Un italiano su 4 è allergico a qualcosa
Le sostanze che fanno male nelle cose che indossi ogni giorno
Video sulle allergie più strane del mondo
“Con questa iniziativa vogliamo comunicare le criticità che sono presenti in questo momento in Italia in questo settore – spiega all'AdnKronos Salute Antonio Musarra, presidente Aaiito – Se pensiamo che un quarto della popolazione è affetta da una qualche patologia allergica, ci si rende conto che siamo di fronte a un quadro quasi epidemico con indubbie ricadute sociali, anche perché ci sono delle difficoltà di accesso alle terapie in alcune regioni, le strutture allergologiche sono molto poche, insufficienti per rispondere alla domanda. Speriamo di ottenere un tavolo tecnico al ministero per affrontare in modo organico questa situazione e dare risposte a questi bisogni, delineando quelle che possono essere le strategie di risposta. Non ci si rende conto di quanto sia in crescita questo trend – aggiunge Musarra – Non è sempre chiaro quanto a volte siano complesse le malattie allergiche. Noi parliamo spesso di allergie pensando che si tratta di patologie banali, stagionali e così via, senza pensare che esistono allergie molto complesse, quadri clinici che sono rappresentati essenzialmente dall'asma grave, o dall'anafilassi da alimenti o da farmaci o dal veleno di imenotteri: patologie talmente complesse che possono portare a morte il paziente. In realtà – osserva – è un problema di comunicazione, è un problema di informazione della classe medica ma anche della popolazione generale".
E a fronte di un esercito di pazienti, l'allergologia oggi è una disciplina in crisi, evidenziano gli esperti: secondo l’ultima mappatura della rete allergologica italiana relativa al 2017, si contano soltanto 13 strutture complesse (al di sotto dello standard minimo di una ogni 2 milioni di abitanti) e 58 strutture semplici; mentre, per quanto riguarda il territorio, 150 allergologi titolari di specialistica ambulatoriale.
La seconda, prosegue, “punta a rendere più agevole per i cittadini l’accesso ai centri di allergologia riducendo le differenze regionali e razionalizzando il numero e la distribuzione delle strutture su tutto il territorio. La terza prevede di rendere gratuite le principali terapie in tutta Italia, riconoscendo la cronicità delle malattie allergiche e la natura salvavita di alcune di esse (come ad esempio l’immunoterapia specifica per veleno di imenotteri).
L’ultima proposta, non meno importante – conclude – sarà quella di studiare insieme strategie e piani atti a favorire la diagnosi precoce delle malattie allergiche”