Appena ti senti stanca, fermati e bevi: sudare molto toglie energia. Ma non mangiare la neve: quella artificiale spesso è trattata con dei sali che possono farti male.
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«L’ideale è sciare al mattino, perché le gobbe si formano nel pomeriggio, quando la temperatura sale – suggerisce Ursula Nussdorfer, maestra della Scuola italiana sci Piancavallo – In caso di cunette, comunque, bisogna curvare sulla sommità e non alla base, dove si accumula la neve».
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Sciare sulla neve pesante indebolisce molto i muscoli.
«Cerca di tracciare traiettorie di medio raggio, che ti permettano di controllare la velocità: se vai troppo forte, appena trovi un accumulo di neve che ti frena, rischi di farti male – prosegue la maestra – E poi lascia correre gli sci: cioè non devi incidere troppo con le lamine».
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In questo periodo, la preparazione degli sci è molto importante.
«Se le solette sono trattate per il ghiaccio, sulla neve molto umida potrebbero fare troppo attrito, fino quasi a fermarsi. In questo caso è d’obbligo uno stop in un laboratorio per stendere un nuovo strato di sciolina» aggiunge Marco Moretti, skiman.

«Con un’escursione termica anche di 10 gradi, bisogna vestirsi a strati: maglietta tecnica traspirante, pile leggero, pantaloni poco imbottiti e giacca in goretex, con l’interno staccabile – consiglia il medico dello sport Denis Bertin – Se hai caldo puoi togliere l’imbottitura della giacca e il pile, sistemandoli in uno zainetto. E anche con il sole forte, non togliere mai i guanti: cadendo potresti tagliarti con le lamine degli sci».
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«Anche se la temperatura invita ad alleggerirsi, la maschera è comunque da preferire rispetto ai classici occhiali: protegge di più dall’aria ed evita la lacrimazione – dice Bertin – Con il sole forte di questo periodo, poi, è fondamentale scegliere lenti di qualità, con protezione Uva e Uvb e trattamento anti-appannamento: infatti, con la temperatura alta lo sforzo è più intenso, e il vapore acqueo della respirazione offusca le lenti».