Ora che Kate Middleton è tornata in pubblico, spesso al fianco del marito William, le attenzioni dei sudditi (e non solo) si concentrano sulla coppia reale. In particolare negli ultimi tempi ha attirato l’attenzione la barba del figlio di Re Carlo ed erede al trono: non più rasata, ma molto folta e un po’ arruffata, o meglio scruffy, come viene definita in inglese. Il nuovo look del principe del Galles piace così tanto da aver alimentato la voglia di barba, anche chi non riesce ad averla e ricorre al trapianto.

William e la “barba-mania”

Il nuovo look di William, dunque, non è passato inosservato. Da settimane la barba scruffy del principe è oggetto di attenzione da parte non solo della stampa specializzata nel seguire le vicende dei royals. Il New York Times, ad esempio, in queste ore ha dedicato un articolo alla “barba reale” più chiacchierata del momento, arrivando ad affermare che quella peluria sul viso ha dato un aspetto più “mascolino” al marito di Kate, tornata anche lei protagonista delle scene pubbliche, dopo la malattia. La Fox News si è spinta oltre, mettendo a confronto la barba di William con quella (nota) del fratello Harry. Di sicuro il cambio estetico del maggiore di figli di Re Carlo ha scatenato la voglia di barba anche in chi non ce l’ha e, non potendola avere per vari motivi, sta ricorrendo al trapianto.

Boom di trapianti di barba

Nel Regno Unito c’è chi non esita a parlare di “effetto principe”, come il Daily Mail. Il quotidiano britannico, infatti, riferisce di un aumento di richieste di trapianto di barba, anche da parte di cittadini inglesi che si rivolgono all’estero per questo tipo di intervento, ancora poco conosciuto a Londra e dintorni. Secondo quanto riferito da un medico di Istanbul, dove si trovano molte cliniche specializzate, “ci sono uomini disposti a pagare fino a 3.000 euro per aver e la barba come quella del principe William». Chi sogna di sfoggiare una scruffy beard si presenterebbe dagli specialisti dotato di foto dell’erede al trono, chiedendo semplicemente di potergli assomigliare.

Cos’è il trapianto di barba

«Il trapianto di barba e baffi è una procedura chirurgica che ha lo scopo di infoltire questo elemento estetico prettamente maschile», confermano gli esperti della clinica Tricura di Aversa, in provincia di Napoli, dove sono effettuati anche interventi di questo tipo. «Oltre a migliorare l’aspetto estetico di un uomo, l’intervento si ripercuote senz’altro anche su quello psicologico: una barba folta e ben curata conferisce un’immagine più matura, virile e sicura di sé, migliorando l’autostima e la fiducia in se stessi», aggiungono i chirurghi.

Come ottenere una barba “alla principe William”

Il primo passo, per chi vuole una barba folta (e, possibilmente, un po’ “arruffata”) è rivolgersi a un esperto: «Il professionista fa una valutazione personalizzata, sui motivi che spingono il paziente a chiedere il trapianto di barba, la condizione clinica e le possibilità di successo, anche se si tratta di una pratica che in genere funziona sempre e non comporta alcun tipo di preoccupazione», conferma il dottor Antonio Napoletano, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva presso Tricura. «È importante soprattutto capire la quantità di follicoli che è necessario trapiantare», aggiunge

Come funziona il trapianto

«Il trapianto avviene in anestesia locale ed è piuttosto semplice. La durata varia a seconda della tipologia di intervento e della quantità di follicoli da trapiantare. Se le zone da rinfoltire sono poco estese, vengono prelevati dalla zona sotto il mento altrimenti, se la barba va ricostruita del tutto, dalla zona nucale della testa, per poi impiantarli dove occorre, quindi dove mancava la peluria», spiega ancora Napoletano. «Un trapianto può avere una durata variabile, dalle 4 alle 5 ore, ma poi risulta risolutivo, quindi non occorrono altri interventi successivi perché i peli continueranno a crescere normalmente. Il paziente potrà quindi avere la sua barba nell’arco dei 3/6 mesi successivi», prosegue il medico.

Quando può essere richiesto il trapianto

In genere i motivi per i quali si può avere una barba meno consistente o assente sono legati a problemi di alopecia, proprio come per i capelli: «Può trattarsi di alopecia genetica costituzionale o cicatriziale, per esempio a causa di traumi, ustioni o altri interventi chirurgici che si siano resi necessari, oppure può essere richiesta da uomini che desiderano una densità e definizione maggiori in alcune aree del viso dove la crescita è più rarefatta o irregolare», spiega ancora Napoletano – In alcuni casi, invece, il motivo è legato a un’acne particolarmente importante, che può aver creato cicatrici dove non cresce la barba. Ma anche in questi casi il trapianto può essere risolutivo».

Chi ricorre alla barba scruffy

Ma qual è l’identikit di chi oggi sceglie la barba folta ed è disposto a un trapianto? «In genere si tratta di giovani uomini, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che non sono soddisfatti della foltezza della loro barba, soprattutto tenendo in considerazione che da qualche anno la barba è tornata di moda. Averla folta, quindi, può essere importante per l’immagine estetica dell’uomo stesso – chiarisce il medico – Sicuramente chiedono questo tipo di intervento i 50/60enni, che sono più propensi a rasarla anche per motivi di praticità».

A cosa stare attenti

Da un lato esigenze estetiche e di moda, dunque, dall’altro le ricadute psicologiche, sul benessere di chi aspira ad avere una certa immagine di sé. Si tratta di persone che sono disposte a pagare intorno ai 3.000 euro per raggiungere il proprio obiettivo. Attenzione, però, ad alcuni comportamenti da evitare, nel caso di scelga per il trapianto di barba: «Non ci sono controindicazioni all’intervento, ma è importante ricordare i rischi connessi al fumo, che può causare danni: potrebbe, infatti, inficiare il buon attecchimento dei follicoli e dunque dei capelli che sono impiantati. D’altro canto non ci sono tecniche alternative, per chi desidera una barba folta e definita», conclude l’esperto.