La natura ci offre mille aiuti preziosi per la cura e il benessere del corpo e della mente. Lo sapevano bene gli antichi ed è proprio grazie a loro che nel corso dei secoli abbiamo potuto conoscere il potere curativo delle piante, sfruttandolo al meglio. E le tinture madre ne sono l’esempio lampante.
Sebbene oggi la tecnologia abbia fatto passi da gigante, resta indubbia l’efficacia di tecniche estremamente semplici ma altrettanto efficaci, proprio come quella utilizzata per l’estrazione dei principi attivi di alcune piante e il loro successivo utilizzo.
Prendete appunti, mi raccomando. Con le tinture madre vi si aprirà dinanzi un mondo affascinante, fatto di rimedi naturali e innumerevoli benefici per il nostro organismo.
Cosa è una tintura madre
Entrando in erboristeria vi sarete sicuramente accorte della presenza di tinture madre estratte da una miriade di piante officinali. E non è un caso che sia così: grazie a un particolare procedimento, l’erborista è in grado di estrarre da alcune parti della pianta una soluzione che ne contiene in quantità concentratissime i principi attivi.
La tintura madre è, in pratica, il “cuore” vero e proprio della pianta. Per l’esattezza si definisce estrazione idroalcolica, ottenuta dalla macerazione della “droga” della pianta (ovvero la parte che contiene i principi attivi) in una soluzione di acqua e alcol (in rapporto 1:10). La preparazione liquida così ottenuta non è altro che il punto di partenza per una moltitudine di preparati erboristici e galenici, usati in fitoterapia.
A cosa servono le tinture madre
La fitoterapia è una pratica millenaria che sfrutta il potere curativo di piante ed erbe. Ed è proprio a partire dalle tinture madre che si possono ottenere diversi preparati, ognuno specifico per determinati problemi o disturbi relativi alla salute del corpo e dell’organismo.
Come spiegavamo poc’anzi, ogni tintura madre si ottiene a partire dalla cosiddetta “droga” della pianta, vale a dire la parte specifica dove risiede la maggiore concentrazione di principio attivo: foglie, radici, fiori, corteccia, semi e così via. Grazie al procedimento che abbiamo visto, poi, questo principio attivo resta praticamente inalterato ed è grazie a tutto ciò che i preparati diventano quanto di più efficace la natura ci possa offrire.
Anche preparati come le tisane sono ricchi di principi attivi, ma in misura decisamente minore. Cosa che dipende proprio dal procedimento con il quale si preparano: l’infusione consente di estrarre soltanto i principi attivi idrosolubili, con l’acqua come solvente. Qui invece il solvente è l’alcol che ha proprietà estrattive decisamente maggiori e ci consente di estrarre anche i principi attivi che non sono solubili in acqua (oli essenziali, ad esempio).
Si tratta di preparati miracolosi? Ovviamente no, ma è bene sapere che questi possono essere davvero utili per alleviare e in alcuni casi eliminare del tutto sintomi e disturbi di varia natura. Ma facciamo qualche esempio pratico.
Nel caso di problemi relativi alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti, torna utile una tintura madre a base di melissa, finocchio o rosmarino. Per chi soffre di problemi di circolazione, invece, può essere un’ottima idea usare una tintura madre ottenuta da mirtilli neri. Quella realizzata con la passiflora, poi, serve ad alleviare lo stress e aiuta tantissimo in caso di insonnia.
Come si usano le tinture madre
Partiamo da una doverosa premessa: il procedimento che ci consente di ottenere la tintura madre da una pianta o da un’erba non è di difficile esecuzione. Tuttavia è caldamente sconsigliato affidarsi al fai-da-te: le proporzioni devono essere esatte e un piccolo errore può causare problemi, anziché donare benefici.
Chiedete sempre il parere del medico e affidatevi a un erborista che sappia come maneggiare le materie prime, e che conosca ovviamente il mondo vegetale a menadito. Per quanto riguarda l’utilizzo, generalmente la tintura madre è liquida, perciò si deve assumere sciogliendone qualche goccia in un bicchiere d’acqua (preferibilmente lontano dai pasti). Anche in questo caso, dosi e posologia non possono essere improvvisate ed è bene chiedere il parere del medico.
Le tinture madre non hanno particolari controindicazioni, se non quelle legate all’effetto del principio attivo in esse contenute. Un sovradosaggio può causare problemi di salute, perciò attenetevi sempre alle indicazioni del medico o di uno specialista. In linea generale sono sconsigliate per le donne in gravidanza o per chi soffre di problemi epatici.
A ciascun disturbo la sua tintura madre
Ogni pianta possiede proprietà curative e benefiche specifiche, perciò la tintura madre diventa il tramite per godere di tali effetti. Abbiamo già visto qualche esempio, ma ne potremmo elencare davvero tantissimi (e siamo certe che stuzzicheranno la vostra curiosità).
Avete un problema di sovrappeso? Esistono delle tinture madre che possono aiutare a dimagrire, drenare e stimolare la diuresi. Una di queste è la tintura madre di pilosella, utilissima per eliminare le tossine dall’organismo, bruciare grassi e sgonfiare. Quella di ananas è ottima per chi soffre di cellulite, mentre quella estratta dal guaranà è utilissima per accelerare il metabolismo.
E poi c’è la tintura madre di propoli, un vero e proprio piccolo “miracolo” della natura. Assumerne alcune gocce diluite in acqua contribuisce a rafforzare le difese immunitarie, contrastando i classici malanni stagionali (tosse, mal di gola, raffreddore) e infezioni di vario tipo (anche quelle del cavo orale). Pensate che si può usare anche contro micosi della pelle e infezioni da candida e, se applicata sulle ferite, ne accelera la guarigione.