Sul concepimento e la fertilità, la storia è un susseguirsi di credenze e dicerie popolari. Dai metodi improbabili per propiziare la gravidanza (a volte, ai limiti del paranormale) alle leggende metropolitane sulle posizioni da assumere nell’atto sessuale per concepire con certezza un maschio o una femmina.
Però, in mezzo a tanta fantasia, si rintraccia anche un po’ di verità. Infatti, esistono per esempio posizioni che possono aiutare a rimanere incinta (ma che non sono “magiche” certamente) ed è vero anche che alcuni cibi aumentano la fertilità perché contribuiscono al benessere di tutto l’organismo.
Non esistono colori, alimenti, congiunture astrali né riti magici che, però, siano risolutivi e tali da essere presi seriamente in considerazione quando si programma una gravidanza. Benché, spesso, si tratti di elementi divertenti e leggeri. Forse utili per stemperare un po’ quella tensione tipica che attanaglia chi cerca con tanto desiderio una gravidanza.
I giorni propizi per rimanere incinta
Non sono poche le donne che credono ancora all’osservazione delle stelle e della luna per favorire il concepimento. La luna è presa in considerazione, però, anche dalle ostetriche quando si tratta di prevedere l’insorgere delle contrazioni e del parto (la luna piena si dice sia propizia a stimolare il travaglio).
Però l’unico modo per individuare i giorni fertili, e favorire dunque il concepimento, è strettamente “scientifico”. Infatti, si concepisce soprattutto e con più facilità nei giorni dell’ovulazione. Ovvero, quando lo spermatozoo ha probabilità di incontrare l’ovulo e di fecondarlo. La verità, in questo caso, risiede dunque nel calcolo.
Per chi ha un ciclo regolare, si tratta di effettuare un calcolo pressoché aritmetico (14 giorni prima della mestruazione), per chi invece non ha cicli regolari saranno utili i test per l’ovulazione. Se a tutto ciò si desidera sommare il romanticismo dell’osservazione di congiunture astrali e luna, ben venga.
Le posizioni
Non è vero che, per concepire un bebé, si debba restare con le gambe sollevate e immobili dopo ogni rapporto sessuale oppure che fare l’amore nella doccia favorisca il concepimento. Esistono, però, alcune posizioni favorevoli alla “risalita” dello sperma nell’utero.
Per esempio, la posizione del missionario oppure “il cucchiaio”. Quest’ultima posizione prevede che la penetrazione avvenga da dietro mentre si è sdraiati sul fianco. Tutte le posizioni che garantiscono una penetrazione profonda, infatti, possono risultare più funzionali al concepimento. Ma non sono, però, garanzia certa di gravidanza.
La dieta
Birra, vino, intrugli di erbe…circolano innumerevoli leggende sui cibi che favorirebbero una gravidanza. In realtà, ciò che consigliano gli esperti è proprio di eliminare l’alcol dalla dieta (o, quantomeno, di ridurlo drasticamente debellando i superalcolici) per favorire la fertilità sia femminile sia maschile.
Per quanto riguarda intrugli e pozioni a base di erbe, è bene restare molto lontane dal fai da te in tal senso. Meglio optare per un classico tè verde o una tisana tradizionale evitando di assumere estratti di piante sconosciute.
Invece, è importante adottare una dieta equilibrata e molto sana, ricca di minerali e vitamine (ferro, calcio, acido folico). Può essere utile, ai fini del concepimento, anche un’integrazione di inositolo.
Maschio o femmina?
In alcune regioni italiane si usa ancora fare il “gioco dell’anello”, ovvero si prende un anello della donna (che desidera diventare mamma) e si utilizza come una sorta di pendolo per osservarne l’andamento e capire quanti figli si concepiranno ma soprattutto il sesso degli stessi.
Senza arrivare a questo tipo di giochi arcaici, ancora oggi molte donne credono che per esempio mangiare molta carne porti a concepire con certezza un maschietto e che le vegetariane, invece, concepiscano in prevalenza femmine.
In questo quadro (alimentare), esiste però anche un fondo di verità. Nel senso che ciò che mangiamo influisce (tra le altre cose) sul pH dell’ambiente vaginale. E quest’ultimo influirebbe a sua volta sulla permanenza e la vita dello spermatozoo X (che concepirà una femmina) oppure dello spermatozoo Y (che concepirà un maschietto).
Ma, appunto, il condizionale è d’obbligo e le variabili in gioco sono così numerose che un eventuale nesso causa-effetto (scelte alimentari-determinazione certa del sesso del nascituro) è ovviamente da escludere.