Il TSH è un ormone che influenza direttamente l’attività della tiroide. Con la sua presenza, il TSH favorisce l’assorbimento dello iodio e la liberazione degli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (T4) nel circolo sanguigno.
Chiamato anche ormone tireostimolante, ormone tireotropo o tireotropina, il TSH è prodotto dall’ipofisi anteriore (una ghiandola di piccole dimensioni situata alla base del cranio) e a sua volta, il rilascio di TSH da parte dell’ipofisi è controllato da un altro ormone, prodotto e secreto dall’ipotalamo, chiamato TRH (od ormone di rilascio della tireotropina).
Vediamo in dettaglio perché questo ormone è così importante per la tiroide e quali sono i valori di riferimento.
L’importanza del TSH per la tiroide
Per capire l’importanza del TSH è bene conoscere più da vicino la tiroide: quest’ultima è una ghiandola, la cui conformazione ricorda la figura di una farfalla, che si trova davanti alla trachea, alla base del collo sulla parte anteriore.
Gli ormoni che produce la tiroide – triiodotironina e tiroxina – si diffondono in tutto l’organismo attraverso la circolazione del sangue e svolgono diversi compiti: contribuiscono alla regolazione della temperatura corporea, cooperano per mantenere l’organismo in equilibrio, lo fanno crescere e producono energia.
Per capire se la tiroide funziona bene basta un semplice esame del sangue che misuri il TSH.
Quali sono i valori normali
Come accennato, tenere sotto controllo e monitorare i valori del TSH è importante per capire se la tiroide funziona come dovrebbe. La concentrazione di TSH nel sangue viene espressa in una unità di misura particolare, mlU per litro, che corrisponde a millesimi di unità internazionali di attività biologica per litro di sangue.
In linea di massima, i valori di riferimento, e quindi normali, del TSH vanno da un minimo di 0.5 a un massimo di 4 mlU per litro.
In particolare:
– per gli adolescenti e per i ragazzi fino ai venti anni di età, si assestano tra gli 0.7 e i 6.4 mlU per litro;
– per quel che riguarda gli adulti, invece, i valori medi dipendono molto dall’età: tra i 21 e i 54 anni di età sono tra 0.4 e 4.2 mlU per litro, nelle persone tra i 55 e gli 87 anni di età sono tra 0.5 e 8.9 mlU per litro.
In gravidanza
Durante la gravidanza, si assiste a una leggera variazione del range di valori di TSH, più o meno consistente anche in base al tempo di gestazione e al trimestre.
Nello specifico:
– nei primi tre mesi il TSH dovrebbe assestarsi tra gli 0.3 e i 4.5 mlU per litro;
– tra il quarto e il sesto mese dovrebbe assestarsi tra gli 0.5 e i 4.6 mlU per litro;
– tra il settimo e il nono mese dovrebbe assestarsi tra gli 0.8 e i 5.2 mlU per litro.
Sintomi TSH elevato
Il TSH alto è spesso associato all’ipotiroidismo. La maggior parte dei casi di ipotiroidismo è dovuta a un attacco alla ghiandola tiroide da parte del sistema immunitario, o a una tiroide danneggiata. Altri fattori possono essere: carenza di iodio nella dieta, infezione virale o un problema con la ghiandola pituitaria,che si trova alla base del cervello.
I sintomi dell’ipotiroidismo compaiono lentamente, per questo inizialmente posso passare inosservati. I più comuni sono: sensibilità al freddo, aumento di peso, stanchezza, lentezza, dolori muscolari, crampi, pelle secca e squamosa.
Per quanto riguarda le cure di solito l’ipotiroidismo è trattato con l’assunzione di un farmaco a sostituzione dell’ormone mancante, chiamato levotiroxina.
Sintomi TSH basso
Le cause più frequenti di TSH basso sono:
– Morbo di Basedow-Graves: malattia malattia autoimmune causata dalla presenza di anticorpi diretti contro il recettore proprio del TSH;
– Tiroidite: processo infiammatorio tiroideo di natura infettiva o autoimmune;
– Dosi troppo elevate di terapia ormonale sostitutiva;
– Teratoma ovarico: è una neoplasia composta da tessuti embrionali e quindi potenzialmente anche da tessuto di tipo tiroideo;
– Ipertiroidismo familiare non autoimmune legato alla mutazione di un gene;
– Coriocarcinoma: tumore del trofoblasto, che nasce dai villi della placenta;
– Disfunzioni della ghiandola ipofisiaria;
– Disfunzione dell’ipotalamo.
Tra i sintomi di TSH basso, troviamo: nervosismo, ansia, palpitazioni, alopecia, sudorazione abbondante, perdita di peso e esoftalmo (occhio sporgente).
Per curare il TSH basso è opportuno innanzitutto andare alla ricerca della causa che genera il problema.
In base al responso, la cura può avvalersi di tre diversi metodi: farmaci che inibiscono la secrezione di ormoni tiroidei, terapia con trattamento con iodio radioattivo o asportazione totale o parziale della ghiandola.