La malattia è “fresca” di scoperta. Si chiama Sensibilità chimica multipla ed è stata soprannominata sindrome dei tempi moderni. Perché a scatenare i sintomi sono conservanti, coloranti, solventi, polveri sottili. I malati si concentrano nelle zone più inquinate, come le città e le aree industriali e agricole. «Gli studi ci stanno aiutando a capire di più su questa patologia» spiega Giuseppe Genovesi, endocrinologo, psichiatra e immunologo che ha creato al Policlinico Umberto I di Roma la prima (e per ora unica) équipe italiana specializzata nella cura dell’Mcs.
«Sappiamo che sono più colpite le donne, anche se non è ancora del tutto chiara la ragione. E sappiamo anche che in Italia sono già stati diagnosticati 20 mila casi, ma questi rappresentano la punta dell’iceberg. Si stima che circa tre milioni di persone stiano male e non sappiano che la colpa è della Sensibilità chimica multipla».
COME RICONOSCERLA Spesso la Mcs viene confusa con l’allergia. Perché il primo sintomo è una crisi respiratoria simile a un attacco di asma. Una certa difficoltà nel respirare è comunque presente sempre e non migliora neanche assumendo i broncodilatatori, cioè gli spray prescritti agli asmatici. Contemporaneamente possono esserci nausea, emicrania, vertigini. E, nei casi più gravi, disturbi cognitivi come disorientamento, nonché problemi di memoria con veri e propri “buchi”.
Se hai questi sintomi e, nonostante le visite e gli esami, non sei arrivata a una diagnosi, puoi contattare il professor Genovesi via mail ([email protected]). «Una prima conferma della sindrome si ha proprio se i test allergologici sono negativi» dice l’esperto. «Il passo successivo quindi è il test genetico per valutare lo stato di alcuni enzimi. Sono molecole che in chi è sano funzionano da spazzini eliminando dal corpo le sostanze tossiche. Ma in chi è malato risultano inattive».
COME DISINTOSSICARSI Al momento non esiste ancora il farmaco miracoloso in grado di guarire la Sensibilità chimica multipla. Ma per fortuna ci sono cure che aiutano l’organismo a eliminare le sostanze tossiche che altrimenti si accumulano nel sangue e negli organi. «Molti sono rimedi fitoterapici» chiarisce Genovesi. «Come l’alga clorella che ha la capacità di metabolizzare gli idrocarburi. E alcune piante amare che stimolano la funzionalità epatica come il cardo mariano. Prescriviamo anche integratori a base di acido lipoico e glutadione. Perché questi sono gli enzimi che di solito non funzionano in chi soffre di questa malattia».
A Londra, intanto, è già disponibile un vaccino. «Il termine corretto è immunoterapia di desensibilizzazione a basso dosaggio e consiste nella somministrazione a dosi minime delle sostanze che danno maggiormente problemi» conclude l’esperto, che ha anche una pagina facebook aperta a tutti. «Ma la cura è costosa e il nostro Servizio sanitario non la rimborsa».
LE REGOLE DA SEGUIRE SE IN CASA QUALCUNO NE SOFFRE
Per il bucato usa acqua e bicarbonato di sodio. Evita anche il sapone di Marsiglia: l’odore agisce sui neurotrasmettitori e può scatenare i sintomi.
Per l’igiene del corpo scegli solo prodotti naturali, senza profumi e senza conservanti. Li riconosci perché hanno date di scadenza ravvicinate, più o meno nell’arco di un mese.
Per la casa usa un elettrodomestico a vapore, oppure acqua e bicarbonato di sodio.
Se soffri di Mcs tieni a portata di mano la serotonina omeopatica. È un rimedio consigliato alla prima comparsa dei sintomi.