Quando si parla di zucchero, c’è da storcere il naso. Soprattutto se si tratta dello zucchero bianco, raffinato. Questo ingrediente, apparentemente innocuo, non rappresenta soltanto una minaccia per la linea ma anche un vero e proprio rischio per la salute. Recenti ricerche hanno dimostrato che lo zucchero bianco è pericoloso per il benessere dell’organismo tanto quanto la carne rossa, il fumo e l’alcol. E ciò non riguarda solo i diabetici… Ma perché lo zucchero fa male? Le motivazioni sono davvero moltissime e riguardano il nostro organismo a 360°: oltre a provocare vere e proprie impennate della glicemia, lo zucchero rallenta l’assimilazione di minerali fondamentali come calcio e cromo, innanzitutto.Questo accade perché lo zucchero per essere digerito ha bisogno di tali sali e, dunque, li ruba letteralmente al nostro organismo. Le conseguenze di un consumo elevato di zucchero bianco sono, in primis, osteoporosi e carie. Per quanto riguarda l’intestino, invece, lo zucchero fermenta, producendo gas e alterazione della flora batterica con conseguenze sia a livello di gonfiore (pancia percepita come “un palloncino”) sia per ciò che concerne la predisposizione a stipsi o, al contrario, a violenti episodi di colite.Infine, lo zucchero agisce da killer anche sul nostro sistema nervoso.

Dipendenza da zucchero, subdola e dannosa

Più zucchero, meno energia

Quante volte ci siamo sentiti dire dalle nonne, ‘se sei debole mangia un po’ di zucchero’. E, seguendo alla lettera tale consiglio, ci siamo sentite subito più euforiche e in forma. Salvo, poi, sentirci decisamente peggio qualche minuto dopo. Lo zucchero bianco, infatti, crea una falsa “euforia”, connessa con un’altrettanto fittizia energia. Ciò che viene innalzato immediatamente, non è il tono vitale dell’organismo ma la glicemia. Quest’ultima porta, oltre al sovrappeso e alla pancetta, anche a un vero e proprio shock organico. Infatti l’organismo, conseguentemente all’ingestione di zucchero, si sforza a livello pancreatico per riequilibrare lo stress ormonale causato dalla glicemia in crescita. In questo modo, l’energia cala paurosamente e scatta la voglia di nuovi zuccheri, dando così il via a una dipendenza quasi ‘tossica’. Un ulteriore risvolto dannoso dell’assunzione massiccia di zucchero bianco, è la tendenza ad ammalarsi di più: è sempre lo sforzo di equilibrio dell’organismo a indebolire anche il sistema immunitario nel suo complesso. La soluzione per evitare tutto ciò è bannare lo zucchero raffinato dalla dieta quotidiana: questo alimento, infatti, non è un vero alimento poiché nella raffinazione viene privato di tutti i minerali e le vitamine d’origine.Dunque, le sue calorie sono vuote e inutili. Per dolcificare, meglio sostituire lo zucchero bianco con la sua versione integrale oppure con dolcificanti tutti naturali.

Zucchero di canna integrale: sì, ma quello vero

L’importanza dell’etichetta

Un valido sostituto dello zucchero bianco è quello di canna integrale o grezzo. Nella sua versione integrale, lo zucchero risulta più sano e con un indice glicemico più basso: considerato il suo sapore, è perfetto per preparare i dolci e le merende per i bambini. Lo zucchero di canna integrale è presente in commercio in molte varietà, a seconda della provenienza geografica. Il tipo migliore, per sapore, consistenza e indice glicemico, è il ‘mascobado‘: dal gusto vagamente simile alla liquirizia, questo zucchero è più denso delle altre varietà e ne basta un quantitativo minore per dolcificare alla perfezione. Inoltre, lo zucchero di canna grezzo fornisce diversi nutrienti all’organismo quali sali minerali (potassio, fosforo) e vitamine del gruppo B. Attenzione a non acquistare il finto zucchero di canna, ovvero lo zucchero bianco addizionato di melassa. Per non incorrere nel rischio, è sufficiente leggere bene le etichette.

Sciroppo d'acero anti-pancia

Sciroppo d’acero: dalla linfa, un succo diuretico contro la stipsi

Sì è proprio lui, lo sciroppo d’acero è quel liquido deliziosamente dolce con cui si irrorano per tradizione i pancake.

Lo sciroppo d’acero si ottiene dalla linfa dell’acero da zucchero. La composizione di questo sciroppo comprende: saccarosio, potassio, calcio, ferro e, soprattuto, acido malico (antitumorale) e componenti fenoliche antiossidanti. Grazie a queste sostanze, lo sciroppo d’acero non solo non fa male alla linea e alla salute ma è un vero e proprio toccasana per entrambe.Innanzitutto, è dimagrante poiché agisce sull‘adipe e sul gonfiore addominale (addio pancetta) e, al contempo, svolge anche un’azione curativa eccezionale sugli inestetismi causati da cellulite e ritenzione idrica (diuretico e detox).Infine, lo sciroppo d’acero è l’ideale anche come calmante sulla gastrite e nei casi di dispepsia in generale, poiché riduce notevolmente l’acidità gastrica.

Miele, più che un dolcificante

Miele: insieme al gusto, anche la cura

Delle proprietà benefiche del miele, si è a lungo parlato: emolliente, antibatterico, cicatrizzante, sedativo e energizzante. Inoltre, il miele è ricchissimo di sali minerali e vitamine del gruppo B oltre che, a seconda della tipologia, di oli essenziali preziosi per benessere e salute. Il miele ha un indice glicemico solo leggermente più basso dello zucchero ma, considerate le sue proprietà curative e rinforzanti, è un valido dolcificante soprattutto per i bambini, gli anziani e per chi sta attraversando un periodo di astenia e difese immunitarie compromesse (malattia, convalescenza). Inoltre, il miele è il dolcificante per eccellenza di tisane e tè. Questi ultimi andrebbero consumati amari, per assorbirne meglio benefici e proprietà senza intaccare linea e salute dei denti. Ma, in caso di infusi particolarmente amari, un goccio di miele è la soluzione ideale.Quale tipologia di miele scegliere? Per chi ama i sapori delicati, sono perfetti il miele di acacia e il millefiori che, in più, sono anche le varietà di miele più liquide e dunque più adatte a dolcificare le bevande calde. Se si soffre di mal di gola e tosse, invece, è un’idea vincente aggiungere del miele di eucalipto alla tisana balsamica e, se si soffre di ansia, è una panacea il miele di lavanda aggiunto a una tisana a base di lavanda e melissa.Infine, il miele svolge anche una potente azione cicatrizzante sull’ulcera e su tutte le patologie gastriche.

Sciroppo d'agave, indice glicemico basso

Agave: ottima per i diabetici e per salvare la linea

Ultimamente si parla moltissimo di succo di agave come dolcificante per dolci e bevande. In realtà, questo sciroppo è una tipologia di zucchero davvero antichissima e usata con successo già dalla popolazione azteca.Si tratta di un liquido estratto dalla pianta tropicale di agave e presente in commercio sotto forma di bottigliette simile a quelle contenenti il miele di acacia. Rintracciabile in tutti i negozi bio e di prodotti naturali, l’agave sta ormai prendendo piede anche nella grande distribuzione.La prima caratteristica dello sciroppo di agave è il suo indice glicemico, molto basso (11-18 su una scala da 0 a 100). Questa qualità fa sì che l’agave sia la soluzione ideale per i diabetici e per chi deve tenere sotto controllo la glicemia ovvero le persone in sovrappeso, le donne in gravidanza e, in generale, tutti noi, per mantenere l’organismo in forma e non sovraccaricare fegato e pancreas.Inoltre, l’agave è anche ricco di sali minerali come ferro e calcio: è ottimo, quindi, per prevenire sia anemia sia osteoporosi. Infine, l’agave contiene speciali bifido batteri utili a rinforzare la flora batterica intestinale garantendo pancia piatta e salute a 360°.

Stevia, zero calorie

Stevia: indice glicemico nullo e proprietà curative

Da poco la stevia è stata resa commercializzabile dalle direttive dell’Unione Europea e ora la troviamo sui banchi di tutti i supermercati. Ma di cosa si tratta? La stevia è una piccola pianta perenne sudamericana dalle potenti proprietà dolcificanti. Per contro, però, la polvere ricavata dalla stevia non ha calorie e ha un indice glicemico nullo. Quindi, dolcificare con la stevia è la scelta giusta per i diabetici, per chi è in sovrappeso e per chi desidera evitare carie e problemi ai denti. La stevia non è soltanto il dolcificante ideale per i dolci e per il caffè, se non lo si beve amaro, ma viene utilizzata in dosi elevate anche come cura nei casi di ipoglicemia e ipotensione (svenimenti, cali di pressione improvvisi, astenia).Prima di ingerire un alto dosaggio di stevia, però, è d’obbligo consultare il medico e concordarne l’assunzione all’interno di un programma alimentare personalizzato.

Malto, ottimo per i dolci

Malto: protagonista della cucina macrobiotica, ha un plus salutare

Tra i dolcificanti naturali, non può mancare il malto: di orzo, di riso o di mais. Ottenuto dalla lavorazione del chicco di cereale, il malto è uno dei capisaldi della dieta-filosofia macrobiotica. Perfetto per preparare dolci gustosi, il malto è ricco di sali minerali come magnesio e fosforo. E, inoltre, ha una marcia in più per la nostra salute: il maltolo. Questa sostanza ha spiccate proprietà antitumorali a livello di prevenzione di patologie riguardanti esofago, fegato e intestino. A seconda del cereale di provenienza, il malto ha differenti proprietà salutari: quello d’orzo è depurativo e disintossicante, il malto di riso ha funzione benefica sui bronchi mentre quello proveniente dal mais svolge un’azione curativa su cistiti e infezioni urinarie.

Fruttosio, solo per gli sportivi

Dalla frutta, uno zucchero di cui non abusare

Molto frequente è leggere sulle etichette dei dolci destinati ai bambini ‘contiene solo fruttosio‘, come informazione basilare alias valore aggiunto del prodotto.Il fruttosio è effettivamente uno zucchero del tutto naturale poiché è estratto direttamente dalla frutta ma resta pur sempre uno zucchero, con indice glicemico elevato e non indicato in presenza di diabete, sovrappeso, osteoporosi e predisposizione alle carie. L’unico caso in cui è possibile sfruttare le proprietà benefiche del fruttosio, rimineralizzante e molto energetico, è quello degli sportivi. Prima di una sessione di allenamento, una quantità ragionevole di fruttosio può aiutare a migliorare le performance atletiche in termini di resistenza ed energia.

Aspartame e altri edulcoranti, meglio evitare

Zucchero chimico? Limitato per legge

Molto in voga soprattutto negli anni ’70 e ’80, gli edulcoranti sono ormai molto conosciuti (e ora decisamente criticati dai nutrizionisti) da tutti poiché pubblicizzati e venduti pressoché ovunque. I dolcificanti artificiali più diffusi sul mercato sono la saccarina (E954), l’aspartame (E951) e l’acesulfame-K (E950). Si tratta di zuccheri di sintesi, assolutamente controindicati per l’alimentazione dei bambini e delle donne in gravidanza.Svariate ricerche, infatti, stanno analizzando le potenziali relazioni di influenza tra assunzione di edulcoranti epredisposizione allo sviluppo di malattie degenerative quali cancro, sclerosi multipla e Alzheimer. I risultati sembrano evidenziare un profilo non propriamente salutare, ma ancora da approfondire, riguardante aspartame & Co. Per questo motivo, sono sempre più bassi i livelli massimi consentiti per ciò che concerne l’aggiunta di edulcoranti a cibi e bevande.