Disidratazione significa perdere più liquidi di quanti se ne assumano. I bambini, compresi i neonati, sono una delle fasce più a rischio disidratazione insieme agli anziani. Infatti, i bimbi pesano meno rispetto a un adulto e metabolizzano l’acqua più rapidamente.
Inoltre, i più piccoli spesso si dimenticano di bere o non sentono lo stimolo della sete se presi dal gioco. Tra le cause più comuni di disidratazione del bambino, vi sono: vomito, dissenteria, patologie come la gastroenterite acuta, sudorazione eccessiva per caldo o sforzo fisico, febbre alta…La disidratazione nel bambini conosce differenti stadi: può essere lieve oppure assumere proporzioni più gravi, fino a richiedere il ricovero in ospedale.
Quindi, è molto importante individuare le situazioni potenzialmente a rischio e offrire spesso acqua ai bambini. Inoltre, è fondamentale anche osservare il bambino per captare tempestivamente i primi segnali di disidratazione così da intervenire il prima possibile con l’integrazione di liquidi e sali minerali.
I sintomi di disidratazione nel bambino
1. Irritabilità eccessiva nel bambino
Uno dei sintomi di possibile disidratazione (da lieve a grave a seconda di come si manifesta la sintomatologia) del bambino, è la sua irritabilità eccessiva.
Infatti, quando il bambino si lamenta senza tregua, non c’è alcunché che lo consoli ed è particolarmente nervoso, nel caso di una situazione a rischio (caldo, febbre, diarrea, vomito) è bene considerare l’ipotesi che si tratti di disidratazione.
Di solito, in queste circostanze, sono presenti anche pochissime lacrime o, in caso di grave disidratazione, vi è pianto con assenza di lacrimazione.
2. Secchezza delle mucose
Anche semplicemente a livello visivo, la disidratazione dei bambini si può mostrare palesemente. Basta osservare il proprio bimbo, soprattutto se si è in presenza di un fenomeno con alte probabilità di disidratazione (febbre, gastroenteriti, caldo).
Quali sono i segnali lampanti di una possibile mancanza di idratazione? Pelle e labbra molto secche, occhi infossati e, nel neonato, fontanella (punto più morbido sulla sommità del capo) infossata. In presenza di questi sintomi, oltre a offrire al bimbo acqua o poppata di latte materno, è bene recarsi immediatamente dal pediatra oppure al pronto soccorso.
3. Se il bambino non fa pipì
Uno dei segnali che i pediatri indicano sempre come importante, in caso di sospetta disidratazione, è l’urina scarsa o addirittura assente. Ciò si verifica quando il pannolino del bambino resta asciutto per ore e ore, oppure quando i bimbi più grandi non fanno pipì anche per più di 8 ore.
L’assenza prolungata di urina può significare disidratazione anche grave. In caso di mancanza di idratazione, l’urina presente sarà molto più scura della norma.
4. Spossatezza e sonnolenza
Un altro possibile sintomo di disidratazione nel bambino è la sua eccessiva, e anomala, stanchezza, con improvvisa sonnolenza. Ovviamente, il sonno del bambino o la sua spossatezza non sono sempre riconducibili a disidratazione ma, in presenza di caldo eccessivo, vomito o dissenteria, è necessario considerare anche questa opzione intervenendo in modo tempestivo.
Risulta, dunque, indispensabile imparare a osservare con attenzione il proprio bambino, anche in rapporto al suo comportamento abituale.
Come prevenire la disidratazione nel bambino
1. Più acqua se fa caldo, anche quando non la chiede
Soprattutto quando fa molto caldo e la sudorazione è copiosa, è necessario reintegrare i liquidi persi. Questa regola vale anche e soprattutto per i bambini.
Questi ultimi, infatti, non è raro che “dimentichino” di bere assorbiti completamente dal gioco o sentendo con più fatica lo stimolo della sete se impegnati in altre attività. Quindi, a maggior ragione se le temperature si fanno roventi, è importante tenere sempre a portata di mano borraccia o bottiglietta dell’acqua fresca (non gelata).
Per i rabbocchi, sono perfette anche le fontanelle urbane. Succhi di frutta e altre bevande non solo non dissetano come l’acqua, ma provocano anche un effetto rebound.
Ai bambini, se fa molto caldo oppure se hanno la febbre alta, l’acqua va offerta spesso, a piccoli sorsi e anche se non la richiedono.
2. Integratori anti-disidratazione
Se il bambino ha perso molti liquidi, è necessario reintegrare immediatamente anche i sali minerali dispersi attraverso la somministrazione di integratori idrosalini specifici per l’età.
Sarà il pediatra a prescrivere il prodotto più indicato, così come il dosaggio necessario. Per un’idratazione tempestiva fai da te, in caso di sospetta disidratazione, è consigliabile offrire al bambino cucchiaini di acqua e zucchero in attesa del controllo del medico.
3. Un controllo dal pediatra
Se il bambino appare sofferente e i sintomi di disidratazione non si risolvono in breve tempo, offrendogli acqua per via orale, sarà necessario recarsi dal pediatra o al pronto soccorso. Una visita di controllo si rende, quindi, necessaria in caso di forte vomito o diarrea, mal di testa e sonnolenza, pianto inconsolabile, assenza di urina.
La disidratazione, se grave, può essere molto rischiosa per i più piccoli e, dunque, va affrontata con tempestività idratando il bambino in maniera più efficace.