Secondo una revisione sistematica della letteratura, differenti studi hanno evidenziato associazioni tra vitamina D e fertilità, sia per i maschi, sia per le femmine.
Dall’analisi dei risultati pubblicati fino al 2011 risulta che il recettore della vitamina D (VDR) e gli enzimi del suo metabolismo si trovano in tessuti riproduttivi sia maschili sia femminili.
Inoltre, esistono prove che la vitamina D è coinvolta nella riproduzione femminile tra cui la fecondazione in vitro (IVF) e la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Nelle donne con PCOS, si trova una inferiore concentrazione plasmatica di 25-idrossivitamina D (25 (OH) D). Questi livelli vengono generalmente associati a obesità e sindrome metabolica.
Quindi, nelle stesse donne, l’integrazione con vitamina D potrebbe migliorare i disordini mestruali e le patologie metaboliche. Pare anche che la vitamina D possa influenzare la steroidogenesi degli ormoni sessuali (estradiolo e progesterone) in donne sane e ancora, elevati livelli plasmatici di 25 (OH) D potrebbero essere associati all’endometriosi.
Negli uomini, la vitamina D è correlata positivamente con la qualità dello sperma e con lo stato degli androgeni. Infine, un’integrazione con la vitamina D sembra aumentare i livelli di testosterone e l’incidenza di osteoporosi negli uomini con patologie testicolari, nonostante i livelli di testosterone appaiono normali.
(Fonte: Eur J Endocrinol. 2012 Jan 24. Vitamin D and fertility-a systematic review)