Anziani con la sindrome di Alzheimer alla guida di automobili nonostante le preoccupazioni dei parenti e dei caregiver. Secondo uno studio della facoltà di Medicina dell’università del Michigan, negli Stati Uniti d’America oltre il 60 per cento delle persone con deficit cognitivi continua a condurre auto sulle strade.

Uno studio lancia l’allarme

Lo studio ha riguardato una comunità nella contea di Nueces, in Texas. Oltre 600 adulti con più di 65 anni hanno ottenuto punteggi di valutazione cognitiva che indicavano una probabilità di deficit. Tra loro, il 61,4% guida ancora l’automobile. Circa un terzo dei caregiver è preoccupato riguardo al fatto che il proprio assistito possieda ancora la patente.

L’Alzheimer riduce la capacità di guidare in sicurezza

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of the American Geriatrics Society. Secondo le ultime statistiche, negli Usa circa un abitante su nove di età pari o superiore a 65 anni sarebbe affetto da Alzheimer. Si tratta di 6,7 milioni di persone, a cui vanno aggiunti i milioni che soffrono di altre forme di demenza correlate. Queste condizioni di salute possono influire sulle capacità neuropsicologiche e visive. Dunque, possono ridurre la capacità di guidare in sicurezza.

Bocciati all’esame di guida

Che le persone con deficit cognitivi possano diventare pericolose per se stesse e per gli altri alla guida, lo hanno dimostrato anche altri studi. In particolare, nel 2017 una ricerca sui rischi di incidenti stradali ha evidenziato che la demenza ha effetti mediamente elevati sulla compromissione della capacità di guidare e che chi ne soffre ha una maggiore probabilità di essere bocciato all’esame di guida.

La preoccupazione dei caregiver

Il fatto che persone con Alzheimer o con deficit cognitivi possano ancora mettersi alla guida fa paura, come detto, soprattutto ai loro familiari e ai caregiver. Tra questi ultimi, poco più del 35% si è detto preoccupato riguardo alla capacità del proprio assistito di guidare in sicurezza. Una preoccupazione che continua nonostante molti anziani partecipanti allo studio abbiano affermato di limitare il totale delle ore di guida e di evitare di mettersi al volante di notte o durante i temporali.

Alzheimer e patente: meglio discuterne in tempo

I ricercatori hanno poi puntato la loro attenzione sulle discussioni tra gli automobilisti con deficit cognitivi e i loro caregiver. Secondo gli esperti, sarebbe meglio cominciare a discutere sulla guida per tempo, quando la persona affetta da demenza è ancora in grado di comprendere e partecipare attivamente alla discussione. Mai come in questo caso, prevenire è meglio che curare.