Capita a tutti di sentirsi “lenti” al risveglio, incapaci di connettere o di formulare frasi sensate. Anche tu ti risconosci?
Risveglio lento e difficile: le cause
Uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Neuroscience, ha dimostrato che nei primi 5 minuti dopo il risveglio l’intera corteccia cerebrale presenta una consistente diminuzione dell’attività elettrica a elevata frequenza (da 15 a 25 Hz), tipicamente associata a uno stato di veglia vigile.
I ricercatori hanno identificato la base cerebrale del fenomeno, definita “inerzia del sonno” e che consiste in una dissociazione tra la percezione di essere svegli e un rallentamento della capacità sensoriali e di integrazione, mediato dalle aree più posteriori del cervello.
Lo studio condotto da ricercatori del dipartimento di Psicologia della Sapienza e dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR), insieme a ricercatori delle Università dell’Aquila e di Bologna, ha dimostrato che le aree cerebrali posteriori sono quelle che continuano a presentare un’attività elettrica tipica del sonno, come se fossero le più “lente” a risvegliarsi.
“Tutto è iniziato molti anni fa” spiega Luigi De Gennaro, coordinatore della ricerca, “Quando abbiamo iniziato lo studio sistematico della fase dell’addormentamento e del risveglio. L’idea di base era che le diverse aree cerebrali non si addormentassero e svegliassero tutte allo stesso tempo. La persistenza di un funzionamento cerebrale in specifiche regioni ancora tipica di un individuo sveglio durante l’addormentamento, o quella ancora tipica di un individuo che dorme durante il risveglio, spiega tutta una serie di fenomeni comunemente sperimentati durante questi due momenti di transizione alla lentezza nel risveglio”, fenomeni come allucinazioni e paralisi nel sonno, comuni a moltissime persone.
Come svegliarsi bene e riposati
E possibilmente anche presto, direte voi. In ogni caso, per svegliarsi bene è necessario farlo in modo graduale.
Potete per esempio programmare l’accensione della radio mezz’ora prima della sveglia o, ancora meglio, lasciare le tapparelle semiaperte, in modo che durante il sonno il cervello percepisca l’arrivo della luce solare e quindi del risveglio.
Inoltre cercate di creare una routine, andando a letto e svegliandosi sempre alla stessa ora ogni giorno, indipendentemente da quanto avete dormito la sera prima. Il vostro corpo si abituerà così a capire i vostri ritmi e risponderà in maniera più pronta alla sveglia, come se sapesse già che è arrivato il momento di alzarsi.
Sconsigliata anche l’assunzione di caffeina, teina o altre sostanze eccitanti la sera (compreso l’alcol) che possono dare difficoltà a dormire e quindi a svegliarsi fresche la mattina successiva; ma anche l’esercizio fisico troppo strong può eccitare il corpo che, nonostante la stanchezza, può perdere lo stimolo al sonno.