Spesso la si tollera in silenzio, a volte la si confida all’amica, raramente ci si rivolge al ginecologo. La secchezza vaginale è ancora un tabù. Eppure è più frequente di quello che si pensa. Secondo le ultime indagini, interessa una donna su tre dai 20 ai 65 anni. A soffrirne maggiormente sono le donne in menopausa (il 53% del campione), ma non ne sono esenti donne in età fertile che, per i motivi più disparati, lamentano il disturbo in modo più o meno occasionale.
Nel lessico medico, la secchezza delle parti intime ha un nome specifico, cioè “atrofia vulvogaginale“. Fa riferimento all’assottigliamento delle pareti vaginali che, nello stesso tempo, diventano meno lubrificate e con un pH meno acido.
I sintomi? Variano una lieve irritazione intima a un impatto decisivo sulla vita sessuale. La secchezza vaginale si manifesta essenzialmente con dolore durante i rapporti (dispareunia), ma anche con prurito, bruciore e piccole perdite di sangue perché la vagina diventa più sensibile a microtraumi durante le normali attività quotidiane, come lo sport. Sono frequenti inoltre sintomi urinari come urgenza di urinare e dolore durante la minzione. Questi disagi possono condizionare negativamente la qualità di vita, compresa la funzione sessuale.
Tra le cause della secchezza vaginale, in prima battuta, c’è il calo degli estrogeni, anche se la menopausa non è l’unico momento in cui può verificarsi questo disturbo. Condizioni predisponenti sono anche il post-parto e l’allattamento. Altri fattori che comportano l’atrofia vulvovaginale sono alcuni contraccettivi estro-progestinici, farmaci particolari per patologie non necessariamente legate alla sfera riproduttiva, lavande intime aggressive, stress intenso, eccessiva attività fisica.
Rimedi alla secchezza vaginale
Per alleviare la secchezza vaginale, si possono adottare diverse soluzioni tra cui spiccano gli idratanti vaginali poiché sono prodotti più completi in grado di riequilibrare il pH, oltre che reidratare la mucosa. A differenza dei lubrificanti ad azione temporanea, gli idratanti vaginali hanno un effetto effetto a lungo termine che non svanisce cioè dopo qualche ora dall’applicazione. Il motivo consiste nella loro formulazione: contengono sostanze che aderiscono alla parete vaginale e rilasciano progressivamente acqua. Gli stessi eccipienti, impiegati per legare gli ingredienti, concorrono a donare idratazione alle pareti vaginali.
Tra le novità in farmacia, si possono trovare idratanti vaginali in confezione monodose, per esempio contenenti acido ialuronico e aloe vera, e meglio se in forma di emulgel, che coniuga il vantaggio della texture leggera a quello di trattenere acqua, propria del gel. Inoltre, per rendere la formula più completa, si potrebbero aggiungere sostanze funzionali che agiscono sul pH (come il glicogeno e l’acido lattico), riducono l’irritazione (olivello spinoso) e combattono le infezioni (acido glicirretico). In questo modo, la mucosa vaginale risulterebbe maggiormente idratata e protetta e si migliorerebbero i sintomi correlati alla secchezza vaginale, come ad esempio prurito, bruciore e l’alterazione del pH vaginale che espone ad infezioni, e agendo sullo stato di infiammazione. Per ritrovare quel benessere spesso sottaciuto, ma non meno importante.