Lo stretching migliora la postura

Migliora la postura

Oltre che più sana, chi fa il giusto stretching è anche più bella. Molte donne si danno da fare in palestra per risollevare il décolleté o tonificare gli addominali, pensando di risolvere così il problema del seno e della pancia rilassati. Invece dovrebbero concentrarsi sulla postura. Stare molte ore sedute spinge a incurvare le spalle in avanti, così il collo si incassa e i pettorali si accorciano. Da qui, l’effetto del seno che scende. Se poi la scollatura è anche abbondante e si indossa un reggiseno contenitivo che comprime, l’elastico stretto sulle costole invita a chinarsi ancora di più.
L’altra conseguenza di questo incurvamento da scrivania è che si sottopongono i muscoli della zona lombare a una contrazione continua, che spinge la pancia in fuori. In questi casi, oltre a cercare di correggere la postura, ci vuole uno stretching mirato.

Sollevare il seno con lo stretching

Per sollevare il seno

Per tirare su il seno, basta allungare le braccia dietro la schiena e intrecciare le mani: il trucco, però, è eseguirlo senza sollevare le spalle. Ci si riesce avvicinando le scapole tra loro. Anche una camminata sexy e femminile è questione di elasticità.
Se i muscoli sono tesi e irrigiditi, i movimenti perdono fluidità. Molte donne tengono le ginocchia piegate e il busto in avanti e questo rende rigidi i polpacci e la parte dietro delle cosce, oltre che le spalle. Se invece si toglie tensione dalle gambe, dai pettorali e dai trapezi (i muscoli al centro della schiena), i passi diventano più flessuosi e le braccia più morbide.

Lo stretching allevia lo stress

Allevia lo stress
Vale la pena dedicarsi agli esercizi di allungamento anche per combattere l’artrite e l’artrosi. Studi recenti dimostrano che lo stretching previene i classici problemi delle articolazioni trascurate a lungo.
È tipico delle donne, per esempio, reagire allo stress accumulando la tensione sulle spalle. Accade allora che i trapezi si irrigidiscano. Questo fa avvicinare tra loro le spalle, che così cominciano a perdere ampiezza di movimento e a fare male. Il fatto è che meno si stimolano, più perdono elasticità. E, di conseguenza, aumenta il rischio di artrosi.

Lo stretching migliora la cellulite

Migliora la cellulite A essere più flessibili ci si guadagna anche quanto a cellulite. Che si riduce. Alcune ricerche dimostrano persino che lo stretching diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari.
Certo è che l’allungamento prolungato a cui si sottopongono i muscoli è tale da costringerli ad aprire anche i capillari periferici, i più difficili da raggiungere per il sangue. Che, così, circola meglio in tutto il corpo, compresa la zona posteriore della coscia, la più a rischio di ristagni venosi e linfatici., ma anche i glutei

Come si fa lo stretching

Come va fatto uno stretching efficace

Il trucco di uno stretching efficace, infatti, è proprio la durata dell’esercizio. Ogni posizione dovrebbe essere tenuta per almeno un minuto. Sappiamo che con un esercizio di 30 secondi si restituisce ai muscoli il grado di elasticità che avevano al risveglio. Per produrre dei cambiamenti importanti occorre il doppio del tempo, quanto serve per stirare sia le fibre sia le guaine che racchiudono il muscolo e i tendini.
Attenzione anche a non essere brusche. Uno stiramento improvviso viene percepito dai muscoli come un’aggressione, a cui reagiscono contraendosi. Tutto il contrario di ciò che si vuole ottenere.