Le visite mediche che le donne devono fare per ogni fascia di età

Noi donne abbiamo ormai capito che per salvaguardare la nostra salute è importante la prevenzione. Analisi del sangue ed esami ci permettono di tenere controllo il nostro stato di salute e di identificare eventuali criticità. Negli anni gli esami da fare cambiano, ecco quindi uno schema per ricordarci che analisi dobbiamo fare secondo la nostra fascia di età. I passaggi dall’adolescenza all’età adulta e poi alla piena maturità femminile sono età cruciali: le buone abitudini si prendono a 20 anni, si mantengono a 30 e si rivelano ancora più preziose a 40. In questo un aiuto ce lo dovrebbe dare anche il medico di base, che conosce la nostra storia clinica e sa bene cosa va controllato e a quale età. Per stare in salute (e soprattutto per prevenire l’insorgenza di tumori) è bene seguire alcuni consigli. Teniamo presente che alcune di queste visite potremmo svolgerle presso gli ospedali con il bollino rosa, dedicati alla salute delle donne.

Bollini Rosa: tutti gli ospedali che hanno a cuore la salute delle donne

20 ANNI

  • PAP TEST questo semplice esame va eseguito per la prima volta, in genere, con linizio dell’attività sessuale ma può tranquillamente essere praticato anche in una donna vergine. Si ripete ogni 2-3 anni, a seconda dei risultati. È in grado di individuare precocemente un cancro della cervice uterina, ma anche eventuali infezioni (Candida, Trichomonas, batteri). In caso di risultato dubbio può essere combinato con il test in grado di identificare la presenza del virus HPV, responsabile del cancro della cervice uterina (al momento non indicato come screening generale e per il quale è possibile vaccinarsi). L’effetto cancerogeno del virus si manifesta in genere almeno dieci anni dopo l’infezione.
  • L’AUTOPALPAZIONE DEL SENO –  è una buona abitudine e consente di conoscere la struttura del proprio seno e di individuare precocemente eventuali alterazioni da segnalare al medico. Non sostituisce in nessun caso il controllo periodico con lo specialista.
  • ESAME PELVICO – Dobbiamo tenere sotto controllo le nostre ovaie, l’utero e il nostro apparato riproduttivo per essere sicure che tutto fili liscio, tenendo d’occhio il possibile presentarsi dell’endometriosi, anche pensando ad una futura maternità
  • COLESTEROLO – Da ripetere con frequenza indicata dal proprio medico curante se tutto è normale, si controlla grazie a un prelievo con siringa, ma è un esame importante per la nostra salute
  • DENTISTA – Ogni 6 mesi per controllare lo stato dei denti e delle mucose ed effettuare anche una pulizia profonda
  • LA VISITA GINECOLOGICA –  una donna dovrebbe vedere il proprio ginecologo almeno una volta l’anno. In questo modo può verificare la regolarità del proprio ciclo mestruale, l’assenza di infezioni batteriche o fungine, eseguire gli esami oncologici necessari, programmare una contraccezione adeguata. Il ginecologo è anche in grado di valutare, in base alla storia familiare della paziente, alle sue abitudini di vita e alla sua sessualità l’eventuale rischio oncologico individuale.
  • LA VISITA SENOLOGICA – spesso per far esaminare il proprio seno è sufficiente il medico di famiglia che, se ha dubbi o preferisce chiedere il parere di un esperto, può indirizzare la donna da uno specialista (chirurgo senologo). Questo è in grado di discriminare le patologie benigne del seno da quelle maligne con l’ausilio dell’ecografia che, in età giovanile, è l’esame di elezione per lo studio del seno. Le donne con forte familiarità (madre e sorelle malate) devono eseguire il test genetico per BRCA 1 e 2. Se fosse positivo bisogna ulteriormente accentuare i controlli (ecografi a semestrale e risonanza magnetica, una tecnica ancora sperimentale, ogni anno).

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30 ANNI

  • ESAMI PER LA TIROIDE – Cominciate a fare i test intorno ai 35 anni per controllare che non ci siano anomalie di funzionamento
  • PRESSIONE – E’ bene sapere qual è l’andamento della nostra pressione, quindi controlliamola di tanto in tanto
  • ESAMI GINECOLOGICI – Dobbiamo continuare gli esami ginecologici che facevamo già a 20 anni e seguire le indicazioni precise del nostro ginecologo

40 ANNI

  • MAMMOGRAFIADa fare una volta l’anno per avere sempre la nostra situazione ben chiara e prevenire le malattie. La visita dalla ginecologa è particolarmente importante man mano che ci si avvicina alla menopausa
  • DENTISTA – In questo caso serve per controllare l’eventuale insorgenza di un tumore della bocca oltre che per la normale pulizia

50 ANNI

  • MOC – Le donne sono particolarmente soggette all’osteoporosi e per questo è necessario fare un check up dello stato di salute delle nostre ossa
  • COLONOSCOPIA – Serve per controllare l’eventuale insorgenza di un tumore intestinale ed è molto importante fare questo esame con regolarità

TRA I 50 E I 60 ANNI

È il decennio della menopausa, nel corso del quale l’organismo femminile subisce diversi cambiamenti. Prendersi cura di sé diventa quindi una necessità sia nell’ambito della prevenzione oncologica sia nella prevenzione in generale e nel mantenimento del benessere psicofisico. Il tasso di tumori tende ad aumentare in questa fascia di età.

  • LA VISITA GINECOLOGICA – la comparsa dei primi sintomi di menopausa richiede il parere di un medico che guiderà la donna verso una condizione serena e priva, per quanto possibile, di effetti fastidiosi. Dopo i 50 anni può essere indicata un’ecografi a pelvica per valutare lo stato degli organi riproduttivi. L’ecografia transvaginale consente anche di valutare lo spessore della parete uterina.
  • LA VISITA SENOLOGICA –  la visita annuale del seno va affiancata alla mammografia (secondo le linee guida italiane, questa va iniziata a 50 anni e ripetuta ogni due anni). La risonanza magnetica, indicata annualmente nelle donne positive al test genetico per BRCA 1 e 2, è utile nelle altre donne solo se ci sono incertezze nella mammografia o nell’ecografia, poiché si tratta di una tecnica ancora sperimentale.
  • IL PAP-TEST –  se i risultati sono tutti normali, il tempo tra un Pap-test e l’altro può essere distanziato (fino a tre anni).
  • L’AUTOPALPAZIONE DEL SENO – è una buona abitudine e consente di individuare precocemente eventuali alterazioni da segnalare al medico. Non sostituisce il controllo periodico con lo specialista.
  • IL PESO – il sovrappeso e l’obesità rimangono fattori di rischio importanti. Dopo i 50, tra l’altro, aumenta per la donna anche il rischio cardiovascolare, strettamente legato all’eccesso di peso.
  • IL SESSO –  l’età non è un fattore protettivo nei confronti delle malattie a trasmissione sessuale, per cui continuano a valere le stesse regole di prudenza proposte alle donne più giovani. Gli esperti segnalano, tra l’altro, un lieve aumento delle infezioni negli anni immediatamente successivi alla menopausa, dovuto al venir meno della necessità contraccettiva, che si traduce anche in un minor utilizzo del profilattico.
  • LA DIETA E IL FUMO – la dieta deve essere varia ed equilibrata e deve comprendere almeno cinque porzioni al giorno di frutta o verdura. Da contenere il consumo di proteine di origine animale. Può essere utile consumare cibi ricchi di fitoestrogeni (come la soia), i cui effetti possono ridurre i disturbi della menopausa. Il fumo è da evitare.
  • L’ATTIVITA’ FISICA  l’impegno minimo comprende almeno 30 minuti di camminata giornaliera. Utili anche tutte le attività fisiche che mantengono elastiche ed allenate le strutture articolari e muscolari, oltre ad addestrare l’equilibrio.
  • GLI ORMONI –  diversi studi hanno dimostrato che l’uso della terapia ormonale sostitutiva dopo la menopausa costituisce un limitato fattore di rischio per il cancro del seno, anche se non sembra incidere sulla mortalità. Non si consiglia di intraprenderla a meno di non soffrire di disturbi menopausali particolarmente invalidanti. Un utilizzo limitato nel tempo (non più di cinque anni) sembra però accettabile e non comporta aumenti di rischio importanti.