A sette italiani su dieci, la parola trombosi dice poco o nulla. Sono in pochissimi infatti a sapere cos’è questa condizione, quali danni può fare, come si può prevenire, e quando un sintomo o un malessere devono essere valutati da un medico. La formazione di un coagulo di sangue, il trombo appunto, può generare malattie molto diverse. Di alcune, come l’ictus e l’infarto, si sa molto, ma su altre c’è ancora poca conoscenza e una diffusa tendenza a sottovalutarne i sintomi, tanto che, per esempio, sono davvero pochi colori i quali ricorrono tempestivamente al medico se avvertono dolori e crampi al polpaccio talmente forti da costringere a fermarsi.

Sintomi

«Se i disturbi durano da qualche giorno e la gamba si gonfia e si arrossa, è da considerare la possibilità di trombosi di un’arteria della gamba, condizione che può anche costituire il preludio di un’ischemia» spiega la dottoressa Lidia Rota Vender, presidente dell’Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, nonché responsabile del Centro trombosi dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano).

È consigliabile recarsi al pronto soccorso per un controllo anche qualora compaia una difficoltà improvvisa a vedere da vicino e da lontano, come se si indossassero degli occhiali con le lenti molto sporche, oppure se si ha la sensazione che manchi una porzione del campo visivo: entrambi questi sintomi infatti possono essere spie di un trombo che si è staccato dalla parete di un’arteria ed è risalito fino alla retina.

Terapia

«Per tutte le forme di trombosi è fondamentale intervenire tempestivamente – prosegue la dottoressa Vender – Oggi abbiamo a disposizione molti farmaci e nuovi sono in arrivo, ugualmente efficaci ma più pratici da utilizzare per il paziente. Sarà il medico a scegliere il tipo di farmaco e le dosi: più alte in caso di ictus acuto, per sciogliere il trombo o l’embolo, più basse, da usare per periodi prolungati, per impedirne la formazione».

Prevenzione

E per prevenire? Spesso dietro a queste malattie si nascondono abitudini sbagliate. «Basti pensare che una donna obesa, fumatrice e sedentaria, è esposta ad un rischio molto più elevato di andare incontro a una trombosi rispetto ad una coetanea fisicamente attiva e non fumatrice» spiega il dottor Corrado Lodigiani, aiuto primario del Centro trombosi. Ecco quindi alcuni consigli sui cibi e gli accorgimenti utili a prevenire la trombosi.

Alimentazione

Ora si sa che la trombosi si previene anche a tavola. Ecco i cibi e le bevande più efficaci secondo le ultime ricerche scientifiche.

Lattuga, spinaci, fragole e kiwi: contengono in quantità la vitamina B9, o acido folico. Nuovi studi dicono che aiuta ad abbassare i livelli dell’omocisteina nel sangue. Questo aminoacido è tra le sostanze infiammatorie che aumentano il rischio di trombosi. Attenzione però, la frutta va sbucciata al momento e la verdura va mangiata cruda, altrimenti si dimezza il contenuto della vitamina.

Pane integrale: consumarlo regolarmente abbatte del 24% il rischio di trombosi, come ha dimostrato uno studio appena pubblicato su una rivista scientifica internazionale. La ragione non è del tutto chiara, ma sembra legata al contenuto particolarmente concentrato di fibre, che rallentano l’assorbimento dei grassi (ovvero i primi responsabili della formazione dei trombi). Per ottenere l’effetto protettivo bastano 50/60 grammi al giorno.

Pesce a volontà: se lo consumate solo due volte alla settimana sappiate che uno studio condotto per 20 anni, ha provato che chi alza la media ad almeno tre volte a settimana dimezza il rischio di trombosi cerebrale e quindi di ictus. Va bene di ogni tipo: tutto il pesce contiene acidi grassi che rendono il sangue più scorrevole.

Tè verde: è ricco di catechine, sostanze “miracolose” perché attivano il metabolismo dei grassi. Cioè inducono l’organismo a bruciare di più, a tutto vantaggio anche della linea. Non solo. I ricercatori hanno visto che chi consuma due o tre tazze al giorno di questa bevanda ha livelli più alti di colesterolo buono, un altro fattore che previene il rischio di trombi.

Fiocchi di avena integrale: contengono fibre che abbassano il colesterolo cosiddetto cattivo, cioè quello che contribuisce alla formazione del trombo. Ne bastano 30 grammi al giorno, nel latte della prima colazione, oppure nello yogurt.

Buone abitudini

Oltre alla dieta per prevenire la trombosi ci sono semplici accorgimenti da mettere in pratica nelle situazioni a rischio.

Mettere le calze per viaggi in aereo di più di quattro ore. L’immobilità prolungata mette a rischio la circolazione. Indossare le calze con una compressione di grado 2 C impedisce che il sangue ristagni nelle vene.

Andare a piedi se si prende la pillola contraccettiva. Fare ogni giorno 45 minuti di movimento, come una camminata a passo spedito, abbatte i livelli di sostanze infiammatorie nel sangue, che in chi assume ormoni possono diventare pericolosi.

Ricordarsi di bere se si vive in città trafficate. Le polveri sottili hanno la capacità di raggiungere il sangue che reagisce addensandosi e coagulando in modo eccessivo. Bere tutti i giorni almeno due litri di acqua minerale naturale aiuta a lavarle via dai bronchi.