In circa un caso su dieci il nodulo alla tiroide è maligno. Ma per fortuna oggi si guarisce bene anche grazie alle tecniche che permettono una diagnosi accurata per quanto riguarda lo stadio del cancro.
La classificazione del cancro
È in parole semplici una classificazione relativa all’aggressività eall’estensione del nodulo maligno. Nella maggior parte dei casi si tratta di una forma di “stadio uno”, cioè che non ha ancora invaso i tessuti circostanti.
In tutti i casi comunque il primo passo è l’intervento chirurgico. Di solito viene eseguita la tiroidectomia, cioè viene asportata tutta la ghiandola, per non correre il rischio di recidive, cioè di ritorno della malattia.
Le cure dopo l’operazione
Dopo l’intervento l’oncologo può consigliare un trattamento con iodio radioattivo. Che viene effettuato per essere sicuri che non rimangano cellule tumorali “residue” che potrebbero aggredire altre zone del corpo.
Consiste nell’assunzione di una-due capsule con iodio 131, cioè radioattivo, che è in grado di distruggere le cellule sfuggite all’intervento, senza provocare danni all’organismo. Pochi gli effetti collaterali. Ci possono essere mal di stomaco, mal di testa e senso di bruciore alla gola, che passano di solito da sé. Mentre nella settimana successiva può comparire un senso di stanchezza intensa.
Le cure con lo iodio radioattivo
Questa terapia viene eseguita in ospedale in regime di ricovero protetto. Significa che le stanze sono schermate e che si rimane isolati. Non è possibile infatti ricevere visite ma comunicare con l’esterno solo attraverso un interfono. Questo tipo di ricovero dura solo qualche giorno e si viene dimessi quando il livello di radioattività scende a livelli non pericolosi per il prossimo.
Le precauzioni a casa dopo le cure allo iodio
Quando si ritorna a casa propria è fondamentale per la prima settimana seguire delle regole rigide, per evitare di “contaminare” familiari e amici. Bisogna quindi dormire in una stanza separata e ridurre il più possibile il contatto stretto con le altre persone, soprattutto se donne in gravidanza e bambini. È importante anche lavare separatamente lenzuola, asciugamani, piatti e posate e, dopo l’uso del gabinetto, tirare lo sciacquone due o tre volte dal momento che la sostanza radioattiva viene eliminata soprattutto con le urine.