Una ricerca condotta dall’Oregon State University ha rivelato una forte correlazione tra insonnia e solitudine. Pubblicato sul Journal of American College Health, lo studio ha coinvolto oltre mille universitari e ha evidenziato come la solitudine possa essere un fattore predittivo più significativo dell’insonnia rispetto al tempo trascorso davanti agli schermi.

I dati dello studio

Il team di ricerca, guidato da Jessee Dietch e John Sy, ha analizzato i dati auto-riferiti di studenti dell’Oregon State University e della Chaminade University ai quali è stato chiesto di fornire informazioni demografiche, il tempo giornaliero trascorso davanti agli schermi, i livelli di solitudine e i sintomi di insonnia.

I risultati hanno mostrato che il 35% del campione soffriva di solitudine e che questi studenti avevano il doppio delle probabilità di segnalare sintomi di insonnia rispetto ai loro coetanei che non si sentivano soli. Quella solitudine potrebbe disturbare il sonno rendendo gli studenti più sensibili allo stress, quindi più inclini a restare svegli la notte.

ragazza sveglia nel letto con problemi di insonnia

Solitudine e insonnia, relazione bidirezionale

«Da una prospettiva evolutiva, gli scienziati John Cacioppo e Louise Hawkley hanno ipotizzato che la mancanza di senso di sicurezza e protezione provocata dall’isolamento sociale percepito possa rendere una persona più vigile alle minacce, che possono interrompere il sonno», ha commentato John Sy. «La solitudine – continua – è anche legata al pensiero negativo, a una maggiore sensibilità allo stress e alla depressione, che interferiscono con il sonno». Sy ha aggiunto che la relazione tra solitudine e scarsa qualità del sonno è bidirezionale, il che significa che la scarsa qualità del sonno potrebbe anche causare isolamento sociale e solitudine.

Insonnia e tempo trascorso davanti allo schermo

La ricerca ha evidenziato inoltre come il senso di solitudine abbia un maggior impatto sul sonno rispetto alle ore passate davanti a uno schermo. Sappiamo infatti che l’esposizione a uno schermo per più di otto ore durante la giornata può avere ripercussioni negative sulla qualità del sonno. Peggio però farebbe la solitudine. Spiega John Sy: «Spesso sottolineiamo quanto le ore trascorse davanti allo schermo siano dannose per il sonno. Abbiamo però scoperto che la solitudine potrebbe avere un ruolo più impattante sull’insonnia». «Forse – continua il ricercatore – invece di concentrarsi esclusivamente sulla riduzione del tempo trascorso davanti allo schermo per migliorare il nostro sonno, potrebbe essere utile anche creare e mantenere connessioni sociali positive».