L'apnea

Più del 20% di chi prende oggi il brevetto è donna, mentre fino a 10 anni fa la presenza femminile era un’eccezione. Lo dicono i dati di Apnea Academy, tra le più famose scuole di formazione al mondo. «È uno sport del fisico, della mente e dell’anima» racconta l’ex recordman mondiale Umberto Pelizzari: «Trattenendo il respiro sott’acqua metti alla prova il fisico e allo stesso tempo alleni la concentrazione per rimanere rilassato e imparare a riconoscere i segnali che ti manda il corpo. Nell’ovattato mondo sottomarino, scopri una forza e un autocontrollo che non credevi di avere».

● La preparazione «L’ideale è praticare lo yoga» consiglia Pelizzari. «Sott’acqua è fondamente imparare a usare bene il diaframma e avere un buon autocontrollo. In più, la meditazione e gli esercizi di respirazione yoga aiutano ad abbassare la frequenza cardiaca e a immergersi più a lungo».

● L’attrezzatura «Bastano maschera, pinne e boccaglio» spiega Pelizzari. «Quelle da apnea sono “extra long” per aumentare la spinta. Un consiglio. Le prime volte va bene anche il tipo tradizionale: ti aiuta a sentire e a controllare meglio il piede, che in fase di discesa deve essere allineato con il resto del corpo».

● Il posto ideale «Trovi acque cristalline e paesaggi sottomarini stupendi all’isola di Cavallo, in Sardegna, e a Bonifacio, in Corsica» dice Pelizzari. «Ma chi l’ha detto che è bello immergersi solo in mare? Assolutamente da provare Y-40, la piscina di Abano-Montegrotto Terme più profonda al mondo: 40 metri di acqua termale a 33 gradi (y-40.it)».

L’APPUNTAMENTO DA NON PERDERE  Il Giro di Italia in apnea: la prossima tappa è all’Elba il 25, 26 e 27 settembre (aacompetition.com).

La vela

Altro che sport elitario! La vela ha sempre più fans: nel 2014 i tesserati della Federazione italiana vela sono arrivati a più di 100mila, con un aumento del 15 per cento rispetto al 2010. «È una disciplina che ti fa sentire parte della natura: l’andatura dipende dal mare e dal vento, che devi imparare a conoscere e a rispettare» spiega Silvia Sicouri, campionessa mondiale nella categoria F16. «Fin dalla prima virata, quando la barca cambia direzione, provi un senso di libertà assoluto. E poi la vela si pratica quasi sempre in due, imparando la condivisione e il lavoro di squadra ».

● La preparazione «Su un mezzo così instabile, dove bisogna affrontare le onde, il vento e allo stesso tempo regolare le vele, l’agilità è fondamentale» sottolinea Sicouri. «Il training migliore? Gli esercizi con la fit-ball che migliorano forza, flessibilità ed equilibrio».

● L’attrezzatura «Non importa se è estate e fa caldo: indossa sempre la muta intera per proteggerti dall’acqua e dal sole» consiglia Sicouri. «Se vuoi sentirti subito il capitano di una barca, comincia su una deriva monoposto, come il laser. Il catamarano, invece, è perfetto per chi ama provare l’ebbrezza della velocità».

● Il posto ideale «Cagliari è in cima alla classifica» dice Sicouri. «Per chi vuole cominciare in modo più soft, consiglio il lago: sul Garda c’è sempre vento e il divertimento è assicurato».

L’APPUNTAMENTO DA NON PERDERE Il Salone Nautico a Genova dal 30 settembre al 5 ottobre. Per vedere anche le barche che hanno partecipato alla Volvo Ocean Race, la regata in equipaggio più dura del mondo.