Adattarsi al cambiamento è una caratteristica innata degli esseri viventi. In particolare, noi essere umani, ci ritroviamo nel corso dell’esistenza a cambiare in base agli eventi, alle circostanze della vita, a plasmare i nostri pensieri o mutare punti di vista in modi che spesso hanno poco a che fare con ciò che siamo realmente. Ma è proprio questa la domanda delle domande: siamo davvero sicuri di sapere chi siamo? Come si fa a capire se sappiamo davvero chi siamo?
Veniamo al mondo, ci viene assegnato un nome e nel corso degli anni l’educazione impartita, le esperienze, gli incontri formano la nostra personalità e forgiano il nostro carattere. Ma siamo davvero oneste con noi stesse? Le emozioni e le sensazioni che proviamo nel tempo e che cambiano, cambiano anche la nostra identità? Ecco come capire se sappiamo davvero chi siamo e come imparare a conoscerci meglio.
La fragilità dell’autoscoscienza
Essere consapevoli di se stessi e di ciò che siamo e desideriamo dalla vita è qualcosa che poche persone mettono in dubbio. L’autocoscienza è data per assodata. Sappiamo perfettamente chi siamo, cosa vogliamo, come ottenerlo e ci conosciamo così profondamente da poter essere gli unici in grado di affermare noi stessi. In realtà l’autocoscienza parte da una fragilità di fondo. Studi scientifici hanno dimostrato che le persone conoscono senz’altro meglio degli altri i propri stati emotivi e la propria stabilità interiore, ma hanno meno coscienza di sé relativamente ai tratti e ai comportamenti più osservabili.
Alcuni esempi? Generosità, intelligenza, estroversione, obiettività. Queste caratteristiche della personalità non sempre vengono viste in maniera oggettiva dalle persone chiamate a valutare se stesse. Al contrario parenti, amici, colleghi e in generale, occhi esterni, sono in grado di osservare in maniera più obiettiva questi tratti e dare un quadro più neutro e oggettivo della situazione.
Osserva la tua reazione alle esperienze della vita
Γνῶθι σαυτόν: “conosci te stesso” affermavano gli antichi greci, ma cosa significa davvero conoscere se stessi? Esplorare la natura umana non è affatto semplice, anzi, è uno dei grandi misteri della vita. Per questo la ricerca della comprensione di ciò che siamo dura una vita intera e porta con sé un’inevitabile scia di domande. E se porsi delle domande è fondamentale per riuscire a conoscersi meglio e approfondire tutto ciò che proviamo e che desideriamo, osservare come reagiamo a determinate situazioni è ancora più importante.
Imparare dalle esperienze non vuol dire soltanto imparare lezioni di vita che potrebbero esserci utili in futuro. Vuol dire soprattutto osservare e comprendere le nostre reazioni dinanzi a un determinato problema o evento. Auto osservarsi significa realizzare che si può cambiare, significa che si comprende che ego e istinti naturali sono due cose ben distinte e che il primo fagocita i secondi cercando di adattarli alla realtà. Ma noi non siamo solo ragione e consapevolezza, siamo soprattutto istinto ed emozioni, ed è lì che si cela la nostra vera natura.
Senti che qualcosa ti frena
Quante volte ci capita di sentirci frenate? A casa, a lavoro, con le amiche , col partner, capita spesso di voler esprimere un pensiero o un punto di vista e di non farlo. Capita ancora più spesso di avere una reazione naturale che però soffochiamo immediatamente ragionando sul fatto che sia poco opportuna palesarla. Ecco, in tutti questi contesti c’è da chiedersi se sappiamo davvero chi siamo. Perché? Semplicemente perché soffocando quei pensieri, quei punti di vista e quelle reazioni, mettiamo in dubbio il loro valore e mettiamo in dubbio noi stesse.
Pensiamo che ciò che abbiamo da dire non sia importante, ma soprattutto che possa essere percepito come qualcosa che da noi non ci si aspetta. Abbiamo sempre seguito una determinata linea, abbiamo sempre avuto un tipo di atteggiamento e pronunciare frasi che potrebbero mettere in dubbio la nostra identità ci fa paura. Ma l’identità non è fissa e stabile, le esperienze e le circostanze della vita ci cambiano ogni giorno. Per questo è difficile poter affermare di sapere con certezza chi siamo, ma è proprio questo il bello della nostra esistenza.
Perché abbiamo preso determinate decisioni?
Dietro la scelta della facoltà universitaria, del gruppo di amici, dell’acquisto di un’ automobile, del lavoro che svolgiamo attualmente, c’è stata la pressione di qualcun altro? Poniamoci questa domanda se ci stiamo chiedendo se sappiamo davvero chi siamo. Perché nella vita arriverà quel momento in cui ci fermeremo e ci chiederemo perché abbiamo preso determinate decisioni. Riflettendo su questo e valutando le scelte passate con la testa e lo sguardo di oggi potremmo arrivare a capire che forse non siamo state noi le artefici del nostro destino e che abbiamo lasciato che gli altri decidessero per noi.
Soffermarsi su questo può aiutarci a comprendere che non conoscendo in maniera profonda i propri desideri e non avendo il coraggio di palesarli in maniera diretta si rischia di lasciarsi andare alle circostanze della vita, di non dare valore a ciò che realmente si prova e si vuole, lasciando che gli altri decidano per noi. Prendiamoci il tempo per riconnetterci con noi stesse, ma soprattutto non lasciamo che l’immagine che abbiamo di noi fagociti la nostra essenza più profonda.