La ricerca sui benefici fisici dello yoga è ampia. La prima cosa che chiunque non abbia mai provato lo yoga dovrebbe sapere è che può essere sorprendentemente faticoso. Migliora forza, flessibilità e forma cardio-respiratoria. Gli studi hanno inoltre scoperto che lo yoga aiuta nella resistenza e nell’agilità, può prevenire gli infortuni e migliorare le prestazioni in altri sport. Oggi però ci sono sempre più prove che lo yoga potrebbe non avere solo benefici fisici, ma anche essere utile per la mente.

Lo yoga e gli effetti sul cervello

Una conferma in questo senso arriva dagli studi compiuti dalla dottoressa Claudia Metzler-Baddeley, neuroscienziata cognitiva presso il Cardiff University Brain Research Imaging Centre (Cubric) nel Regno Unito. Secondo la ricerca la pratica dello yoga avrebbe un impatto positivo sia sulla struttura che sulla funzione di parti del cervello: l’ippocampo, l’amigdala, la corteccia prefrontale, la corteccia cingolata e le reti cerebrali, tra cui la rete della modalità predefinita, parte del cervello coinvolta nell’introspezione e nel pensiero autodiretto. Ciò potrebbe significare che lo yoga ha il potenziale per mitigare il declino neurodegenerativo e legato all’età.

La ricerca di Metzler-Baddeley si concentra sui meccanismi cognitivi e neurali dell’invecchiamento e della neurodegenerazione. «Riteniamo che l’infiammazione acceleri l’invecchiamento, che può essere causato da stress cronico – afferma -. Gli ormoni dello stress come il cortisolo causano infiammazione, che può condurre all’aumento della pressione sanguigna: tutti fattori di rischio durante l’invecchiamento». «La meditazione e la consapevolezza – aggiunge – sono parte integrante della pratica yoga e sembrano indurre cambiamenti nelle reti cerebrali che sono importanti per la metacognizione, la meta-consapevolezza e la regolazione delle risposte emotive allo stress».

Migliora l’umore e riduce l’ansia

Altro beneficio associato alla pratica dello yoga è la crescita dei livelli di acido gamma-amminobutirrico (Gaba) nel cervello. Questo neurotrasmettitore rallenta l’attività cerebrale bloccando la capacità delle cellule nervose di ricevere e inviare messaggi chimici. Gli studi hanno scoperto che un corso di 12 settimane di yoga porta ad aumenti di Gaba che sono stati correlati a miglioramenti dell’umore e diminuzioni dell’ansia.

«Con la meditazione e l’approfondimento del respiro, si passa dall’attività nervosa simpatica a quella parasimpatica. Quindi, si innesca la risposta di rilassamento», afferma Metzler-Baddeley.

due ragazze in tenuta fitness con il loro tappetino yoga sotto il braccio

La riduzione delle citochine

Quando una persona sperimenta un evento stressante, il suo sistema nervoso simpatico, la parte del sistema nervoso autonomo che controlla le funzioni corporee involontarie come la respirazione e il battito cardiaco viene attivato. I geni vengono attivati ​​per produrre proteine ​​chiamate citochine che causano infiammazione a livello cellulare. In una situazione pericolosa, ciò consente al corpo di proteggersi da ferite o infezioni. Tuttavia, se qualcuno sperimenta uno stress persistente, l’infiammazione a lungo termine può essere dannosa e aumentare il rischio di cancro, invecchiamento precoce e depressione.

I ricercatori sono arrivati a stabilire che le persone che praticano attività mente-corpo come yoga e meditazione sperimentano una diminuzione nella produzione di citochine e quindi una riduzione del rischio di malattie e condizioni correlate all’infiammazione.

Yoga e Alzheimer

La Neuroimaging ha infine rivelato che lo yoga può portare a un aumento del volume di materia grigia nel cervello. La corteccia cerebrale sta alla base dei processi mentali, tra cui linguaggio, memoria, apprendimento e processo decisionale. Nella malattia di Alzheimer si verifica una perdita di volume di materia grigia e uno studio del 2023 ha stabilito come lo yoga potrebbe rallentare la perdita di memoria tra le donne a rischio di questa malattia.