei boschi, il profumo intenso e dolce del sambuco lo rende immediatamente riconoscibile. Il sambuco presenta piccole foglie seghettate ai margini e fiori di colore chiaro, che sbocciano fra primavera ed estate, a cui si aggiungono grappoli di piccole bacche nero-violacee, le quali giungono a maturazione durante il periodo estivo, di solito fino a settembre-ottobre.

Ecco cosa sapere sulle proprietà terapeutiche e le ricette al sambuco, come spiega la dottoressa Elisabetta Sedda, naturopata con studio a Ravenna, Modena e Forlì.

Proprietà e benefici del sambuco

Noto come antico rimedio naturale per la salute, il sambuco veniva utilizzato per abbassare la febbre, contrastare malattie da raffreddamento e nevralgie. Ha proprietà sudorifere, emollienti, diaforetiche, diuretiche e lassative. Come sempre quando si tratta della raccolta di erbe spontanee è importante raccogliere le bacche di sambuco quando raggiungono la piena maturazione, momento in cui è più alta la concentrazione dei principi attivi presenti nella pianta.

Le bacche di sambuco, che contengono vitamina A e C, oltre sali minerali come magnesio, zinco, potassio e calcio, possono combattere la stitichezza e favorire il benessere dell’apparato digerente, tuttavia a causa dell’effetto lassativo la preparazione sotto forma di infuso o tisana è sconsigliata per chi soffre di infiammazioni croniche al retto o al colon, così come nei casi di dissenteria.

Se fiori e bacche un tempo venivano impiegati per la cura di febbre e bronchite sotto forma di sciroppo, l’impacco sulla pelle è lenitivo e possiede proprietà astringenti, infatti può rivelarsi prezioso per contrastare le impurità della pelle, dare sollievo a emorroidi e bollente, normalizzare il sebo.

Attualmente è possibile acquistare il sambuco in erboristeria sotto forma di preparato per tisane, estratto fluido, o tintura madre. Attenzione, foglie, bacche e fiori non vanno consumati crudi a causa della presenza di sambunigrina: sono da utilizzati una volta cotti e senza superare le dosi consigliate.

Bellezza naturale: i rimedi con il sambuco

Nei Paesi nordici il sambuco era conosciuto come albero di Holda, che nella mitologia popolare prende le forme cangianti di una bellissima fata o una saggia anziana, connessa alle antiche divinità femminili in grado di simboleggiare il ciclo delle stagioni.

Già menzionato negli scritti di Ippocrate, Paracelso e Dioscoride, del sambuco, considerato porta di accesso del mondo magico, si utilizzavano fiori, foglie e frutti: fin dall’antichità è noto per proprietà terapeutiche. Un tempo i rami di sambuco venivano appesi alla porta di casa come protezione dagli spiriti cattivi, regalati in occasione delle nozze o appesi al collo con la funzione di amuleto.

L’infuso di fiori di sambuco contrasta l’influenza, il decotto di foglie può aiutare ad abbassare la glicemia e quello preparato con i rami più giovani contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo, mentre i frutti, anche in questo caso sotto forma di decotti, risultano preziosi per combattere mal di testa, sintomi legati a ipertensione, reumatismi.

La corteccia di sambuco ha proprietà cicatrizzanti, lo sapevi? Un tempo veniva posizionata sulle ferite o sulle parti infiammate. Grazie al contenuto di antocianine, tannini, vitamina C, mucillaggine, quercina, rutina e sambunigrina, oltre ad alcaloidi come sambucina costituisce una medicina naturale antichissima di cui oggi riscopriamo le molte virtù.

Insieme all’azione diuretica e diaforica, il sambuco stimola la circolazione e presenta proprietà antinevralgiche: è in grado di alleviare i dolori delle nevralgie del trigemino e del nervo sciatico, ha un effetto emolliente e antireumatico.

La ricetta per lo sciroppo di sambuco

Tradizionalmente i fiori di sambuco vengono utilizzati per preparare uno sciroppo perfetto durante il periodo estivo perché deliziosamente dissetante, da servire con ghiaccio. La ricetta semplice per ottenere lo sciroppo prevede limoni, acqua, zucchero e… fiori di sambuco! Lava i fiori, elimina i rami più grossi poi inserisci in un vaso da conserva, alternando con i limoni tagliati a fette. Aggiungi l’acqua in modo da coprire il tutto e lascia a macerare per 48 ore, in frigorifero o in un ambiente fresco.

Filtra con un colino o una garza, infine trasferisci il composto in un pentolino dove verserai lo zucchero (circa un chilo per mezzo litro d’acqua) insieme a un cucchiaino di aceto di mele. Lascia cuocere a fuoco basso per 8 minuti circa, fai raffreddare e conserva il frigo, ecco una bevanda fresca e naturale per rallegrare i pomeriggi estivi.

Per servirlo a merenda ti basterà diluire con l’acqua due cucchiaini di sciroppo da versare in un bicchiere. In alternativa, è possibile aggiungere lo sciroppo di sambuco anche a una tisana calda.

I frutti del sambuco possono essere utilizzati anche per la preparazione di succhi e marmellate, oltre che per la celebre sambuca.

Come riconoscere il sambuco

Attenzione, esiste una specie simile al sambuco, i cui frutti, tuttavia, sono tossici. A differenza del Sambucus nigra, di cui è possibile utilizzare fiori e bacche dalla cucina ai rimedi erboristici, è bene saper distinguere il Sambucus ebulus, noto anche come Ebbio, lebbio o falso sambuco.

Un tempo le foglie essiccate di Sambucus ebulus venivano utilizzate sotto forma di impacchi in caso di distorsioni e slogature poiché in grado di contrastare l’edema, mentre il succo estratto dalla radice costituiva un colorante naturale per tingere di nero i capelli.

La tipologia Sambucus nigra è un arbusto che può crescere svariati metri, un albero, con rami legnosi, a differenza del Sambucus ebulus, la cui forma è più simile a un cespuglio che si presenta con un fusto centrale di colore verdognolo.

Nell’Ebbio i fiori possono assumere sfumature rosa o violacee, mentre le bacche tendono a rimanere dritte, verso l’alto. Nel sambuco, invece, i grappoli di bacche di solito sono rivolti a terra e cadono verso il basso.

Una volta raccolte, le bacche di Sambucus nigra possono essere utilizzate per marmellate e preparazioni tradizionali come lo sciroppo, tuttavia vanno sempre cotte prima dell’utilizzo: è bene evitare di esagerare con le quantità poiché possono avere effetto lassativo.