Come stanno le tue mani? Forse, come capita a due donne su tre, hai qualche problema. Perché, magari, ti fa male il polso quando giri la chiave nella serratura. Oppure, ti cascano continuamente gli oggetti. O, ancora, ti svegli la notte con la mano intorpidita. Infine hai un dito che rimane diritto quando gli altri si piegano. Quattro sintomi legati a disturbi comuni. «Questi problemi si possono tenere bene sotto controllo e, spesso, risolvere» spiega Alberto Lazzerini, responsabile dell’Unità Operativa di chirurgia della mano dell’istituto clinico Humanitas di Milano.
«A patto di affrontarli tempestivamente». Le cure non mancano: particolari tutori, esercizi di fisioterapia personalizzati e, a volte, farmaci antinfiammatori. «Se i disturbi non migliorano, però, ci vuole l’intervento chirurgico» aggiunge il dottor Lazzerini. «Che ora si fa in day hospital, con tecniche nuove, che permettono una ripresa rapida». Vediamo come si riconoscono e si curano i vari disturbi e cosa fare in attesa della diagnosi.
>>Sindrome del tunnel carpale
Hai questo sintomo?
Hai un formicolio contemporaneamente alle tre, quattro dita della mano, mai al pollice. Questa sensazione ti assale durante la notte ed è così fastidiosa da svegliarti. Ti capita anche di giorno se rimani almeno dieci minuti con la mano nella stessa posizione, come durante la guida dell’auto.
A volte ti succede di perdere la sensibilità alle dita e ti sembra di avere la mano di legno. Anche questo sintomo compare soprattutto di notte ed è molto intenso. Oppure, di giorno, hai la sensazione di avere le dita gonfie, anche se in realtà non lo sono.
Perché succede.
Nel polso c’è uno spazio chiamato tunnel carpale, all’interno del quale scorre il nervo mediano, che contribuisce a dare la sensibilità alla mano. Per ragioni sconosciute (si è visto solo che il disturbo ha una componente ormonale), in questo tunnel, con il tempo, si verifica un aumento della pressione. Il nervo viene compresso, si infiamma e compaiono i disturbi. Per verificare che si tratti proprio della sindrome del tunnel carpale si esegue un esame chiamato elettromiografia, che permette di capire il grado di sofferenza del nervo.
Che cosa fare in attesa della diagnosi.
Durante il giorno, quando devi eseguire dei lavori che costringono la mano in posizioni fisse, indossa una polsiera in tessuto elastico: si compra in farmacia.
Le cure.
Se la pressione sul nervo è ancora leggera, basta usare un tutore. È una specie di guanto, che viene fatto su misura, e si indossa la notte. Lascia libere le dita, ma blocca il pollice e il polso in modo che la mano sia in completo riposo. Così si risolve l’infiammazione al nervo. Se la sindrome è più grave, oppure non hai benefici con il tutore, ci vuole l’intervento chirurgico. Che prevede il taglio del legamento che forma il “tetto” del tunnel: in questo modo si allarga il canale. La mano si può muovere subito: la sera, per esempio, puoi già cucinare. Poi, per una decina di giorni, devi fare fisioterapia.
>>Rizoartrosi
Hai questo sintomo?
Ti sembra che il pollice abbia all’interno un filo di metallo che impedisce di afferrare bene gli oggetti. Può esserci anche dolore alla base del dito.
Perché succede.
Per una forma di artrosi che colpisce l’articolazione alla base del pollice.
Che cosa fare in attesa della diagnosi.
Due, tre volte al giorno fai questo esercizio per sciogliere l’articolazione: afferra una pallina di gomma, come quelle antistress, e apri e chiudi la mano 10 volte.
Le cure.
Durante le crisi si prende, per quattro o cinque giorni, un farmaco antinfiammatorio non steroideo: combatte anche la rigidità dei movimenti. Il medico, poi, ti indicherà degli esercizi per mantenere elastiche le strutture della mano. Se le cure non funzionano, c’è un nuovo intervento chirurgico: l’artroplastica, che ricostruisce l’articolazione malata.
>>Dito a scatto
Hai questo sintomo?
Un dito non si muove in modo fluido, ma si blocca, per poi riprendere il movimento dopo uno scatto. Succede ogni volta che si cerca di afferrare un oggetto per esempio quando si stringe la spazzola dei capelli. A volte può capitare che il dito si gonfi e faccia male.
Perché succede.
Per cause ancora sconosciute, la guaina che ricopre i tendini si gonfia, rendendo difficili i movimenti di flessione.
Che cosa fare in attesa della diagnosi.
Spalma nella zona del dito malato una crema a base di arnica: ti aiuta a combattere il dolore e l’infiammazione.
Le cure.
Se ne soffri da poco, segui un ciclo di cura con i farmaci antinfiammatori non steroidei. Per aiutare la guarigione, il medico prescrive anche il tutore, da indossare di giorno. Se non funziona, può essere necessario l’intervento. In pratica, viene allargato il canale in cui passa il tendine, che così può riprendere a scorrere. Dopo l’operazione puoi usare subito la mano, ma devi evitare sforzi per 15 giorni.
>>Malattia di de Quervain
Hai questo sintomo?
Con qualsiasi movimento della mano, avverti un dolore al polso, all’altezza della base del pollice, che si irradia lungo il dorso di questo dito. A volte il dolore si diffonde lungo il braccio.
Perché succede.
È un’infiammazione del canale nel quale scorrono i tendini che permettono al pollice di estendersi. Succede se si eseguono per anni movimenti come giocare a tennis, cucire o scrivere al computer. Il canale si restringe e i tendini faticano a scorrere.
Che cosa fare in attesa della diagnosi.
Contro il dolore, applica del ghiaccio sulla parte interna del polso: diminuisce l’infiammazione e il gonfiore.
Le cure.
Anche in questo caso si usa il tutore, che immobilizza il pollice. Va indossato quando fai lavori che potrebbero scatenare il dolore, come stirare, tenere in braccio il bimbo mentre allatti, lavorare al computer. Se dopo sei mesi non migliori, probabilmente ci vuole un intervento chirurgico che, in pratica, allarga il canale.
Il mese della prevenzione
Se fai fatica ad afferrare gli oggetti o hai dolori e difficoltà a muovere le dita, chiama il 3382350203. Donna Moderna dedica giugno ai problemi della mano con l’Unità di chirurgia della mano dell’Istituto Humanitas di Milano. Puoi telefonare il lunedì,
il mercoledì e il venerdì, dalle 11 alle 14. Oppure invia una e-mail all’indirizzo: [email protected]