Il test per diagnosticare il cancro alle ovaie
Uno studio durato 14 anni e svolto su 46 mila donne ha permesso di individuare precocemente l’86% dei casi di tumore alle ovaie e dunque di accendere un’altra speranza in campo medico: quello della diagnosi precoce del cancro ovarico, una patologia che colpisce ogni anno in Italia 6000 pazienti e si classifica come una delle prime 5 cause di morte per tumore tra le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
A condurre la ricerca è stata University College di Londra, i cui dati sono stati pubblicati proprio in questi giorni sul Journal of Clinical Oncology. Secondo lo studio, la diagnosi precoce si baserebbe su un esame del sangue nel qual viene rivelato già anni prima l’incremento dei livelli di una sostanza chimica, denominata CA125, che si associa al cancro alle ovaie. Una vera rivoluzione per la medicina, visto che sintomi di questa patologia di norma non sono facilmente individuabili se non quando il tumore si trova già allo stadio avanzato.
“E’ una buona indicazione – ha chiarito Usha Menon, membro dell’University College, alla BBC – ma è ancora da vedere se ci permetterà di arrivare a diagnosi abbastanza tempestive“. I dati sui livelli di mortalità registrati tra le pazienti che si sono sottoposte allo studio sono infatti ancora in elaborazione e non saranno pronti prima del prossimo autunno.
Intanto l’8 maggio si celebra la terza Giornata mondiale del tumore ovarico, in occasione della quale l’AIRC – che sarà nelle piazze italiane domenica 10 con le azalee per la ricerca – ricorda che in Italia circa 37.000 donne già convivono con questo tumore e che uno stile di vita sano, oltre alla prevenzione e agli screening regolari, sono l’unico mezzo che abbiamo per scongiurare questa malattia dagli esiti fatali.