Un nuova ricerca americana evidenzia la presenza di metalli pesanti tossici nel vapore generato dalle sigarette elettroniche. Un problema che mette a rischio in particolare i giovani.
Giovani e “svapo”: i dati negli Stati Uniti
Secondo la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, lo svapo è piuttosto diffuso fra gli adolescenti: nel 2022, circa uno studente americano delle superiori su 7 utilizzava sigarette elettroniche. Un dato che equivale a 2,14 milioni di giovani a livello nazionale.
Sigarette elettroniche: il rischio di metalli pesanti tossici
Precedenti studi hanno associato l’uso della sigaretta elettronica al potenziale rischio di malattie polmonari, asma, danneggiamento dei vasi sanguigni e malattie cardiache. Ora, una nuova ricerca suggerisce che potrebbe essere anche una fonte di metalli pesanti tossici.
Il rischio dello svapo per gli adolescenti
Nei liquidi delle sigarette elettroniche sono già stati rilevati – secondo quanto evidenzia Newsweek – diversi metalli pesanti, come piombo e cadmio. Questi metalli sono particolarmente dannosi durante i periodi dello sviluppo e sono stati collegati a deterioramento cognitivo, disturbi comportamentali, problemi respiratori, cancro e malattie cardiovascolari nei bambini.
Svapo e metalli pesanti: studio dell’Università del Nebraska
Un team di ricercatori del Medical Center dell’Università del Nebraska hanno condotto uno studio per indagare la relazione tra l’uso della sigaretta elettronica e i livelli di metalli pesanti nel corpo. Tali metalli sembrano essere presenti anche nelle urine degli adolescenti che svapano.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Tobacco Control”, si è basato sulle risposte di 200 adolescenti utilizzatori di sigarette elettroniche, le cui urine sono state poi testate per la presenza di cadmio, piombo e uranio. Agli adolescenti è stato chiesto con quale frequenza svapavano, occasionalmente (0,9 volte al giorno), in modo intermittente (7,9 volte al giorno) o frequentemente (27 volte al giorno).
I livelli di metallo riscontrati nelle urine degli adolescenti
L’analisi ha rilevato che i livelli di piombo nelle urine erano più alti del 40% tra i vaporizzatori intermittenti e del 30% più alti tra i vaporizzatori frequenti, rispetto ai vaporizzatori occasionali. I livelli di uranio erano due volte più alti tra coloro che svapavano frequentemente, rispetto a coloro che svapavano occasionalmente. I livelli di uranio erano più alti del 90% tra i vapers che preferivano i sapori dolci, rispetto a quelli che optavano per il mentolo e la menta.
“Il nostro studio, utilizzando un sondaggio nazionale e l’analisi di campioni [di urina], scopre una correlazione positiva tra la frequenza di svapo e una maggiore esposizione ai metalli tra gli adolescenti che utilizzano sigarette elettroniche”, ha affermato Daisy Dai, professoressa di biostatistica e preside associata di ricerca presso l’Università del Nebraska. “I nostri risultati sottolineano gli effetti potenzialmente dannosi dell’uso della sigaretta elettronica sulla salute dei giovani, soprattutto per coloro che svapano spesso.” La ricercatrice ha osservato che i risultati hanno tenuto conto dell’esposizione ambientale dovuta ai depositi di metalli naturali e alla dieta, e a dati demografici come età, sesso ed etnia.
Danni dello svapo per gli adolescenti, necessità di approfondire
Anche se sarà necessario un ulteriore lavoro per confermare queste associazioni, il team dell’Università del Nebraska ha evidenziato una tendenza preoccupante tra gli adolescenti consumatori di svapo che merita di essere indagata. “Sono necessari regolamenti completi sullo svapo e interventi mirati sulla salute pubblica per mitigare i potenziali danni dell’uso delle sigarette elettroniche tra gli adolescenti“, ha affermato Daisy Dai sottolineando inoltre che questi metalli possono essere prodotti dalla sigaretta elettronica stessa: “Le sigarette elettroniche sono dispositivi alimentati a batteria che generano aerosol riscaldando una soluzione liquida con una bobina metallica. Questo processo di riscaldamento può provocare il rilascio di particelle metalliche nel liquido inalato dagli utenti di sigarette elettroniche.”