Se qualcuno ti dice ‘al mattino indosso la prima cosa che trovo‘ non credergli: la scelta degli abiti è fortemente condizionata dal nostro stato d’animo, anche se non ne siamo consapevoli. Assioma al quale aderiscono da sempre le appassionate di moda – controbatterete – ma che oggi trova conferma in una ricerca condotta all’Università di Hertfordshire, nell’Inghilterra Orientale.
Secondo uno studio ideato da Karen Pine, Professore di Psicologia, ciò che le donne scelgono di indossare rivela l’umore che provano quel giorno: se sono tristi o felici, se sono ben disposte verso la giornata che sta per cominciare o se la affrontano con sfiducia e una stanchezza psicologica che si trascinerà fino a sera.
Al questionario su cosa indossano quando si sentono depresse, hanno risposto 100 donne, rivelando un dato soprendente: il capo indossato nei “giorni no” è un paio di jeans. Lo sostiene il 57% del campione analizzato contro soltanto il 2%, che dichiara di estrarre dall’armadio jeans e maglietta quando si sente ottimista e in forma. È più facile inoltre indossare il proprio capo preferito quando si sta bene (62% delle intervistate) piuttosto che quando si è giù di corda (6%).
Gli psicologi, autori dello studio, concludono che il forte legame tra abbigliamento e umore suggerisce che chi si sente bene, sembra amarsi di più e voler ulteriormente valorizzare la propria immagine, non solo per presentarsi meglio agli altri, ma anche per soddisfare il proprio piacere personale. Un abbigliamento più dimesso, invece, segnalerebbe una trascuratezza che è, in primo luogo, rivolta a se stessi, nonché uno scarso entusiasmo e una ridotta energia che tolgono il desiderio di apparire gradevoli e invogliare gli altri a entrare in relazione con noi. Insomma, “indossare abiti più o meno gradevoli è più un fatto nostro individuale che riguarda la nostra percezione di noi stessi e del nostro umore” – dice il Professore Pine.
Anche gli accessori fanno la differenza: su cappelli e scarpe trendy ricadono le scelte di quando si è felici.
Eppure che i jeans fossero percepiti come il capo dei giorni down non lo si poteva propio immaginare, data l’enorme campagna pubblicitaria condotta dagli stilisti di tutto il mondo. Per spiegare il dato sorprendente, il Professore Pine ribadische che “i jeans, nell’immaginiario collettivo, non donano a tutti, perchè possono dare un aspetto dimesso e poco curato. Possono così essere associati all’idea di non dare molta importanza a ciò che si indossa. Le persone depresse perdono appunto interesse in ciò che indossano e spesso non hanno nessuna intenzione di spiccare grazie al loro aspetto. Ecco perchè la correlazione tra sentirsi depressi e indossare jeans può avere un senso. Ciò che la ricerca vuol mettere in evidenza non è tanto il significato in sè dell’indossare i jeans, ma il fatto che noi comunichiamo la nostra felicità anche attraverso i vestiti”.
Fonte: “FLEX: Do Something Different. How to use the other 9/10ths of your personality”, pubblicato sulla Rivista dell’Università di Hertfordshire, Gennaio 2012