Il nostro è un mondo di paradossi, spiacevolmente noto da qualche tempo è quello alimentare. Nella parte Occidentale del nostro paese si “muore di cibo”, mentre in quella Orientale, si vive di stenti, e si muore ancora di fame e di sete. Dal nostro “burroso” punto di vista ciò che è possibile constatare è un progressivo aumento di persone in sovrappeso e/o obese, compresi i bambini. Il numero di scolari con problemi nell’acquisto delle divise aumenta spaventosamente di anno in anno; sono quegli stessi bambini che fanno colazione con merendine preconfezionate e giocano davanti ad un pc o ad un tablet piuttosto che correre dietro ad un pallone. Il moderno stile di vita ci sta precipitosamente trasportando verso un’inerzia fisica, sottraendo tempo prezioso ai momenti della spesa, e dei pasti. Si lavora correndo, ma non si corre per lavorare. Cosi accade che inevitabilmente (oppure no) si iniziano a collezionare cuscinetti, maniglie dell’amore, tutti annessi dai nomi adorabili, ma che in realtà di buono non hanno nulla. Anco più grave, è il fatto che guardandoci allo specchio, minima si fa la preoccupazione di come posa essere avvenuto quel “rigonfiamento” del nostro corpo, la via più veloce è comprare un pantalone nuovo e non pensarci. Oltre ai chili si accumulano errori, che sfociano in patologie, anche gravi che rientrano tra le principali cause di morte nei paesi industrializzati.

L'IMC: un importante indicatore

L’acronimo IMC (indice di massa corporea), o BMI (dall’inglese “body mass index”) è il parametro per eccellenza che indica il livello di sovrappeso raggiunto, nonché il peso ideale intorno al quale mantenersi costanti. Si calcola facendo il rapporto matematico tra il peso corporeo in chilogrammi del paziente, diviso l’altezza in metri al quadrato. Ad esempio un adulto di riferimento che pesa 70 Kg, ed è alto 1,75 m, avrà un IMC pari a 22.9. I soggetti che hanno un indice di massa corporea compreso tra 25 e 30 sono da considerarsi sovrappeso; invece, persone con valori di IMC superiori a 30 vengono classificati come obesi.

Mele e Pere

La modalità di distribuzione del grasso corporeo è di fondamentale importanza per stabilire a priori il tipo e la gravità delle conseguenze apportate dall’accumulo di grasso. Sotto questo punto di vista può ritornarci utile la misurazione della circonferenza addominale. I soggetti con una distribuzione “a mela” del tessuto adiposo in eccesso, localizzato prevalentemente a livello del petto e dell’addome sono quelli che corrono i rischi maggiori legati allo sviluppo di malattie correlate all’obesità , soprattutto quelle di tipo cardiovascolare. Gli individui con distribuzione “a pera” del grasso, cioè su fianchi, glutei e cosce, invece corrono il rischio di sviluppare problemi legati all’apparato locomotorio, quindi di deambulazione.

L'infiammazione: un nemico silenzioso

Un aumento dell’accumulo di grasso corporeo, soprattutto a livello addominale, determina l’attivazione di complessi meccanismi metabolici che portano ad un silente stato infiammatorio cronico che non fa altro che aumentare ulteriormente il deposito di tessuto adiposo. Sembra paradossale, ma in una situazione di questo tipo, è il grasso stesso a soffrirne maggiormente, trasformandosi in un vero e proprio paziente. Il tessuto adiposo infiammato, è infatti stressato, carente di ossigeno, ma soprattutto non risente più della regolazione da parte dell’insulina. Tutto ciò avviene completamente allo scuro del nostro organismo, che si preoccupa solamente di escogitare fantasiosi modi per chiudere la cerniera dei jeans.

Come curare l'adipe infiammato?

Questa complessa situazione di alterazione funzionale dell’adipe necessita di una serie di interventi. Immaginate di dovere curare un giardino infestato da un piccolo, invisibile e fastidioso parassita, della cui esistenza non vi eravate nemmeno accorti. Innanzitutto dovrete potare la parte malata delle piante, ovvero dimagrire eliminando il peso corporeo seguendo delle diete ipocaloriche e praticando una corretta attività fisica;  tutto ciò coadiuvato da un buon antiparassitario, ovvero integrando la vostra alimentazione con i fenoli contenuti nel The verde.

Il fucus: una buona abitudine

L’alga bruna (Fucus vesciculosus) sotto forma di integratore naturale, stimola la lipolisi e la termogenesi, favorendo l’eliminazione del grasso in eccesso. Il Fucus, è un’importante fonte di iodio ed è utilizzato anche per altri scopi benefici: supporto al funzionamento tiroideo, di sostegno del sistema immunitario e miglioramento della circolazione linfatica. Integratori a base di Fucus vanno assunti in genere una volta al giorno, seguendo scrupolosamente le indicazioni del farmacista e/o erborista, e quelle riportate sulla confezione del fitoterapico acquistato.