La violenza contro le donne, intesa come ogni azione atta a provocare un danno o una sofferenza fisica o psicologica alla donna, continua purtroppo a rappresentare una delle maggiori violazioni dei diritti umani a livello globale.
Le stime redatte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, indicano che ancora oggi, in tutto il mondo, ben il 35% delle donne ha sperimentato una qualche forma di violenza, nella maggior parte dei casi perpetrata tra le mura domestiche ad opera del partner (colpevole, peraltro, nel 38% dei femminicidi).
Tra gli strumenti più efficaci per contrastare lo sviluppo di qualsiasi forma di violenza e preservare la propria salute fisica, psicologica e sessuale, rientra senza dubbio la messa in atto di una serie di comportamenti preventivi che consentano di reagire ed eventualmente allontanarsi prontamente da una relazione che sta diventando altamente pericolosa. Ecco quindi il “decalogo salvadonna”, emerso dal corso di Educazione Continua in Medicina realizzato dal provider Sanità in-Formazione/Consulcesi e messo a punto dallo psichiatra e criminologo clinico Vincenzo Mastronardi.
1) Non permettere che ti isoli forzatamente dalla famiglia e dagli amici, denigrandoli e sradicandoti da un terreno affettivo amicale di riferimento.
2) Evita un controllo ossessivo delle spese, per finalità diverse dal reale risparmio, ovverosia come controllo della persona (oppressione economica).
3) Osserva nel tuo partner se vi sono eccessivi e frequenti cambi di umore anche minacciosi con un ossessivo continuo denigrare la tua attività, il tuo aspetto, il tuo abbigliamento, deridendoti in pubblico o in privato.
4) Presta attenzione se vi è un eccessivo controllo dei tuoi percorsi, delle tue telefonate e delle tue amicizie.
5) Guardati dalla insana e tormentosa gelosia, anche verso le amiche.
6) Sappi dire di “no” in modo chiaro e sereno se serve a creare confini sani. I troppi “sì” creano autorizzazione a monopolizzarti.
7) Sta attenta alle colpevolizzazioni verso la tua persona in relazione a tutto ciò che accade in casa, per ragione di suo stress e per le proprie frustrazioni.
8) Presta attenzione se vi sono ripetute intimidazioni verbali (minacce, parolacce) o non verbali, come buttare a terra oggetti, per poi evolvere verso strattoni e spinte, che però ben presto possono evolvere in schiaffi, pugni e calci.
9) Attenta ai comportamenti persecutori, come telefonate anonime, sms, e-mail, vandalizzazioni, violazioni di domicilio, spionaggio, sorveglianza ossessiva: si tratta di Stalking (o di Sindrome delle Molestie Assillanti).
10) Attenzione alle provocazioni continue finalizzate ad esplodere in litigio, nonché alle strumentalizzazioni del figlio allo scopo di penalizzarti.