Le vene a tela di ragno sono vene piccole e danneggiate che possono apparire sulla superficie delle gambe o del viso. Di solito non sono dolorose o dannose, ma alcune persone potrebbero avere il desiderio di trattarle per ragioni estetiche.

Queste vene possono essere blu, viola o rosse e possono apparire sotto forma di linee sottili, ragnatele o rami. Esistono diversi trattamenti che aiutano a rimuovere le vene a tela di ragno o perlomeno a migliorarne l’aspetto.

Alla base possono esserci tante cause diverse

Quando compaiono sulle gambe, le vene a tela di ragno possono essere dovute a un cattivo funzionamento delle valvole che si trovano all’interno delle vene stesse. Queste valvole si aprono per far passare il sangue diretto al cuore e si chiudono subito dopo, per impedire che lo stesso refluisca verso il basso. Se queste valvole si indeboliscono o si danneggiano, il sangue può avere difficoltà a fluire nella direzione corretta e può iniziare a raggrupparsi all’interno delle vene. A lungo andare, questo accumulo può causare un rigonfiamento dei vasi, che quindi si diramano. Ecco che, di conseguenza, possono comparire le vene a tela di ragno.

Le vene a tela di ragno che compaiono sul viso, invece, quasi sempre sono dovute allo “scoppio” di piccoli vasi sanguigni. Alla base possono esserci un aumento della pressione o i danni provocati dall’esposizione al sole.

Non sono uguali alle vene varicose

Le vene a tela di ragno non vanno confuse con le vene varicose. Anche le vene varicose derivano da un indebolimento o danneggiamento delle valvole delle vene. Tuttavia, i due problemi hanno sintomi diversi: si tratta di diverse forme di una stessa condizione medica, chiamata insufficienza venosa.

Le vene a tela di ragno sono generalmente linee piccole e sottili che possono essere piatte o solo leggermente rialzate. Sono spesso blu, rosse o viola. Sebbene possano causare qualche disagio, sono indolori per la maggior parte del tempo.

Le vene varicose, invece, sono più grandi e più profonde. Possono anche apparire bitorzolute o contorte e, in genere, sono color carne o rosse. A seconda della loro gravità, le vene varicose possono causare una varietà di sintomi, come: dolore, prurito, sanguinamento, gonfiore delle gambe o delle caviglie, sensazione di dolore o pesantezza alle gambe. Le vene varicose possono anche aumentare il rischio di formazione di coaguli di sangue e problemi di circolazione.

I fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare vene a tela di ragno includono:

genetica: fino al 90% delle persone con questa problematica ha altre persone in famiglia che ne soffrono;

gravidanza: l’aumento del volume di sangue e il peso extra del feto esercitano una maggiore pressione sulle vene delle gambe durante la gravidanza;

sesso: le vene a tela di ragno tendono a colpire le donne più spesso degli uomini;

età: le valvole presenti nelle vene tendono a indebolirsi nel tempo. Inoltre, i muscoli del polpaccio, che aiutano a sostenere le vene delle gambe e consentono loro di pompare il sangue verso l’alto, possono perdere parte della loro forza con l’invecchiamento;

sovrappeso: può esercitare una pressione aggiuntiva sulle vene delle gambe;

trattamenti ormonali: gli estrogeni contenuti in alcuni farmaci possono indebolire le valvole venose;

stare seduti o in piedi per lunghi periodi: le vene delle gambe devono lavorare di più per pompare il sangue verso il cuore quando una persona rimane nella stessa posizione per diverse ore consecutive;

un precedente coagulo di sangue o un danno alle vene: entrambi possono danneggiare le valvole e renderle incapaci di funzionare correttamente;

eccessiva pressione sul viso: fattori come tosse violenta, starnuti, vomito, spinte eccessive durante il parto aumentano il rischio di vene a tela di ragno sul viso;

danni del sole: la luce ultravioletta del sole può danneggiare la pelle e causare la rottura dei vasi sanguigni, specialmente sul viso.

I trattamenti per le vene a tela di ragno

Sebbene generalmente siano innocue, le vene a tela di ragno possono causare disagio e alcune persone potrebbero desiderare trattarle o rimuoverle per motivi estetici. Sono disponibili diverse opzioni di trattamento.

Calze a compressione graduata

Le calze a compressione graduata esercitano una pressione sulle vene della parte inferiore delle gambe, migliorando il flusso sanguigno e prevenendo la formazione di ulteriori vene a tela di ragno. Queste calze possono anche aiutare ad alleviare il gonfiore delle gambe e ridurre il rischio di coaguli di sangue nelle gambe.

Scleroterapia e sistema closure

La scleroterapia prevede l’iniezione di una sostanza irritante direttamente nella vena interessata. Quando le pareti della vena si irritano, si uniscono e impediscono al sangue di fluire nell’area. Questa procedura può ridurre il gonfiore e causare il restringimento della vena. Nel tempo, la vena a tela di ragno svanisce. Potrebbero, però, essere necessari diversi trattamenti per ottenere i risultati desiderati.

Simile alla scleroterapia, il sistema di closure prevede l’iniezione di una sostanza nelle vene colpite. Questa sostanza è appiccicosa ed esclude la vena fuori dal flusso sanguigno, facendola sbiadire o scomparire con il tempo. Anche in questo caso possono essere necessarie più sedute.

Trattamento laser

Per trattare le vene a tela di ragno di dimensioni inferiori ai 3 millimetri e vicine alla superficie della pelle si può ricorrere al laser. Il laser è un fascio di luce forte e focalizzato che fa coagulare e seccare la vena. I trattamenti laser sono meno invasivi della scleroterapia o del sistema di closure perché non richiedono iniezioni.

Terapia laser endovenosa (EVLT)

È una nuova procedura. In pratica, un operatore sanitario esegue una piccola incisione nella vena interessata e quindi inserisce una fibra laser. Il laser applica calore direttamente alla vena e la fa collassare. Possono essere necessari diversi mesi affinché la vena si richiuda e scompaia. L’EVLT prevede l’uso dell’anestesia locale.

Chirurgia

In genere, le vene a tela di ragno sono piccole e rispondono bene ai trattamenti poco invasivi appena descritti. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe essere necessario ricorrere ai trattamenti chirurgici.